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Prosegue la pastorale itinerante del nostro Vescovo

Ieri, venerdì 28 ottobre, al mattino, il Vescovo di Noto ha presenziato all’incontro dei sacerdoti del vicariato di Modica, nel quale, secondo l’ordine del giorno, si è parlato della Pastorale Giovanile. “è necessario – ha detto – inventariare nuove forme per una presenza efficace della Chiesa tra i giovani, lasciati troppo soli nel loro percorso formativo”. Al termine dell’incontro si è trattenuto a pranzo insieme al clero presso il Monastero di S. Benedetto.
Nel pomeriggio ha raggiunto Scicli, andando a far visita al piccolo Lorenzo Tasca, ammalato di SLA. Si è trattenuto un’oretta con la famiglia, insieme anche a don Davide Lutri, Vicario parrocchiale della Parrocchia SS. Salvatore. Insieme si è parlato della malattia del bambino e di come affrontarla nella fede. Notevole la testimonianza di fede che ha potuto ricevere dai genitori e dai fratellini, che riempiono d’amore il piccolo Lorenzo con una particolare cura.
Dopo questa visita, Mons. Staglianò si è portato presso la Parrocchia SS. Salvatore di Scicli, dove ha fatto visita al Parroco, don Salvatore Giordanella.
In un primo momento è avvenuto un breve incontro con il Gruppo di preghiera di Padre Pio, al quale il Vescovo ha chiesto di pregare non solo in chiesa ma anche e soprattutto nelle case degli ammalati. Lo stesso tema lo ha sviluppato nell’omelia, a proposito dell’importanza dei gesti di carità, perché “l’importanza dell’Eucaristia possa essere fruttuosa”. In particolare egli ha ribadito di stare attenti al rischio di diventare “religiosi non credenti”, raccontando la vicenda di una donna che, pur frequentando assiduamente la parrocchia e i suoi culti religiosi, non ha mai assunto un atteggiamento di compassione corporale nei confronti del suo prossimo.

Giubileo dei detenuti e chiusura dell’Anno Santo della Misericordia

Giovedì 3 novembre, alle ore 10, presso l’Istituto di reclusione di Noto sarà celebrato il Giubileo dei detenuti. Sarà presente il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, con il cappellano del carcere don Sebastiano Boccaccio.
Domenica 13 novembre, con inizio alle ore 17, presso la Basilica Cattedrale di Noto, la comunità diocesana si ritroverà per la conclusione dell’Anno Giubilare della Misericordia, insieme al Vescovo e ai sacerdoti della Diocesi. La domenica successiva sarà Papa Francesco a chiudere per tutta la Chiesa universale l’Anno Santo, nella solennità di Cristo Re.
“Usciamo per offrire a tutti la gioia del Vangelo – ha dichiarato il Vicario generale Mons. Angelo Giurdanella – preghiamo perché il Giubileo sia la linfa vitale della Missione e la Missione sia il frutto benedetto del Giubileo”
 

Da Ragusa a Ispica l’itineranza del Vescovo diventa “quotidiana”

Mons. Staglianò, questa mattina si è recato a Ragusa per firmare, insieme al Vescovo di Ragusa, Mons. Cuttitta, un protocollo di intesa per il Microcredito. Egli ha approfittato per esprimere due parole sull’importanza di un’iniziativa del genere nel contesto della carità cristiana. Infatti “le forme della carità cristiana sono diverse, c’è una forma più reale e spicciola: ‘dar da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire…’ (cfr. Mt 25) e ci sono forme di carità un po’ più attrezzate, come quella di investire del denaro perché, attraverso le banche, possa essere moltiplicato e si possa venire incontro alle piccole imprese, per mezzo di piccoli prestiti”.
Mons. Staglianò ha voluto ricordare che “i valori cristiani della gratuità, della comunione e della solidarietà, possono entrare in gioco anche nel creare economia nel paese”, secondo anche l’insegnamento di Papa Benedetto XVI in Caritas in veritate.
La sera stessa, il Vescovo si è recato presso la Parrocchia M. del Carmine di Ispica, dove ha visitato l’anziano don Corrado Pace. Lì, insieme al Parroco, don Michele Fidone, ha avuto la gioia di incontrare anche un gruppo di fedeli che aveva appena finito di celebrare l’Eucaristia. Il pastore si è intrattenuto con essi, chiedendo la benedizione a padre Pace. Ha poi parlato coi fedeli del fatto che la preghiera cristiana è sempre una preghiera trinitaria, “che si rivolge al Padre, per il Figlio, nello Spirito”.
Durante l’omelia alla Celebrazione eucaristica, officiata presso la Parrocchia M. SS. Annunziata, ha poi esortato sull’essere credenti attraverso le opere della carità, in maniera tale da dare alla nostra religione un contenuto vero. “L’opera della carità rende credente la nostra religione. Chi invece vive soltanto gesti di religiosità senza la pratica della carità è un religioso non credente, come Gesù ha messo in evidenza quando camminava per le strade della Palestina e incontrava scribi e farisei”.
Dopo la S. Messa il Vescovo ha fatto visita ad una famiglia che già da anni frequentava per la presenza di una bambina ammalata, venuta a mancare un anno e mezzo fa, la piccola Nuira. Si è parlato del futuro e della speranza cristiana insieme alla mamma e ai nonni della piccola.

