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25 ANNI DA VESCOVO DI S.E. MELCHISEDECH: LA LETTERA DI CONCETTA, MISSIONARIA E AMICA

Le parole di Concetta Petrilliggieri, che ha condiviso e percorso tratti di vita e di evangelizzazione di Mons. Melchisedec e che lo ha conosciuto da giovane parrocchiano di San Pietro

Domani, mercoledì 2 agosto 2023, la Diocesi di Butembo-Beni (nella Repubblica Democratica del Congo) sarà in festa, in occasione del 25° anniversario di Consacrazione Episcopale del suo Vescovo, mons. Melchisedec Sikuli Paluku, avvenuta il 2 agosto 1998.
La Diocesi africana è gemellata con la Diocesi di Noto dal 21 aprile 1988, quando, in occasione del XXV anniversario di Episcopato dell’allora Vescovo di Noto, monsignor Salvatore Nicolosi, venne siglato ufficialmente un atto ufficiale, con il Vescovo di quella Diocesi, monsignor Emanuel Kataliko, per sancire il patto di comunione e di collaborazione tra le due Chiese.

Qui di seguito, la lettera che la nostra Concetta Petrilliggieri – missionaria per più di 40 in Congo, che ha condiviso e percorso tratti di strada, di vita e di evangelizzazione di Mons. Melchisedec e che lo ha conosciuto da giovane studente del Seminario di Roma e parrocchiano della Chiesa di San Pietro  ha voluto scrivere a S.E., in occasione del 25esimo anniversario della sua Consacrazione:

Il Vescovo Melchisedec fa memoria di 25 anni della sua grande carica di Pastore di una grandissima Diocesi: è stato un periodo molto travagliato da guerre, disordini, malintesi!

La sua presenza in Diocesi a Noto, non si limita a questi ultimi 25 anni!
Infatti, con la sua presenza come sacerdote, in tanti anni ha creato legami di amicizia sincera e duratura.
A Modica è stato parrocchiano a San Pietro. Padre Gambuzza è stato suo maestro, e ancora oggi non manca, nelle sue visite in Sicilia, di trovare gli amici “i picciotti ri san Pietro”!  per lui è come tornare a casa!

Dopo una prima visita negli Anni ’80, quando era a Roma per gli studi, ha trascorso parte delle sue vacanze in Parrocchia, e ancora oggi la sua amicizia resta solida.
Amicizia fraterna, rispettosa, reciproca in tutta libertà anche nei momenti più difficili !

Come Pastore ha cercato di “proteggere il gregge dai falsi pastori”: missione difficile per tutte le situazioni di guerre e  malattie, ma anche da segni di insofferenza all’annuncio del Vangelo!

Grazie Melchisedec  per la tua presenza!

 

Ricordiamo anche che per questa lieta ricorrenza, una delegazione della Diocesi di Noto, si recherà nella Diocesi congolese dal 30 luglio al 16 agosto 2023.

GMG 2023: IL VESCOVO RUMEO PELLEGRINO CON I GIOVANI A LISBONA

La lettera del nostro Pastore: «Anche noi, come la Vergine Maria partiamo alla volta di Lisbona per confermare ed essere confermati nella fede»

Il Vescovo di Noto, Mons. Salvatore Rumeo, ha inviato ai giovani della Diocesi, in partenza per la GMG (Giornata Mondiale della Gioventù) – Lisbona 2023, un messaggio nel quale saluta il nutrito gruppo (114 partecipanti) che dall’1 al 6 agosto, vivrà questo importante evento di Chiesa, occasione di crescita nella fraternità e nella comunione, nel segno della fede.

Carissimi giovani, siamo pronti a partire per vivere in Portogallo questa nuova esperienza ecclesiale – scrive mons. Rumeo – in comunione con i giovani provenienti da ogni parte del mondo. Abbiamo accolto l’invito di Papa Francesco e ora ci muoviamo per iniziare il nostro pellegrinaggio della fede.

