REPORT CARITAS NAZIONALE: “LA POVERTÀ IN ITALIA”

La fotografia che emerge è drammatica e chiama tutti all’impegno. Se da un lato cala la quota dei “nuovi poveri” ascoltati, che passa dal 45,3% al 41,0%, crescono invece le persone con “povertà intermittenti” e croniche: molti dei beneficiari Caritas, 1 su 4, nonostante abbiano un lavoro, non riescono a vivere una vita dignitosa

Foto di Caritas.it

Cresce il numero delle persone accompagnate e aiutate dalle Caritas diocesane. Il Report statistico nazionale 2024 di Caritas Italiana “La povertà in Italia” valorizza i dati di 3.124 Centri di ascolto e servizi delle Caritas diocesane, dislocati in 206 diocesi in tutte le regioni italiane. Si tratta solo di quelli “informatizzati”: i servizi e le opere sui territori sono molti di più. Ne emerge una fotografia drammatica che chiama all’impegno di tutti. Quelli presentati non sono solo “numeri”, ma soprattutto 269.689 “volti” (qui una sintesi dei dati). Persone che rappresentano altrettante famiglie, visto che la presa in carico risponde sempre alle esigenze di tutto il nucleo familiare.

«Questo secondo Report statistico si colloca in un tempo particolare, segnato da vicende che toccano le nostre comunità. Da un lato le crisi internazionali che condizionano pesantemente i rapporti tra i Paesi e lo sviluppo di percorsi di pace; dall’altro l’incessante aumento della povertà e la forte incidenza di situazioni di rischio e vulnerabilità. Di fronte a questi scenari la Chiesa continua a sognare e ad affermare un umanesimo autentico, dove ogni essere umano possa realizzarsi pienamente, vivendo in un mondo più giusto e dignitoso», sottolinea il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello.

In termini di risposte, le azioni della rete Caritas sono state numerose e diversificate. Tra gli interventi il 73,7% ha riguardato l’erogazione di beni e servizi materiali (distribuzione di viveri, accesso alle mense/empori, docce, ecc.); l’8,9% l’accoglienza, a lungo o breve termine; il 7,3% le attività di ascolto; il 5,2% il sostegno socio-assistenziale; l’1,7% interventi di ordine sanitario.

«È compito statutario di Caritas Italiana – ricorda il presidente di Caritas Italiana, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli – realizzare studi e ricerche sui bisogni delle persone, per aiutare a scoprirne le cause, per preparare piani di intervento, soprattutto in un’ottica di prevenzione. Questo è l’intento del Report che presentiamo. Una raccolta di dati che è stata realizzata grazie all’impegno degli operatori e volontari dei nostri Centri di ascolto e con la collaborazione delle persone in stato di bisogno che ci hanno consegnato la loro situazione».