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S. MARIA DI GESÙ

La Chiesa di S. Maria di Gesù è attigua all’ex convento dei PP. Minori Osservanti. La chiesa, della prima del sec. XVIII, ha un’unica navata con l’altare nell’abside stile barocco. Le opere di maggior interesse sono: la tela raffigurante l’Immacolata con i Santi Francesco e Rosalia, proveniente dalla chiesa della S. Croce, la tela di S. Maria degli Angeli (prima metà sec XVII) e la tela della Gloria di S. Liborio V (sec. XVII). Nel 1993 si sono aggiunte altre 4 opere pittoriche dell’Artista Mogani, due collocate nel presbiterio, la Resurrezione e la Pentecoste, e due nel coro, la Visitazione e S. Rita. Interessanti sono anche l’altare e il fonte battesimale.

SS. ANNUNZIATA

La Chiesa della SS. Annunziata, dichiarata monumento nazionale, è nota anche come “Badia” ed era la chiesa del monastero delle Benedettine  fondato nel 1532 ad Avola Antica e poi, dopo il terremoto del 1693, ricostruito nel nuovo sito a partire dal 1697 fino al 1702; essendo insufficiente per il numero delle monache, si decise di fabbricare una nuova chiesa e un nuovo monastero che furono realizzati da Michelangelo Alessi tra il 1712 e il 1715 e successivamente una terza chiesa, l’attuale, tra il 1753 e il 1769. La facciata ad andamento concavo-convesso, con elementi classici in stile barocco,presenta due ordini realizzati rispettivamente nella seconda metà degli anni cinquanta del sec. XVIII e alla fine dei successivi anni sessanta, mentre il terzo ordine è caratterizzato da una balaustra e tre fornici per l’alloggiamento delle campane. Gli ultimi due ordini della facciata e gli interni sono attribuibili a Michelangelo Alessi. L’interno è ad unica navata decorato con stucchi realizzati alla fine degli anni settanta del sec. XVIII e con affreschi di notevole interesse; alle pareti le virtù cardinali e al soffitto i San Benedetto, S. Veneranda e S. Gregorio Magno. Una grande tela dell’Annunciazione è posta nell’abside, di autore ignoto, sec. XVIII; ai lati sugli altari marmorei due tele, attribuite a C. Carasi del sec. XVIII, raffiguranti: la Gloria di San Benedetto, la Gloria di Santa Scolastica con l’estasi di Santa Teresa d’Avila. Da notare, inoltre una tela della Sacra Famiglia con i Santi Gioacchino e Anna (sec. XVIII) di pittore ignoto siciliano e la statua lignea della Madonna del Rosario (sec. XVIII).

SAN GIOVANNI BATTISTA

In piazza Trieste, è ubicata la Chiesa di San Giovanni Battista del XVIII secolo (1730 circa), ha subito vari rifacimenti ne sec. XIX. All’interno si possono ammirare gli stucchi neoclassici e le decorazioni pittoriche di Gregorio Scalia (seconda metà sec. XIX): quattro pannelli della volta della navata centrale con episodi della vita di S. Giovanni e cinque tele ad olio negli altari delle navate laterali. Di particolare interesse sono le cinque tele raffiguranti la storia di San Corrado Confalonieri, opere facenti parte della collezione privata della famiglia Giuliano di Avola Antica, documentate da un atto datato novembre 1678 nonché le altre due di San Luigi Gonzaga e dei Santi Pietro e Paolo (sec. XVIII). L’altare maggiore è sovrastato dal dipinto del Battesimo di Gesù, olio su tela (sec. XVIII). Da segnalare anche il reliquario di San Corrado, opera in argento a sbalzo e cesello con parti in bronzo dorato, del secolo XVII, e l’aureola con il bastone in argento della statua lignea del santo.Sulla cantoria è collocato l’organo a canne di Sebastiano Calcerano Platania del 1866.