Il Presule netino auspica che la GMG possa essere uno stimolo a vivere la fede con molta semplicità perché il Vangelo è dei piccoli, dei semplici e degli umili” e parlando direttamente al cuore dei giovani, aggiunge:

Abbiamo bisogno di voi, perché siete importanti non solo per le nostre comunità ma per la nostra stessa vita, per la nostra giornata terrena. Insieme dobbiamo tornare a dire il Vangelo a tutti presentando la testimonianza di Maria che ha affrontato le fatiche di un lungo viaggio per amare e servire: questo è il vangelo di Gesù.

La partenza del gruppo della Diocesi di Noto per il Portogallo, sarà preceduta da una celebrazione, il prossimo 20 luglio 2023, presso la parrocchia del SS. Crocifisso in Rosolini, nella quale il Vescovo darà il “mandato missionario” ai giovani in partenza, con la consegna del “kit del pellegrino”.

Alessandro Paolino
Direttore UDCS


FARE STRADA INSIEME: È NATO UNO SPORTELLO MIGRANTI ANCHE A MODICA

Aperto due giorni a settimana, è un centro di ascolto e di supporto. Ma soprattutto un luogo in cui sperimentare la relazione. Ne abbiamo parlato con il nostro direttore Fabio Sammito

Anche a Modica, al nr 59 di via Grimaldi, è operativo da qualche settimana uno Sportello per migranti. Un percorso che rende visibile, nella cura quotidiana, l’attenzione di Caritas verso quei soggetti (volti, storie, famiglie… e non solo numeri) che scontano maggiormente difficoltà di orientamento (sociale, economico, burocratico) dentro le nostre comunità.
Aperto due giorni a settimana, con una mail (modicapresidio@gmail.com) e un numero di telefono (+ 39 379 1387 430) dedicati, lo Sportello intende essere un centro di ascolto e di supporto ma soprattutto un punto di riferimento anche per quelle realtà che si occupano di offrire servizi (sociali, di tutela sindacale, di supporto psicologico, di aiuto economico) agli immigrati che approdano e si stabiliscono nel nostro territorio.
Per conoscere più nel dettaglio il progetto, abbiamo posto qualche domanda al direttore di Caritas Noto, Fabio Sammito. Ecco cosa ci ha risposto.


Qual è il significato profondo di questo secondo Sportello per migranti, attivo a Modica, dopo quello che, da anni, opera a Pachino?

Lo sportello è anzitutto un luogo in cui sperimentare la relazione. Quindi: uno spazio in cui ci si incontra da fratelli, per fare strada insieme. Non è un ufficio in cui si trovano tutte le risposte o tutti i servizi ma vuole essere invece un elemento collante che può aiutare i fratelli migranti presenti nel territorio a “orientarsi” nei meandri della burocrazia e dei servizi attorno a loro. È un segno della nostra Chiesa che sta a fianco, accompagna questi nostri fratelli troppo spesso vittime di emarginazione. È anche un faro e un punto di osservazione e raccolta di dati sul fenomeno migratorio nel territorio, che può aiutare a riflettere su bisogni e servizi. Infine, lo Sportello si inserisce all’interno del più ampio Progetto Presidio che sta per partire nella nostra diocesi e che prevederà altri segni di attenzione al territorio.

Se ne sentiva davvero la necessità?
Assolutamente sì. A poco più di un mese dall’apertura abbiamo già accolto 16 casi, anche molto diversi tra loro,  che testimoniano nell’immediatezza quanto sia essenziale ed importante la creazione di strumenti come lo Sportello per accompagnare i migranti nelle varie esigenze che ogni giorno devono affrontare.

Perché a Modica?
Nasce a Modica perché qui si sono create le condizioni adatte all’apertura ma anche perchè è la città più grande nella zona ragusana della diocesi. È comunque dedicato a fratelli che possono arrivare dalle altre città della diocesi, come Pachino funge da riferimento per la zona di Siracusa.

