«Eccellenza Reverendissima Mons. Giuseppe Malandrino, celebrando l’Anno del Centenario della Prima Evangelizzazione della nostra Diocesi di Butembo‑Beni ed effettuando una visita pastorale particolare nelle nostre diverse parrocchie in occasione di questo tempo di giubileo, non cesso di rendere grazie al Signore per gli innumerevoli benefici sia spirituali che materiali di cui ci ha gratificati nella sua magnanimità. Fin dall’apertura dell’Anno giubilare a Beni‑Paida, la prima Missione, il suo messaggio ricchissimo e all’altezza dell’evento, la presenza di una importante delegazione di nostri fratelli e sorelle Gemelli di Noto ha segnato con un sigillo particolare quel giorno indimenticabile ed ha riempito di gioia, di consolazione e di speranza tutti i fratelli e sorelle gemelli di Butembo per il dono divino del gemellaggio. C’è una evidenza. Ovunque io visiti i fedeli in quest’anno di grazie, tocco con mano i frutti del gemellaggio e le ricadute spirituali e sociali di quell’espressione di comunione ecclesiale che i nostri veneratissimi Padri Vescovi S.E. Mons. Salvatore Nicolosi e Mons. Emmanuel Kataliko hanno voluto, sigillata e promossa quasi due decenni fa. Noi non saremo stati che semplici vigilanti in una iniziativa che è nata dalla Spirito Santo che guida la Chiesa e che ha ispirato i nostri due Padri Vescovi Fondatori a fare la scelta profetica del gemellaggio pastorale. La nostra fervente preghiera in quest’Anno giubilare è che Dio attraverso suo Figlio Gesù Cristo e nello Spirito Santo continui e consolidi sempre ciò che ha cominciato nelle nostre due Chiese. La domenica di Pentecoste, 27 maggio 2007 e diciottesima giornata consacrata al gemellaggio, ero in viaggio ma mi trovavo in comunione di preghiera e di intenzione con lei e, beninteso, con i nostri fedeli a cui sta a cuore la celebrazione di questo anniversario. E, siccome qui da noi era nello stesso tempo il Cinquantenario della presenza del Rinnovamento carismatico in seno alle nostre parrocchie, ciò ha ancora elevato la solennità di questa festa. Abbiamo saputo parimenti che il 18 giugno scorso la Chiesa Cattedrale di Noto, restaurata nel suo splendore, è stata solennemente riaperta ai fedeli. Anche in quell’occasione, eravamo uniti in una preghiera di azione di grazia.
Eccellenza, avendo saputo da indiscrezioni che lei si prepara ad andare a riposo come Vescovo Emerito della amatissima Chiesa di Noto, cogliamo l’occasione di questo anno di grazia per ringraziarla infinitamente di tutto ciò che lei è stato e resta per la Chiesa di Butem o Beni che lei ama tanto. Siamo tutti convinti che abbiamo un posto di elezione nell’intimo del suo cuore di padre e madre ancor più che di semplice fratello.
Noi non possiamo enumerare in maniera esaustiva le innumerevoli e diverse espressioni concrete della sua sollecitudine paterna nei riguardi della Chiesa di Butembo‑Beni. Citiamo tra le altre espressioni, la sua prima visita che è rimasta scolpita nella memoria popolare dei fedeli di tutte le confessioni religiose mescolate; pensiamo alle numerose e regolari delegazioni di NotoRagusa che lei ha voluto intensificare particolarmente in quest’Anno giubilare. Queste delegazioni, la cui più grande caratteristica è di rendersi spontaneamente e facilmente vicine alle persone, sono sempre percepite come una benedizione ed una consolazione da parte di Dio che è Amore. I loro interventi caritativi multipli e vari per la promozione della vita e della dignità della persona umana sono visibili nella maggior parte delle nostre parrocchie e delle istituzioni cattoliche soprattutto nell’istruzione a tutti i livelli, primario, secondario e universitario; e della sanità, degli orfanotrofi, dei centri nutrizionali, della Procura…
Eccellenza, non possiamo passare sotto silenzio l’avvio dell’iniziativa tanto benefica dell’adozione dei sacerdoti diocesani che alcuni dei suoi sacerdoti hanno accettato generosamente di prendere finanziariamente a carico e così di sostenere ed incoraggiare tutto il clero al quale abbiamo enormi difficoltà a procurare lo stretto necessario. Oggi, abbiamo già consegnato all’Economo generale una somma di 3.250 dollari ricevuti per 12 adozioni di sacerdoti. C’è un sacramento di fratellanza sacerdotale più eloquente di questo sostegno concreto ai sacerdoti?
In quest’anno di celebrazione della prima evangelizzazione della nostra Diocesi, ci sentiamo realmente incoraggiati e consolati da questo legame di comunione che ci unisce e ci fortifica nella nostra fede rendendo nel contempo manifesto il mistero inaudito dell’unità e dell’universalità della Chiesa cattolica
Eccellenza, ringraziandola della sua fraterna sollecitudine e soprattutto della “cura di tutte le Chiese” che l’ha sempre animato, il nostro umile auspicio è di vedere continuare quel che lei ha cominciato e i nostri fedeli sono impazienti di rivederla. Che Dio, il Padrone della vita le assicuri ancora molti giorni e che Maria, la Stella del Mare, le ispiri un “Magnificat” pieno di riconoscenza per le meraviglie che Dio ha operato attraverso il suo ministero pastorale.
A nome di tutti i fedeli di Butembo‑Beni e mio personale, riceva, Eccellenza Reverendissima, il nostro sentimento di gratitudine e di affetto in Gesù attraverso Maria».
+ Mons. Sikuli Melchisedech, Vescovo di Butembo Beni