Modica onora i testimoni che riscattano il nostro Sud

La casa centrale della rete di pronta accoglienza denominata “Portico di Betsaida”, venerdì sarà intitolata a don Peppe Diana (l’appuntamento è prima alle 19,30 nella chiesa del Sacro Cuore, alle 21,15 nella vicina via Achille Grandi). E questo avviene dopo che già negli anni scorsi a Modica una piazza è stata intitolata a Falcone e Borsellino e recentemente due vie sono state intitolate a Peppino Impastato e don Pino Puglisi. Si onorano così i martiri del nostro Sud e lo si fa accogliendo i testimoni, quelli che ne hanno accolto il messaggio e lo continuano con coraggio e generosità. Saranno infatti presenti all’inaugurazione l’assistente sociale Simmaco Perillo e il giornalista Antonio Esposito. Il primo è impegnato in esperienze sociali nelle terre confiscate alla camorra, in particolare nella cooperativa “Al di là dei sogni, in cui si trovano accolte persone provenienti da situazioni difficili o con malattie psichiatriche e si pratica agricoltura biologica, alternativa all’inquinamento dei terreni che uno dei tanti modi con cui la camorra devasta il territorio. Il giornalista Antonio Esposico è impegnato soprattutto nella battaglia culturale e ogni anno è tra i promotori del “Festival dell’impegno civile”. Sarà un’occasione per tutta la città e in particolare per i giovani. Tra l’altro sabato alle 11 vi sarà un incontro con gli studenti del Liceo Scientifico come occasione di educazione alla legalità e saranno presi contatti con le realtà di economia sociale e di impegno civico del nostro territorio. In un tempo difficile, i testimoni aiutano a sperare e a “mirare in alto” – diremmo con don Diana e don Puglisi – per amore dei nostri popoli, per amore dei nostir giovani. Come amava dire don Tonino Bello, speriamo per il Sud che dopo l’età dell’erba che si piega, ovvero della rassegnazione, subentri l’età del grano maturo, dei frutti di quanti nel silenzio seminano il bene, e della convivialità delle differenze.