Quali sano le richieste più frequenti che state ricevendo?
A oggi, una delle richieste maggiormente emergenti è quella di poter usufruire di una scuola di italiano per stranieri. Insieme a questo ci sono poi numerose difficoltà legate al rinnovo di permessi di soggiorno, causate in buona parte da una mancanza di comunicazione negli uffici preposti. Ci accorgiamo che spesso sono anche problemi di semplice risoluzione ma se non correttamente seguiti possono poi diventare insormontabili. Altri temi frequenti: la ricerca di lavoro e della casa. Il tema dell’abitazione è ovviamente trasversare anche alle famiglie italiane ma nel caso di cittadini stranieri si manifesta in maniera ancor più virulenta ed urgente. Siamo, ad esempio, a conoscenza di molte famiglie, anche con minori, che vivono in “case” , che sarebbe più giusto chiamare “ruderi”, in cui a volte si annidano anche comportamenti di sopraffazione da parte dei proprietari . Un tema molto ampio, delicato e complesso: ne siamo consapevoli.

Operativamente, come funziona lo Sportello?
Lo sportello ha al momento due giorni di apertura: il martedì dalle 09.00 alle 11.00 e il mercoledì dalle 18.00 alle 20.00. È coordinato da una piccola équipe in cui è presente una mediatrice culturale, un giovane laureando in giurisprudenza che da anni si occupa di accompagnare i migranti dal punto di vista amministrativo, un operatore che si occuperà di aspetti logisitici (accompagnamenti presso uffici, visite a domicilio, altre varie ed eventuali). All’interno di questo team anche io stesso sarò presente, almeno nei primi mesi di apertura. Si è costituito anche un gruppo di circa 15 volontari che si incontreranno per la prima volta lunedì 3 luglio per un momento di formazione e di conoscenza.

Avete ricevuto feedback positivi alla notizia dell’apertura dello sportello?
Al momento dai vari uffici con cui ci troviamo a fare rete abbiamo ricevuto segni di apertura e di soddisfazione per l’avvio di questo progetto. Anche la disponibilità di volontari di cui sopra è un segno che c’è voglia di mettersi a disposizione da parte di uomini e donne di buona volontà. C’è da dire che lo sportello è partito da poco tempo, per cui ci renderemo conto giorno dopo giorno di come verrà accolto e visto dalla comunità modicana in particolare e del territorio diocesano in generale.

A quali difficoltà vanno incontro i migranti che scelgono di fermarsi nel nostro territorio? Riescono a inserirsi nella comunità? La comunità riesce a mettere in atto percorsi di accoglienza e integrazione?
Il fenomeno della migrazione è estremamente complesso e costituito da tantissime variabili. Guardando al nostro territorio, però, possiamo individuare alcuni temi ricorrenti in quanto a difficoltà: abitazione, lavoro, accesso ai servizi. È importante dire che il nostro sguardo è rivolto non solo al vicariato di Modica bensì, come detto sopra, a tutto il territorio diocesano. Ed è altrettanto chiaro che già spostandosi di vicariato in vicariato sono parecchie le differenze di natura sociale, economica, culturare.

“VOLERE VOLARE”. TRA CIELO E TERRA, CRESCERE PUNTANDO IN ALTO

Presentiamo il libro del e sul cantiere di Ispica, la cui pubblicazione è stata annunciata in occasione della conferenza su don Milani lo scorso 26 maggio

“Volere Volare”. Tra cielo e terra… crescere puntando in alto.
Dal titolo si intuisce già il motivo del nostro agire quotidiano e silenzioso tra i bambini e le loro storie, coltivando sogni col desiderio di crescere in una comunità che si fa tutta casa e famiglia.

In questo ci aiuta lo sguardo rivolto al cielo, perché stare in alto è possibile se tutti lo vogliamo: da lì su tutto diventa più leggero e bello, senza confini, differenze, diversità.
Il libro è il risultato di un lavoro artigianale fatto a più mani: descriverne la ricchezza risulta quasi impossibile, perché scritto da chi del cantiere ha fatto e continua a fare esperienza diretta.