La pastorale itinerante del nostro Vescovo

Una pastorale itinerante, può essere definita quella svolta dal Vescovo martedì 25 ottobre 2016. Proseguendo nel suo programma da tempo intrapreso di “uscire” per raggiungere le periferie del nostro territorio diocesano, Mons. Staglianò ha voluto visitare in maniera informale la Parrocchia S. Sebastiano-Chiesa Madre di Avola. Alla Comunità, riunita attorno all’Altare, insieme al Parroco don Rosario Sultana, per la celebrazione giornaliera della S. Messa, il Vescovo ha rivolto parole di esortazione perché i fedeli mettano al centro della pastorale l’ascolto della Parola di Dio “affinché il nostro cuore possa convertirsi a gesti concreti di carità e le nostre relazioni umane possano sempre essere secondo il modello di ciò che Gesù ha vissuto”. “Dobbiamo far diventare i nostri gruppi di preghiera dei veri gruppi di carità – ha proseguito – stringendo fortemente il legame tra la preghiera e i gesti concreti”.
Poi, per dare corpo al mistero , ha ripetuto, dopo la celebrazione eucaristica, il suo abituale gesto di misericordia. Insieme al Parroco, si è recato a fare visita alla signora Mariella Amodeo, da cinque anni affetta da una grave malattia. Avvertendo il rammarico della signora Mariella di non poter partecipare alla S. Messa, pur sentendo l’importanza della presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, il Vescovo ha invitato il nuovo Parroco ad andare di tanto in tanto a celebrare il culto in casa sua. Alla signora e a suo marito, Mons. Staglianò ha portato la sua consolazione e a sua volta ne ha ricevuta, vista la bella testimonianza di fede dell’ammalata. “La visita agli ammalati – ha spiegato il Vescovo – non è soltanto compiere del bene nei confronti dell’ammalato, ma anche riceverne dagli ammalati stessi. Gesù ci chiede di visitare negli ammalati Lui stesso. Chi fa la visita all’ammalato visita Gesù”. Il presule ha poi esortato la donna a vivere la sua sofferenza per la santificazione dei sacerdoti.
Dopo questa visita il Vescovo ha fatto un tentativo spontaneo di evangelizzazione di strada, fermandosi presso un negozio di calzature, dove poco dopo si è raccolta un po’ di gente con la quale ha intrattenuto una relazione amicale. In fondo – ha detto Mons. Staglianò – la predicazione del Vangelo passa soprattutto attraverso la creazione di rapporti con la gente che si incontra, come premessa fondamentale per poter parlare successivamente di Gesù.

Dall’Eucaristia alla condivisione fraterna: nuova visita “a sorpresa” del nostro Vescovo