S. ANTONIO ABATE

Tra le varie chiese ricostruite nel nuovo sito, dopo che il terremoto dell’11 gennaio 1693 distrusse Avola Antica, figura la chiesa dedicata a S. Antonio Abate, nella piazza Regina Elena. Agli inizi del 1700 fu portata a termine l’attuale chiesa. Essa si presenta ad una navata. La facciata e l’esterno sono di stile tardo-barocco.Ricchi e delicati stucchi, pitture e affreschi con cinque altari marmorei adornano l’interno. Gli affreschi raffiguranti S. Francesco d’Assisi, S. Luigi Gonzaga e i quattro Dottori della Chiesa: S. Gregorio Magno, S. Ambrogio, S. Agostino e S. Girolamo adornano le pareti della navata. Sulla volta, al centro, si osservano la Madonna con Santi e i simboli della Fede e della Carità.Nella navata fa risalto ancora la cappella ricca di marmi in cui è custodito un artistico Cristo alla colonna in legno, gesso, garza, stoppa, cera, alto cm. 160, di autore ignoto, proveniente da Avola Antica e risalente al 1612.Nell’abside, al centro troneggia un grandioso quadro di S. Antonio Abate, attribuito a Cristadoro. Ai lati quattro affreschi raffiguranti gli Evangelisti. Gli affreschi della navata e dell’abside sono attribuiti al Sozzi.Un pregevolissimo altare di marmo (agata e onice) domina il piano dell’abside, chiusa da una finissima balaustra di marmo.Da segnalare, inoltre, 4 statue lignee di S. Francesco d’Assisi, di S. Antonio di Padova, di S. Antonio Abate, dell’Immacolata.

S. NICOLÒ – CHIESA MADRE

Sorge sulla piazza più grande della città, intitolata a Umberto I. È il tempio più importante della città ricostruita ed è dedicato a S. Nicolò; caratterizzato dalla facciata a torre che si apre alla piazza con un ampio sagrato delimitato da statue di fattura barocca, fu edificato nel settecento col gusto architettonico proprio di quel periodo che premiava l’aspetto scenografico e monumentale. La facciata ha un prospetto a torre e nel portale maggiore, la porta è realizzata in rame brunito, con pannelli a sbalzo raffiguranti i Sacramenti, ed è opera di Francesco Patanè. L’interno è di tipo basilicale, ovvero a pianta rettangolare diviso per mezzo di colonnati in tre navate. In particolare, nella navata sinistra si segnalano la cappella dell’Arcangelo Michele, con statua lignea di pregevole fattura del sec. XVIII; la cappella con la tela della Madonna del Rosario e Santi attribuita a S. Conca; la cappella con la tela dello Sposalizio della Vergine attribuita a O. Sozzi. Nel transetto di sinistra, una statua in cartapesta e legno dell’Assunta del sec. XVIII. Nella navata destra, le opere di maggior interesse sono le tre statue lignee della Sacra Famiglia del sec. XVIII e nel transetto destro la statua della Madonna del Lume con relativo altare. A destra dell’abside è ubicata la cappella del Santissimo Sacramento con affreschi rococò di notevole interesse. Nel coro trovasi un organo di Donato Del Piano. Nell’abside è collocato un crocifisso ligneo, attribuibile alla scuola di Frate Umile da Petralia Soprana, proveniente dal Convento dei PP. Minori Osservanti. Nella chiesa si custodisce il simulacro di S. Sebastiano il cui culto ad Avola è particolarmente radicato.

S. MARIA DELLA CONSOLAZIONE

Esistente già nel sec. XVI, presenta tre navate con tre altari ciascuna. La facciata è a due ordini; nel primo si evidenzia il portale centrale, mentre molto più piccole sono le porte laterali sormontate da nicchie e da finestre cieche quadrate; altre due nicchie sono poste ai lati del finestrone nel secondo ordine sormontate da timpani triangolari. Interessanti sono il portale laterale in stile manieristico e il campanile isolato dalla fabbrica con la cuspide in maioliche policrome.Tra le sculture si ammirano il Cristo alla colonna e il gruppo statuario del Cristo caricato della croce (‘u timpuni), un Ecce Homo in legno dipinto (sec. XVIII); particolare attenzione merita il presbiterio ove si trovano il coro ligneo scolpito, l’organo a canne, uno splendido altare ligneo dorato sormontato dalla tela di grandi dimensioni raffigurante il Cristo risorto che incontra Maria (sec. XVIII) inserita in una cornice lignea dorata. Di particolare interesse sono gli arredi sacri, la pavimentazione del presbiterio e il ciclo di stucchi del Ruiz (sec. XIX).

S. TERESA

Ultima chiesa della via Mormino Penna annessa la monastero carmelitano di S. Chiara. Il portale d’ingresso sovrastato da una finestra quadrilobata. L’interno è della prima metà del sec. XVIII. Nell’unica unica sono presenti quattro altari laterali alternati da colonne finemente lavorate. Il ciclo di stucchi è di   Pietro Cultraro e Guglielmo Migliore (1752-1762), le pitture della volta sono di Lorenzo Rota. Nell’abside si nota la tela sull’altare centrale di S. Teresa di Filippo Fangelli (1698). Da notare nel lato destro l’altare con la tela Madonna tra Santi di Ludovico Svirech (1761) e nel lato sinistro l’altare col Crocifisso con croce decorata da ricche cornici lignee. Pregevole il pavimento settecentesco.