Racconti, immagini, disegni e parole, toccano alcuni temi molto cari a tutti noi: la città, la scuola, lo sguardo dei bambini, le esperienze dei nostri giovani, l’uguaglianza: tutti aspetti che a Volere Volare sono quotidianamente vissuti, curati e coniugati attraverso la pedagogia dell’amore.

Il libro si conclude con alcuni articoli pubblicati su Annunziando, il giornale online della parrocchia SS. Annunziata e che ripercorrono momenti particolari vissuti al cantiere e testimonianze dei nostri giovani che vi hanno fatto esperienza.

Grazie allora a quanti hanno collaborato e reso speciale questo piccolo sogno che si realizza: insieme a noi animatrici del Cantiere, è stata preziosa la collaborazione di Evelina Barone, Marinella Sacchetta, Angela Micieli, oltre ai contributi iniziali di Fabio Sammito, Direttore Caritas della Diocesi di Noto ed il nostro Vescovo, Mons. Salvatore Rumeo.

Un vivo ringraziamento va alla Banca Agricola Popolare di Ragusa e alla sua Direzione, per aver creduto al progetto ed averne finanziato in parte la stesura e la pubblicazione del testo.

Volere Volare… una sintesi di un sogno, un’immagine di futuro, un luogo del cuore che mette radici in quanti proprio del sogno si fanno maestri, che mette le ali a quanti desiderano continuare a sognare.

Gli animatori di Volere Volare

NOTA DEL DIRETTORE IN MERITO AI LOCALI DELLA RACCOLTA ABITI DI PACHINO

In riferimento alla situazione dei locali destinati alla raccolta per abiti del vicariato di Pachino, si precisa che la Caritas diocesana, quale organismo pastorale della Diocesi di Noto, insieme al suo Vescovo, ha già preso contatti con l’amministrazione locale per l’individuazione, nel minor tempo possibile, di soluzioni alternative.

Si auspica che tale situazione non venga strumentalizzata per attività che non abbiano alcuna attinenza con la funzione pastorale propria dell’ufficio diocesano.

Il direttore Fabio Sammito

VOLONTARI SCU: COME AL PRIMO GIORNO DI “SCUOLA”

Sono i giovani che - dopo aver vinto il bando di concorso del 15 dicembre '22 e superato le selezioni - cominciano ora il lor percorso nei progetti Caritas

E così diamo il nostro caloroso “Benvenuto” ai giovani che – dopo aver vinto il Bando di Servizio Civile Universale del 15/12/2022 del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale e e superato le selezioni effettuate in presenza, cominciano ora il loro percorso nei progetti SCU della nostra Caritas diocesana.

«Confortati dal sentirsi accompagnati, in movimento, in riflessione e condivisione», sono questi alcuni degli stati d’animo che i volontari hanno espresso alla fine della prima giornata di formazione generale. Un primo, necessario e fondamentale, momento di conoscenza e confronto su aspettative e timori che li accompagnano all’inizio di questo percorso.

Samantha, Maddalena, Miriana, Linda in servizio presso l’Associazione Piccoli Fratelli di Modica, (per il progetto di 12 mesi: “L’amore qui non passa”) hanno espresso il desiderio di riuscire ad avere un altro sguardo, più libero, sulla disabilità, augurandosi che questo percorso le ammorbidisca nella vita.


Egle, Federica, Alessia in servizio presso il Centro di ascolto di Pachino (per il progetto: “Diamo una mano“, in assistenza a donne con minori a carico e donne in difficoltà, della durata di 12 mesi), si sono augurate di riuscire a trovare il giusto linguaggio per comunicare con i più fragili e sensibilizzare il territorio.

Manuel, Giovanni e Ylenia in servizio presso l’Ass. Agape di Pachino (per il progetto di 12 mesi: “L’amore qui non passa”), hanno espresso la speranza di essere un valido sostegno per i ragazzi che accompagneranno.