Continua a farsi sentire, nella ferialità delle nostre Comunità, la presenza del pastore. Ieri sera, lunedì 24 ottobre, il nostro Vescovo ha celebrato la Santa Messa presso la Parrocchia S. Caterina da Siena in Rosolini. La Comunità parrocchiale si è rallegrata, insieme al Parroco, don Stefano Trombadore, della gradita – e inaspettata – visita. Nel breve pensiero omiletico, Mons. Staglianò, ha sottolineato l’importanza delle opere di carità da vivere nella quotidianità della fede. In riferimento al brano evangelico proposto dalla liturgia, il Vescovo ha sottolineato che “non ci si può cibare dell’Eucaristia se si rimane ancorati a dei precetti sterili e privi di una fede pratica” e che “una fede senza opere non ha peso neppure davanti a Dio”. In linea con questo pensiero, al termine della Celebrazione, Mons. Staglianò ha visitato uno dei centri di accoglienza per immigrati presente nel territorio di Rosolini, intrattenendosi, con gli oltre cinquanta giovani africani ospiti della struttura, a scambiare un paio di chiacchiere e una partita a dama, facendo così sentire la prossimità di una Chiesa che esce dai fisici luoghi di culto per mettere in pratica e incarnare la Parola ascoltata e l’amore “mangiato” nel Pane eucaristico.

Il Vescovo presenta il suo ultimo libro “Credo negli esseri umani” agli studenti di Modica

Il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, lo scorso 20 ottobre, ha presentato il suo ultimo libro “Credo negli esseri umani. Cantando la Buona Novella pop” agli studenti dei Licei Scientifico e Classico e dell’Istituto Alberghiero di Modica. L’evento è stato organizzato dalla comunità “Eccomi”di Scicli e ha visto la partecipazione dei Presidi professori Carrubba e Saitta. L’incontro con i giovani studenti modicani ha visto il nostro Vescovo mettersi in ascolto e confrontarsi con le nuove generazioni, sviluppando alcuni temi fondamentali, che oggi più che mai toccano l’universo giovanile, quali l’identità del proprio “essere” con gli altri e per gli altri, a partire dalla dimensione relazionale e dialogica del “volto”; l’amore, non come generico sentimento, ma come dinamismo che mette in moto mente, cuore, corpo in rapporto ad un “Tu” che mi interpella, che chiama in causa l’umanità propria di ogni uomo, la sola capace di mostrare la bellezza e la bontà di ogni essere umano.

Attraverso il metodo dell’evangelizzazione mediante il linguaggio della musica – ha evidenziato Mons. Staglianò – è possibile intercettare le dimensioni più profonde dell’esistenza, veicolando quei valori cristiani e anche universali, quali l’amicizia, la solidarietà, l’amore sincero e concreto verso gli altri.

visita del vescovo agli ammalati della Madonna delle Grazie di Ispica

Sabato 22 ottobre sera, il Vescovo si è recato presso la Parrocchia Madonna delle Grazie di Ispica per conferire il sacramento della Cresima ad un gruppo di giovani. Al termine della celebrazione, insieme al Parroco, don Salvatore Bella, e al diacono Salvatore Di Stefano, il Vescovo si è recato a visitare gli ammalati. Prima ha visitato la famiglia del sig. Corrado Iacono, gravemente infermo da alcuni mesi a causa di un problema cardiaco, e successivamente don Vincenzo Caccamo, anch’egli infermo da qualche tempo. Con entrambi si è paternamente intrattenuto, facendogli sentire l’affetto suo personale e quello di tutta la Comunità.

Nuova visita a sorpresa: buone notizie per la parrocchia S. Giuseppe di Pachino

Finalmente la Provvidenza volge il suo sguardo verso Pachino e la Comunità di San Giuseppe.
Giorno 19 ottobre il nostro vescovo è voluto venire a sorpresa a visitare la nostra Comunità parrocchiale e, dopo aver esortato tutti ad essere Chiesa viva, capace di edificarsi nella carità e nel perdono reciproco, ha annunciato che, dopo un lungo periodo di attesa e di speranze da parte delle Istituzioni, è stato trovato un finanziamento cospicuo con fondi privati per intervenire sui locali della Parrocchia. Da quasi due anni, infatti, la parrocchia di san Giuseppe in Pachino si trova costretta a vivere le varie attività liturgiche e di pastorale in un salone attiguo alla chiesa, in quanto quest’ultima è stata chiusa perché necessita di urgenti, delicati e costosi interventi di restauro e manutenzione straordinaria, soprattutto nel tetto e nel sovrastante campanile. Da anni un progetto è stato approntato, ma, a causa dei costi notevoli non è stato possibile iniziare i lavori.
La comunità parrocchiale di san Giuseppe potrà avere presto il proprio tempio restaurato e restituito alla fruizione dei numerosi fedeli, che contribuiranno a loro modo alla realizzazione dell’opera. Viene spontaneo e naturale allora, esclamare: rendiamo grazie a Dio!
Prima di recarsi presso la Parrocchia S. Giuseppe di Pachino per celebrare l’Eucaristia, il Vescovo ha fatto visita ai coniugi Giacomo e Teresa Coppa. La fam. Coppa lo scorso luglio ha subito un grave lutto a causa della perdita del figlio diciottenne Andrea. Il pastore ha ascoltato e incoraggiato sapientemente i coniugi, rileggendo nella loro vita alcuni brani della Sacra Scrittura.
 

