Archivi della categoria: La diocesi

S.E. Rev.ma Mons. Giuseppe Malandrino

Nato a Pachino (SR) il 12 luglio 1931; ordinato sacerdote il 19 marzo 1955; eletto Vescovo di Acireale (CT) il 30 novembre 1979; consacrato Vescovo a Modica (RG) il 26 gennaio 1980; entra ufficialmente nella Diocesi di Acireale il 24 febbraio 1980; trasferito da S.S. Giovanni Paolo II alla Sede Vescovile di Noto il 19 giugno 1998; fa il suo ingresso nella Diocesi di Noto e ne prende possesso canonico il 29 agosto 1998 con una solenne concelebrazione vespertina all’aperto (data l’inagibilità della Cattedrale crollata due anni prima), a cui hanno partecipato oltre 5mila fedeli; IX Vescovo di Noto. E’ stato vice presidente della Caritas Italiana e membro della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace. 

Nominato Amministratore Apostolico della Diocesi di Noto con le facoltà di Vescovo Diocesano il 16/07/2007. Tra le numerose fondamentali sue realizzazioni, la Missione Popolare e Permanente, frutto del grande Giubileo del 2000, il rilancio del gemellaggio tra la diocesi di Noto e quella africana di Butembo-Beni, la visita pastorale (2003-2006) e la felice riapertura il 18 giugno 2007 della Cattedrale di Noto.

 

Mons. Salvatore Nicolosi

Nato a Pedara (Catania) il 20/2/1922, viene ordinato sacerdote il 22/10/ 1944; Vescovo di Lipari il 25/3/1963; consacrato Vescovo il 21/4/1963 viene trasferito dal Papa Paolo VI alla sede vescovile di Noto il 27/6/1970. Entra ufficialmente a Noto il 28/8/1970. Ha guidato la Diocesi per 28 anni.
Ha promosso e condotto con determinazione e lungimiranza l’attuazione del Concilio Vaticano II, a cui partecipò da giovane Vescovo. È stato convinto assertore nel coinvolgimento attivo e responsabile dei laici.
Momento forte del suo lungo episcopato è stata la dettagliata Visita Pastorale alla Diocesi. Tra le tante realizzazioni pastorali, due storiche per la Chiesa netina sono state il gemellaggio con la giovane Diocesi di Butembo-Beni (Repubblica Democratica del Congo) siglato solennemente nella Cattedrale di Noto il 21 aprile 1988, in occasione del XXV della sua Consacrazione episcopale, e la celebrazione del secondo Sinodo diocesano (1995-1996).
Presentate le dimissioni per raggiunti limiti di età il 15/4/1997, S.S. il Papa Giovanni Paolo II lo nomina Amministratore Apostolico della Diocesi ad interim con Lettera del 19/6/1998. È divenuto Vescovo emerito il 19/6/1998. Sceglie di rimanere a Noto.
 
Residenza: Via Torino, 20/A – 96017 Noto (Sr) – Tel/Fax 0931 839002.
 
 

 

 

Mons. Angelo Calabretta (1936-1970)

Nato ad Aciplatani – Acireale (Catania) nel 1896. Conseguì la laurea in Teologia. Fu eletto Vescovo di Noto il 16 luglio 1936 ed entrò in Diocesi il 18 ottobre dello stesso anno. “Ritorna il Vescovo; la Diocesi ritrova il Padre. Tutto ricordiamo di quel giorno: la gioia dei piccoli e l’entusiasmo dei grandi; la delizia del popolo in festa ed il consenso unanime delle autorità e delle rappresentanze diocesane. E sopra tutto ricordiamo il Vescovo, alto e solenne nel trono episcopale”. (…) (Nunzio Zappulla). Mons. Calabretta disse parole di accoglienza: “(…) Mi vedrete spessissimo in mezzo a voi. E mi vedrete prodigo a non farvi mancare quel pascolo salutare della dottrina cristiana, di disposizioni salutari per la vita spirituale dei singoli e dell’intera diocesi”.

Favorì l’incremento dell’Azione Cattolica e l’istituzione di borse di studio per il Seminario di cui costruì la nuova sede nel sito dell’ex monastero del SS. Salvatore. Sviluppò il culto della Madonna Scala del Paradiso con due “Peregrinatio Mariae” nella Diocesi. Fondò il settimanale “La vita diocesana”. Nel 1970, per motivi di salute, rinunziò al governo della Diocesi, per ritirarsi nell’Oasi Maria Assunta di Aci Sant’Antonio ove morì il 4 gennaio 1975.