Giulia, Gloria, Riccardo, Veronica e Arianna, in servizio presso la Casa Don Puglisi di Modica, (per il progetto “Il nome del padre e le benedizioni della madre”, in Assistenza a minori e giovani in condizioni di disagio o di esclusione sociale, della durata di 12 mesi), si sono augurati che questo percorso permetta loro di riuscire a vivere l’esperienza di servizio senza lasciarsi sopraffare dalle aspettative altrui, quanto piuttosto mettendosi in gioco per imparare ad essere presenza piena e sensibile.

Ognuno con una personalità diversa, ciascuno con le proprie aspettative e i propri timori che “messi in comune, sembrano più facili da affrontare”.
E allora, di nuovo: benvenuti, ragazzi! Buon lavoro e buona strada, perché «L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo» diceva Sofocle…

INTORNO ALLA CASA DI BETANIA: IL PODCAST DEL RITIRO CARITAS

L'audio delle due lectio della biblista Rosanna Virgili, al Santuario Maria SS. Scala del Paradiso - Noto

1 e 2 giugno: al Santuario Maria SS. Scala del Paradiso di Noto, due giorni di ritiro spirituale diocesano. Tema delle riflessioni: la Casa di Betania, in sintonia con il #cammino delle Chiese d’Italia.
Qui alcuni spunti che il nostro direttore, Fabio Sammito ci propone:
«Che differenza c’è tra i giovani volontari che spalano fango in Romagna e i volontari Caritas che si incontrano per ascoltare la Parola di Dio? Il fatto che Qualcuno ci ha chiesto di collaborare con Lui. Non si risponde solo a un bisogno dal basso ma a una richiesta di collaborazione da parte di Dio».
«Tutto parte, nella Bibbia, da un grido della terra, dopo che il fratello uccide il fratello. Il grido della terra, che è madre e non sopporta che il grembo diventi sepoltura, è ascoltato da Dio. Che, per questo, scende e chiede a Caino: “Dov’è tuo fratello?”».
«Un altro grido: quello del popolo d’Israele schiavo in Egitto. Dio lo ascolta e interviene, prendendosene cura. E la cura è la terra promessa, bella e spaziosa. Per questo chiama Mosè… Dio va verso i poveri e ci chiama a collaborare con lui, per loro. Con un’opera comune, perché Dio non si presenta come un leader ma come uno che chiede, un questuante».
«Ma Dio non può essere imprigionato nemmeno in un tempio. Ha accompagnato il suo popolo restando in una tenda. A Davide, che vuole fargli una casa, Dio dice di no. Sarà lui stesso a costruire come casa una discendenza».
«Quando Zaccaria nel tempio non trova fede, l’angelo di Dio va in una casa, quella di Maria. Che dice il suo sì, diventa alleata del Signore, e canta nel Magnificat la rivoluzione che Dio opera dalla parte dei poveri».
«La Caritas è proprio questo: andare con Dio verso i poveri e cantare il Magnificat, cantare la rivoluzione di Dio».
«Eccoci alla Casa di Betania, dove Marta vive l’ospitalità. Fede e ospitalità sono generate da un cristianesimo che nasce dal sud, dal Mediterraneo. È questo che rischia di mancare ai nostri figli se, come sta accadendo, si perde Dio, si perde la pietà e l’ospitalità proprie della fede cristiana».

Qui a seguire i podcast delle due lezioni tenute dalla biblista Rosanna Virgili, docente di Esegesi presso l’Istituto Teologico Marchigiano (Pontificia Università Lateranense).👇

Ascolta “1 Giugno 2023 Ritiro spirituale della Caritas diocesana sul tema: la Casa di Betania, in sintonia con il cammino delle Chiese d’Italia” su Spreaker.

Ascolta “2 Giugno 2023 Ritiro spirituale della Caritas diocesana sul tema: la Casa di Betania, in sintonia con il cammino delle Chiese d’Italia” su Spreaker.