Concluso a Noto il VII Convegno Internazionale di Bioetica

“Il modo umano di abitare il corpo è pensarlo anche attraverso il cibo”. Con questo felice ed efficace pensiero del Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, si è chiuso sabato sera, 15 ottobre, il VII Convegno internazionale di Bioetica sul tema “Pensare il corpo, abitare il corpo. Nutrirsi per il corpo o per lo spirito”. Relatori di altissimo spessore, provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa hanno dato il loro qualificato contributo allo sviluppo di una tematica tanto accattivante quanto concreta per la vita di ogni giorno. Numerosi i partecipanti, che hanno seguito con attenzione e coinvolgimento i lavori convegnistici. Bastano alcuni dati per definire la portata di questo evento: 20 relatori, 5 esperti con funzioni di moderatore, oltre 60 medici e professionisti del settore sanitario, 50 insegnanti, 40 assistenti sociali, 100 uditori, 50 giornalisti accreditati, varie emittenti televisive. E a fare da vivace cornice, una platea di oltre 350 studenti provenienti dalle scuole dei comuni della Diocesi. D’altra parte, alcuni temi di attualità, come anoressia e bulimia, trattati dagli specialisti del settore, rappresentano oggi una triste realtà che interessa molti giovani, che vivono il disorientamento di una società sempre più precaria.