 

MADONNA DEL CARMINE

La chiesa e il convento dei Padri Carmelitani, fondati nel sec. XIV, furono ricostruiti dopo il terremoto del 1693 e costituiscono un complesso architettonico di grande omogeneità stilistica. Nel prospetto a tre ordini, rivolto ad est, si evidenziano il portale, lo stemma dell’Ordine Carmelitano, il finestrone e le statue di religiosi carmelitani e della Madonna del Carmine.L’interno della chiesa è a navata unica arricchita da uno splendido ciclo di stucchi monocromi attribuiti al Gianforma, stuccatore palermitano allievo del Serpotta. La parete laterale destra presenta due dipinti nel primo ordine (scene bibliche) e due nel secondo (con i quattro evangelisti e S. Guglielmo) inseriti in cornici in stucco e tre altari marmorei policromi di Tommaso Privitera 1768 con pale d’altare (costantino Carasi Ssec. XVIII) inserite in preziose cornici lignee scolpite. La parete laterale sinistra presenta un dipintoi nel primo ordine (scena biblica) e due nel secondo (con i La consegna della regola carmelitana, Madonna delle Milizie) inseriti in cornici in stucco e tre altari marmorei policromi di Tommaso Privitera 1768 con 2 pale d’altare (costantino Carasi Ssec. XVIII) e un Crocifisso ligneo di grandi dimensioni e uno monumentale pulpito ligneo, mentre nell’altare maggiore in marmo (sec. XIX) domina la scultura lignea ricoperta in argento della Madonna del Carmelo. Francesco Castro (1760).

 

S. MICHELE

Ubicata nella via Mormino Penna, a poca distanza dalle chiese di S. Giovanni e di S. Teresa, la chiesa di San Michele Arcangelo fu realizzata alla metà del sec. XVIII, con la partecipazione ai lavori del capomastro Mario Mormino e dell’architetto Rosario Gagliardi, e consacrata nel 1763. Presenta un prospetto leggermente convesso caratterizzato da coppie di lesene presenti nei tre ordini; due colonne con capitelli corinzi nel primo ordine delimitano il portale sormontato dallo stemma coronato della confraternita di San Michele Arcangelo, nel secondo delimitano il finestrone con cornice arcuata e decorata ai lati con ghirlande coperto da una grata di ferro; il terzo ordine, in cui  spicca l’apertura ad arco della cella campanaria, è sormontato da un timpano con decorazioni a rilievo.All’interno, nell’aula ellittica, sono presenti stucchi, pitture, sculture e decorazioni, realizzate nel 1851, in sostituzione di quelle precedenti settecentesche; nelle pareti gli stucchi raffigurano strumenti musicali e arredi sacri. Gli altari sono cinque: il centrale con il dipinto della Madonna delle Grazie del Carasi (sec. XVIII) e quattro altari laterali con i dipinti di S. Agostino, San Michele Arcangelo, Adorazione dei Magi (sec. XIX) e un Crocifisso ligneo.

S. GIOVANNI EVANGELISTA

La chiesa di “S. Giovanni Evangelista” si trova in via Mormino Penna, sul lato destro del Municipio di Scicli. La facciata ha tre ordini. La pianta è il risultato di uno schema geometrico il cui modulo fondamentale è il cerchio. L’unità spaziale centralizzata è evidenziata dalle semicolonne addossate alla superficie muraria dell’aula, dai quattro altari disposti con gli assi convergenti sul centro di raccordo dell’impianto e della volta a guscio di noce che sovrasta l’ordine del tamburo dove si trovano le grandi finestre che illuminano l’interno. I lavori di costruzione della chiesa iniziarono tra il 1760 e il 1765. Già alla fine del 1776 l’interno veniva concluso con gli stucchi di Giovanni Gianforma e l’affresco della volta. L’ultima fase della decorazione interna, con stucchi e dorature, fu eseguita nel 1854.La chiesa è dotata di un organo a canne del 1841 dell’organaro Salvatore Andronico Battaglia da Palermo.Di particolare rilievo due altari marmorei sfarzosamente scolpiti e dipinti su cui sono collocati i dipinti Il trionfo di S. Benedetto e S. Giovanni Evangelista protetto dalla Madonna vittoriosa sul drago. Di fronte altri due altari con altri dipinti, un crocifisso ligneo, probabile opera quattrocentesca. Nella sacrestia è conservato un dipinto rappresentante il Cristo sulla croce, di provenienza spagnola, legato ad una tradizione di Burgos, con una iconografia molto rara in Italia; notevoli gli arredi sacri e i paramenti liturgici e un’urna contenente la statua lignea del Cristo morto.Dal 1918 la Chiesa di S. Giovanni opera da Pantheon, avendo ricevuto le spoglie di numerosi soldati sciclitani caduti durante la prima guerra mondiale.