VOLERE VOLARE: “LA PAROLA FA EGUALI: DON MILANI E LA SUA SCUOLA”

La conferenza al Cantiere Educativo di Ispica in occasione del centenario della nascita del priore di Barbiana

Si è svolta, lo scorso martedì 30 maggio, la conferenza su Don Milani, promossa e voluta dal nostro Cantiere Educativo “Volere Volare” in occasione del centenario della nascita del priore di Barbiana. Relatore della conferenza è stato il prof. Sergio Tanzarella, ordinario di Storia della Chiesa presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli, che ci ha condotto attraverso l’esistenza di don Milani alla luce dei suoi scritti.
La grandezza non si misura dalla grandezza del luogo in cui si è svolta”.
Questa frase, che don Milani scriveva in una lettera alla madre, ci fa entrare con forza dentro ciò che lo animava in tutta la sua vita trascorsa a Barbiana. Un esilio in un luogo con meno di cento abitanti, trasformato in vita che germoglia e rende nuove tutte le cose.
MANI allenate a sciogliere i nodi dell’esistenza umana e dei suoi drammi.
PIEDI che hanno camminato e accompagnato le fatiche del popolo.
LA PAROLA, donata e trasmessa, come mezzo per formare una coscienza critica e storica, diventa strumento di uguaglianza civile e sociale, di un pensiero critico, di espressione di ciò che si ha dentro per tutti quei bambini e ragazzi a cui don Milani dedicò l’intera sua esistenza.
«L’arte dello scrivere è la religione, il desiderio di esprimere il nostro pensiero e di capire quello altrui è l’amore. E il tentativo di esprimere le verità che solo si intuiscono le fa trovare a noi e agli altri. Per cui essere maestro, essere sacerdote, essere cristiano, essere artista, essere amante o essere amato, sono in pratica la stessa cosa».
Così l’esempio di don Milani e della sua cura diventano invito per tutti noi a fare nostro il suo CORAGGIO per avere a cuore la formazione e la crescita delle nuove generazioni.
La stipula della convenzione tra il nostro cantiere e gli istituti scolastici di Ispica Istituto Comprensivo “Padre Pio da Pietrelcina”  e Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” Ispica non poteva essere inserita in una occasione migliore. L’impegno è di tutti, crediamoci!
Ha fatto seguito la presentazione del libro del Cantiere Volere Volare. Tra cielo e terra…crescere puntando in alto, che ripercorre questi primi tre anni di vita del cantiere a Ispica. A conclusione della serata è stata presentata anche una piccola mostra fotografica realizzata dai bambini del cantiere e che espone il loro pensiero sulla città, su come la vivono e come la vorrebbero: abbiamo voluto dare loro la parola perché arrivasse a tutti.
Grazie a quanti sono intervenuti: le maestre dei nostri bambini, compagne e sostegno del nostro operato, i volontari, le famiglie dei bambini, i cantieri educativi, gli insegnanti, gli amici, i presidi degli istituti scolastici, il prof. Alberto Moltisanti e la prof.ssa Elisa Faraci, il signor Sindaco, dott. Innocenzo Leontini, Fabio Sammito, direttore della nostra Caritas di Noto, il prof. Giovanni Peligra e il prof. Sergio Tanzarella per averci donato una bella, ricca e radicale conoscenza di don Milani.

SELEZIONE SCU BANDO 15/12/22 – PUBBLICAZIONE GRADUATORIE

Sono qui pubblicate - scaricabili, a fondo pagina - le graduatorie dei volontari in servizio civile universale per i tre progetti di Caritas Noto

Ai sensi del Bando di Servizio Civile Universale del 15/12/2022 del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale e delle selezioni effettuate in presenza, sono qui sotto pubblicate le graduatorie dei volontari in servizio civile universale per i progetti “L’amore qui non passa_Noto”, “Il nome del padre e le benedizioni della madre_Noto”, “Diamo una mano_Noto”.

I volontari troveranno pubblicato il relativo codice di presentazione della domanda accanto al punteggio e all’esito della selezione. La data di avvio dei tre progetti è: 25 maggio 2023.