Mons. Giuseppe Vizzini (1913-1935)

Nato a Villalba (Caltanissetta) il 10 novembre 1874. Conseguite le lauree in Filosofia e Teologia, fu valente maestro negli atenei pontifici di Roma, curando anche la “Biblioteca SS. Patruum” di cui pubblicò 16 volumi. Il 19 agostro 1913 S. Pio X comunica al 39enne prelato docente al Seminario Romano che l’avrebbe mandato Vescovo a Noto.

Obbediente, Mons. Giuseppe Vizzini accetta e il 4 gennaio 1914 fa l’ingresso in Diocesi. “Egli venne sorridente e benedicendo. Erano ad attenderlo alla stazione, nonostante la pioggia, i membri del Comitato per i festeggiamenti, l’assessore Mauro Adamo p.c. del Sindaco e i presidenti delle Società Operaie. Il popolo faceva ala al passaggio del Vescovo. In cattedrale, alla cappella del S. Cuore, Monsignore indossa i paramenti pontificali e in processione si porta all’altare maggiore e dopo sul soglio. Data lettura delle bolle pontificie, si svolse il rito della presa di possesso e, dopo il canto di ringraziamento, Monsignore pronunziò un discorso elevatissimo. Numerose furono le rappresentanze della diocesi” (Giuseppe La Licata).

Il Servo di Dio, prof. Giorgio La Pira considerò Mons. Vizzini “maestro di spiritualità e di cultura evangelica”! Di grande ingegno ed alta cultura, si prodigò per la formazione del clero e la restaurazione della vita cristiana nei fedeli. Tenne il primo Sinodo diocesano nel 1923. Ritrasferì il Seminario nel Palazzo vescovile ed acquistò come Seminario estivo l’ex convento della Madonna della Scala. Morì a Ferla, in corso di visita pastorale l’8 dicembre 1935.

Mons. Giovanni Blandini (1875-1913)

Nato a Palagonia (Catania) il 7 marzo 1832. Conseguì la laurea in Teologia, Storia ecclesiastica e Diritto Canonico presso l¿Università di Catania. Si dimostrò grande oratore. Il 5 luglio 1875 fu da Papa Pio IX nominato Vescovo di Noto.

Fece ingresso a Noto il 22 agosto dove viene “non a piantare dominio sopra il clero, non a soggiogare gli spiriti col timore, né a far vana pompa di autorità, ma per servire”! Ebbe un’accoglienza indescrivibile. “Gran parte della popolazione erasi riversata alla Flora. Appena giunto, egli indossò i paramenti pontificali e processionalmente entrò in paese tra lo scampanio di tutti i bronzi sacri, circondato da un’onda di popolo. Alla cattedrale, dopo le funzioni rituali, il Vescovo pronunziò un bel sermone. Alla sera illuminazione nel seminario, nella cattedrale, in tutti i monasteri e in varie case private; poi fuochi di artificio e suono di tante campane” (C. Puglisi, l. e., 187).

Trasferì il Seminario nel capiente eremo di S. Giovanni in Lardia, ove studiò anche don Luigi Sturzo. Al fine di impartire un’istruzione cattolica, istituì il Convitto S. Luigi, che comprendeva tutte le scuole; istituì inoltre vari circoli per la gioventù e la colonia agricola dell’Immacolata. Guidò la Diocesi con una ricca azione socio-pastorale. Morì il 3 gennaio 1913.

Mons. Benedetto La Vecchia (1872-1875)

Gli otto anni di ‘sede vacante’ (1864 72), gestiti dal Vicario capitolare Mons. Nicolò Messina, si concludono il 23 febbraio 1872 con la nomina pontificia a Vescovo di Noto di fra Benedetto La Vecchia dei Minori Osservanti di Palermo. Nato a Canicattì (Agrigento) nel 1813, a quindici anni entrò nell’Ordine dei Minori Osservanti e, conseguita la laurea in Teologia, divenne Provinciale dell’Ordine. Fu eletto da Papa Pio IX Vescovo di Noto; fu consacrato a Palermo il 17 marzo 1872 e prese possesso della Diocesi il 23 dello stesso mese, facendovi ingresso il 21 aprile. Per il suo ingresso in Diocesi era stata fatta proibizione dalla massoneria locale di battere le mani in segno di giubilo “perché sarebbe stato interpretato come ostile all’attuale ordine delle cose e a Roma capitale d’Italia”.

