Luglio 2007 – Lettera di Monsignor Sikuli Melchisedech a Monsignor Giuseppe Malandrino

 
«Eccellenza Reverendissima Mons. Giuseppe Malandrino, celebrando l’Anno del Centenario della Prima Evangelizzazione della nostra Diocesi di Butembo‑Beni ed effet­tuando una visita pasto­rale particolare nelle no­stre diverse parrocchie in occasione di questo tem­po di giubileo, non cesso di rendere grazie al Si­gnore per gli innumere­voli benefici sia spiritua­li che materiali di cui ci ha gratificati nella sua magnanimità. Fin dall’apertura dell’Anno giu­bilare a Beni‑Paida, la prima Missione, il suo messaggio ricchissimo e all’altezza dell’evento, la presenza di una impor­tante delegazione di no­stri fratelli e sorelle Ge­melli di Noto ha segnato con un sigillo particolare quel giorno indimentica­bile ed ha riempito di gio­ia, di consolazione e di speranza tutti i fratelli e sorelle gemelli di Butembo per il dono di­vino del gemellaggio. C’è una evidenza. Ovunque io visiti i fedeli in quest’anno di grazie, tocco con mano i frutti del gemellaggio e le ricadute spirituali e sociali di quell’espressione di co­munione ecclesiale che i nostri veneratissimi Pa­dri Vescovi S.E. Mons. Salvatore Nicolosi e Mons. Emmanuel Kataliko hanno volu­to, sigillata e promossa quasi due decenni fa. Noi non saremo stati che semplici vigilanti in una iniziativa che è nata dal­la Spirito Santo che gui­da la Chiesa e che ha ispi­rato i nostri due Padri Vescovi Fondatori a fare la scelta profetica del gemellaggio pastorale. La nostra fervente pre­ghiera in quest’Anno giu­bilare è che Dio attraver­so suo Figlio Gesù Cristo e nello Spirito Santo con­tinui e consolidi sempre ciò che ha cominciato nel­le nostre due Chiese. La domenica di Pente­coste, 27 maggio 2007 e diciottesima giornata consacrata al gemellaggio, ero in viag­gio ma mi trovavo in co­munione di preghiera e di intenzione con lei e, be­ninteso, con i nostri fede­li a cui sta a cuore la ce­lebrazione di questo an­niversario. E, siccome qui da noi era nello stesso tempo il Cinquantenario della presenza del Rinno­vamento carismatico in seno alle nostre parroc­chie, ciò ha ancora eleva­to la solennità di questa festa. Abbiamo saputo parimenti che il 18 giu­gno scorso la Chiesa Cat­tedrale di Noto, restaura­ta nel suo splendore, è stata solennemente ria­perta ai fedeli. Anche in quell’occasione, eravamo uniti in una preghiera di azione di grazia. 
Eccellenza, avendo saputo da in­discrezioni che lei si pre­para ad andare a riposo come Vescovo Emerito della amatissima Chiesa di Noto, cogliamo l’occa­sione di questo anno di grazia per ringraziarla infinitamente di tutto ciò che lei è stato e resta per la Chiesa di Butem o Beni che lei ama tanto. Siamo tutti convinti che abbiamo un posto di ele­zione nell’intimo del suo cuore di padre e madre ancor più che di semplice fratello.
Noi non possiamo enumerare in maniera esaustiva le innumerevo­li e diverse espressioni concrete della sua solle­citudine paterna nei ri­guardi della Chiesa di Butembo‑Beni. Citiamo tra le altre espressioni, la sua prima visita che è ri­masta scolpita nella me­moria popolare dei fedeli di tutte le confessioni re­ligiose mescolate; pensia­mo alle numerose e rego­lari delegazioni di Noto­Ragusa che lei ha voluto intensificare particolar­mente in quest’Anno giu­bilare. Queste delegazioni, la cui più grande ca­ratteristica è di rendersi spontaneamente e facil­mente vicine alle perso­ne, sono sempre percepi­te come una benedizione ed una consolazione da parte di Dio che è Amore. I loro interventi caritativi multipli e vari per la pro­mozione della vita e del­la dignità della persona umana sono visibili nel­la maggior parte delle nostre parrocchie e delle istituzioni cattoliche so­prattutto nell’istruzione a tutti i livelli, primario, secondario e universita­rio; e della sanità, degli orfanotrofi, dei centri nutrizionali, della Procu­ra… 
Eccellenza, non possiamo passa­re sotto silenzio l’avvio dell’iniziativa tanto bene­fica dell’adozione dei sa­cerdoti diocesani che al­cuni dei suoi sacerdoti hanno accettato genero­samente di prendere finanziariamente a cari­co e così di sostenere ed incoraggiare tutto il cle­ro al quale abbiamo enor­mi difficoltà a procurare lo stretto necessario. Oggi, abbiamo già conse­gnato all’Economo gene­rale una somma di 3.250 dollari ricevuti per 12 adozioni di sacerdoti. C’è un sacramento di fratel­lanza sacerdotale più elo­quente di questo sostegno concreto ai sacerdoti?
In quest’anno di cele­brazione della prima evangelizzazione della nostra Diocesi, ci sentia­mo realmente incoraggia­ti e consolati da questo legame di comunione che ci unisce e ci fortifica nel­la nostra fede rendendo nel contempo manifesto il mistero inaudito dell’uni­tà e dell’universalità del­la Chiesa cattolica 
Eccellenza, ringraziandola della sua fraterna sollecitudi­ne e soprattutto della “cura di tutte le Chiese” che l’ha sempre animato, il nostro umile auspicio è di vedere continuare quel che lei ha cominciato e i nostri fedeli sono impa­zienti di rivederla. Che Dio, il Padrone della vita le assicuri ancora molti giorni e che Maria, la Stella del Mare, le ispiri un “Magnificat” pieno di riconoscenza per le mera­viglie che Dio ha operato attraverso il suo ministe­ro pastorale.
A nome di tutti i fede­li di Butembo‑Beni e mio personale, riceva, Eccel­lenza Reverendissima, il nostro sentimento di gratitudine e di affetto in Gesù attraverso Maria».  
 + Mons. Sikuli Melchisedech, Vescovo di Butembo Beni