Ricordiamo qui i termini e le specifiche dei tre progetti Caritas Noto

  • Titolo primo Progetto: Diamo una mano
  • Settore e area di intervento: Assistenza – Donne con minori a carico e donne in difficoltà
  • Durata: 12 mesi
  • Sede: Centro di ascolto Caritas di Pachino (SR)
  • Giovani volontari coinvolti: 4 (senza vitto e alloggio).


  • Titolo secondo Progetto: Il nome del padre e le benedizioni della madre
  • Settore e area di intervento: Assistenza – Minori e giovani in condizioni di disagio o di esclusione sociale
  • Durata: 12 mesi
  • Sede: Casa don Puglisi, Modica (RG)
  • Giovani volontari coinvolti: 8 (senza vitto e alloggio).


  • Titolo terzo Progetto: L’amore qui non passa
  • Settore e area di intervento: Assistenza – Disabili
  • Durata: 12 mesi
  • Sede: Ass. “Piccoli Fratelli Onlus”, Modica e Ass. Volontariato “Agape”, Pachino
  • Giovani volontari coinvolti: 8 (senza vitto e alloggio).

 


“BRILLA A MODO TUO”: DA ISPICA PRONTI PER IL RITO DI CRISCI RANNI

Ecco alcune delle riflessioni scaturite dal percorso di preparazione alla giornata del 15 aprile, che ha visto camminare insieme educatori e ragazzi

In preparazione al Rito di Crisci Ranni del prossimo 15 aprile, anche gli animatori e i bambini del cantiere educativo Volere Volare di Ispica, hanno intrapreso un cammino di riflessione, attività e  gioco sulla bellezza delle stelle, restando stupiti del fatto che ognuno di noi è una stella unica e irripetibile che brilla di una luce speciale.

Qui alcune delle emozioni scaturite dal percorso comune che ha visto camminare, insieme, educatori e ragazzi:

«Brilla a modo tuo» è la frase tratta dal racconto “POLVERE DI STELLE”, che tanto ci ha colpito. La nostra amica Katia ci ha anche aiutato ad ascoltare noi stessi.
Durante la prima tappa, “CHI SONO IO”, attraverso una meditazione guidata siamo partiti dall’ascolto interiore del proprio sé per arrivare poi all’ascolto dell’ambiente e delle persone attorno a noi formando dei piccoli gruppi.
Dopo, abbiamo visto come ognuno di noi è connesso ed interconnesso come una costellazione attraverso il gioco del filo. L’osservazione silenziosa delle stelle con sottofondo musicale e la lettura di alcune poesie, è stata seguita dalla realizzazione delle stelline che invieremo a Crisci Ranni.

Nelle tappe successive, IN TE MI SPECCHIO E TI CONOSCO e AMICIZIA, ci siamo principalmente orientati sulle dinamiche di gruppo cercando di fare emergere la parte introspettiva ma anche emotiva di ognuno di ciascuno affinché “ognuno possa brillare come una stella” attraverso l’appartenenza all’ambiente e al gruppo.

Quindi con l’attività del “cerchio solare” e del “treno danzante” abbiamo visto come ogni personalità è unica nel suo genere con doni speciali, prendendo consapevolezza anche del rapporto emotivo-relazionale del proprio sé e di chi ci sta accanto. Anche in queste tappe abbiamo gustato la meravigliosa osservazione delle costellazioni che ci ha fatto scoprire di quanta bellezza siamo capaci se ci mettiamo tutti insieme, se ci amiamo.

Se brilliamo insieme, illuminiamo ancora di più il nostro cammino e la nostra crescita. Abbiamo concluso il percorso disegnando le nostre costellazioni e dando ad esse un nome: legandoci l’uno con l’altro possiamo formare dei disegni inediti e speciali, così abbiamo appreso che da soli siamo in grado di brillare, ma con l’altro diventiamo un faro che illumina la notte.