 
Il “filo rosso” degli interventi dei diversi relatori è stato il cibo e l’uso che gli uomini ne fanno oggi, ma anche il posto occupato dal cibo nelle religioni monoteiste, ebraismo, cristianesimo, islamismo.
Non a caso la prima relazione è stata riservata al Rabbino Capo della Comunità di Napoli e responsabile per il meridione d’Italia, Dr. Umberto Avraham Piperno il quale, richiamando le regole alimentari dettate dalla religione ebraica, ha parlato di qualità dei cibi e di cucina certificata destinata a coloro che vi si attengono principalmente per motivi religiosi. Di alimentazione e stili di vita ha parlato il Prof. Giorgio Calabrese, uno dei più autorevoli esperti a livello internazionale di Alimentazione e Nutrizione e convinto assertore della bontà della dieta mediterranea. “Il cibo è relazione” è stato il messaggio centrale della relazione del Prof. Giovanni Salonia, specialista in Psicoterapia. Alla domanda “A chi appartiene il corpo che sono” ha risposto il Prof. Maurizio Soldini, medico, docente di Bioetica presso l’Università La Sapienza di Roma. Il Prof. Soldini ha detto, in sintesi, che “il corpo non è di nessuno, se non di quell’Altezza che ci ha dato la vita”.
Di obesità e disturbi mentali ha parlato con straordinaria competenza e chiarezza il Prof. Renzo Puccetti, medico specialista in problematiche connesse alla diagnosi e alla cura dell’obesità e dei disturbi del comportamento alimentare. E ancora di disturbi sotto il profilo psicologico ha parlato in lingua francese la Prof.ssa Meryem Sellami, docente presso le Università di Tunisi e Strasbourg, con traduzione della Prof.ssa Guenda Bernegge.
Tra i casi trattati, quelli di ragazze che, a causa di rapporti difficili vissuti con le madri, rifiutano ogni cibo. Le altre due docenti straniere – la svizzera Guenda Bernegge e la francese Rosa Caron – rispettivamente docente presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera italiana e docente all’Università di Parigi, hanno trattato il tema “Il gusto tra etica ed estetica” e “Corpo, salute e malattia tra tempo psichico e tempo medico”.
Di correlazione fra modelli risalenti al corpo e al cibo ha trattato l’antropologa Prof.ssa Annamaria Fantauzzi, docente presso varie Università del nord Italia e Parigi. Impegnata anche nelle organizzazioni no-profit a favore di immigrati, ha detto, tra l’altro, che “il nostro corpo è ciò che vogliamo essere, perché quando non vogliamo ‘essere’ comincia la malattia”.
Il Prof. Pietro Grassi, amico e collaboratore della nostra Diocesi – fa parte del Comitato scientifico di Bioetica diretto da Don Stefano Modica – ha trattato il tema “Il corpo e i suoi piaceri: un conflitto fra le generazioni?”.
Un interesse particolare, specialmente fra i medici e gli altri professionisti del settore sanitario, hanno suscitato le relazioni della V sessione, “Vivere il Corpo” sviluppate dai Professori dell’Università di Catania – Ferdinando Branca, Massimo Libra, Maria Clorinda Mazzarino – e dell’Università di Palermo, Prof. Salvatore Verga.
Gli interventi di Maurilio Assenza e Andrea Giurdanella della Fondazione di Comunità Val di Noto, hanno dimostrato come sia possibile “attraverso percorsi ed esperienze locali – iniziative di economia solidale, coesione sociale – abitare il territorio e accrescerne l’aggregazione anche ritrovandosi a mensa”.
Delle grandi opportunità offerte dal settore agricolo del nostro territorio, sul piano della sicurezza alimentare, di dieta mediterranea e di programmi di sviluppo agricolo, hanno parlato gli esperti, Dr. Roberto Garaffa, il Dr. Pino Lavima, il Dr. Beppe De Sanctis e l’Assessore regionale all’agricoltura On. Antonello Cracolici.
La “Lectio magistralis” del Vescovo Antonio su “La vita vale molto più del cibo” ha costituito, come nelle edizioni precedenti, il momento centrale del Convegno. Mons. Staglianò ha tracciato dei passaggi fondamentali nella sua prolusione, come la necessità per l’uomo, essere pensante, di diffondere una “cultura dell’amore” in quello che è l’ambito più essenziale per l’esistenza dell’uomo, quello dell’alimentazione. Nutrirsi e nutrire diventano allora un vero atto di amore verso se stessi e gli altri. Da questa prospettiva il Vescovo ha suggerito la valenza “spirituale” dell’atto del nutrirsi: “Il cristiano è ciò che mangia, il corpo di Gesù. Diventa così anche lui, come Cristo, pane spezzato per la vita dei fratelli”. Il Vescovo ha pure ricordato come il cibo crei convivialità, relazione, comunione, evidenziando come noi umani “non mangiamo, noi umani ‘banchettiamo’, imparando la condivisione e la solidarietà tra di noi”.
Sono queste soltanto alcune delle suggestioni della lezione di Mons. Antonio Staglianò, delle quali tratteremo in modo più approfondito nel prossimo numero de La Vita Diocesana.
A chiusura del Convegno il Vescovo non ha tralasciato di rivolgere i suoi sentimenti di gratitudine nei confronti di chi ha reso possibile la realizzazione dell’evento: Don Stefano Modica, direttore scientifico del Comitato di Bioetica, che con professionalità e competenza ha portato a termine questa settima edizione. Un ringraziamento Il Vescovo ha voluto rivolgere anche al Direttore de “La vita diocesana” diretto collaboratore di Don Stefano e a tutto lo staff – Rosalba Currò, Ina Sapia, Rosa Iozia, Paolo Manenti, Andrea Pitrolo, Vincenzo Maiore e, indistintamente, tutti i seminaristi che “dietro le quinte” hanno assicurato quel supporto necessario allo svolgimento del Convegno.
 

Giubileo dei sacerdoti diocesani e religiosi, dei diaconi e dei seminaristi

Si celebra oggi nella Basilica Cattedrale di Noto il Giubileo dei sacerdoti diocesani e religiosi, dei diaconi e dei seminaristi. Alle ore 18 Il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò presiederà una solenne Concelebrazione Eucaristica, nel 32mo anniversario della sua Ordinazione Presbiterale. Durante la celebrazione il Vescovo e i presbiteri presenti rinnoveranno le promesse sacerdotali. La nostra redazione esprime al Vescovo Antonio gli auguri più sentiti per il suo anniversario sacerdotale, accompagnati dalla preghiera per lui e per tutto il presbiterio di Noto, affinché si edifichi sempre più nella comunione e nella carità.