Ciò nonostante grande fu il 23 marzo 1872 la dimostrazione di affetto. “Mons. La Vecchia arriva tra un continuo suonar di campane e numerosi spari di mortaretti. Dai terrazzi dei monasteri del SS. Salvatore e di S. Chiara e da qualche balcone di privati si gettano sulla carrozza del Vescovo fiori e carte colorate con iscrizioni religiose; ma nessuna acclamazione né da parte del Comitato laico cattolico, né da parte degli spettatori, ché tutti furono tenuti in riga dalla presenza del Circolo giovanile, tra i quali molti erano non giovani. Monsignore, seguito da molta folla, entra in cattedrale ove recita un’omelia e imparte la benedizione” (C. Puglisi, Cronica della città di Noto, 138).

Fondò il periodico “La luce vera” e durante il suo episcopato fu pavimentata in marmo la Cattedrale. Il 5 luglio 1875 fu eletto Arcivescovo di Siracusa, ove morì nel 1895, compiando per la sua carità.

Mons. Mario Giuseppe Mirone (1853-1864)

Nato a Catania, fu dapprima nominato dal Papa Pio IX Vescovo della Diocesi abbruzzese di Valse e Sulmona. Successivamente dallo stesso Pio IX fu trasferito alla Diocesi di Noto. Prese possesso della Diocesi netina il 28 aprile 1853. Il 4 novembre seguente il vicario capitolare Trigona informa la Diocesi netina che essendo stato stabilito da Mons. Vescovo mettersi in viaggio dalla natia Catania per questa sede il giorno 7 prossimo e così con il divino aiuto il giorno 8 essere in sede, per volere dello stesso Vescovo ordiniamo che per tre giorni si aggiungesse nelle messe l’orazione “pro itinerantibus”.

Fece ingresso a Noto l’11 novembre dello stesso anno. Fu di grande bontà e carità verso i poveri e riuscì a dare una sede definitiva e appropriata all’Episcopio, accanto alla Cattedrale e al Seminario, acquistando con il concorso del Governo e del Comune, la parte meridionale del palazzo del cav. Giuseppe Trigona, marchese di Canicarao. Morì il 17 febbraio 1864. Il suo stemma vescovile spicca, in alto, nel frontone triangolare dell’ampio prospetto del palazzo vescovile netino, da lui realizzato.

Mons. Giovanni Battista Naselli (1851-1853)

Nato a Palermo dalla nobile famiglia palermitana dei Duchi di Gela, fu preposito dei Padri Filippini della sua città. Da Pio IX fu nominato Vescovo di Noto dopo 15 mesi di “sede vacante” il 17 febbraio 1851. Fece il suo ingresso a Noto il seguente 24 agosto, inizio delle celebrazioni del V centenario della morte di S. Corrado. Così in quello stesso giorno si hanno due storici avvenimenti: 1) per la prima volta dopo il terremoto del 1693 l’arrivo all’alba dell’Arca argentea del Santo a S. Corrado di fuori e 2) nel pomeriggio l’ingresso in Cattedrale del novello Vescovo in solenne corteo. Naselli espresse subito il suo progetto pastorale: “che tutto il popolo di Dio resti saldo nella Fede e nella Carità”! Fece iniziare i lavori per dare degna sede all’Episcopio e al Seminario nell’ex convento dei Padri Minori Osservanti (conosciuto oggi come ex caserma Cassonello). La nomina pontificia ad Arcivescovo di Palermo, il 27 giugno 1853, lo sorprende in corso di visita pastorale. Mantenne sempre vivo il suo affetto verso Noto e infatti morendo, lasciò in dono alla nostra Cattedrale arredi sacri e il suo pregevole ritratto.

Mons. Giuseppe Menditto (1844-1850)

 Nato il 21 giugno 1794 a Casanova di Carinola (Caserta), Diocesi di Capua. Il 22 luglio 1844 fu destinato da Papa Gregorio XVI a primo Vescovo di Noto. Fece il suo ingresso in città il 24 dicembre “in carrozza pom­posamente ornata e tirata da 4 cavalli bianchi e prende dimora nei luoghi dell’ex monastero cistercense dell’Arco”, adattandolo anche a sede del Seminario. Pastore esperiente e colto volle cre­are nella provincia e Diocesi di Noto una comunità compatta. Intraprese la prima visita pastorale ed incrementò il catechismo nelle chiese della Diocesi. Impossibilitato a svolgere il suo ministero per una grave malattia agli occhi, il 21 ottobre 1849 chiese le dimissioni da Vescovo di Noto che gli furono accettate il 14 novembre dello stesso anno e si ritirò a Capua, ove morì il 2 marzo 1850.