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Dal 17 al 26 gennaio, viaggio pastorale nella Diocesi gemella di Butembo-Beni
“Questo viaggio nella diocesi gemella di Butembo-Beni possiamo inscriverlo dentro la Visita Pastorale che sto facendo in diocesi, come occasione per rafforzare la comunione e la sinergia pastorale tra le due chiese gemelle”. Con queste parole il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, ha dato il tono all’imminente viaggio nella Chiesa congolese gemella, che quest’anno sarà coronato dall’inaugurazione ufficiale del Centro Cardiologico “Pino Staglianò”, operativo già dal 14 luglio 2014.
“Dal 17 al 26 gennaio avrò la gioia di inaugurare il Centro Cardiologico – ha dichiarato ancora il Vescovo – mentre presenteremo un progetto di ampliamento della struttura, che prevede stanze più appartate, uno spazio cucina più ampio per le famiglie e uno spazio dedicato alla farmacia”. La Visita Pastorale a Butembo-beni prevede un ricco calendario: oltre all’inaugurazione della clinica, il Vescovo parteciperà al rito di Ordinazione di alcuni sacerdoti, incontrerà il clero, diverse parrocchie e i giornalisti. Un altro momento importante sarà l’inaugurazione di una parrocchia dedicata alla Madonna di Guadalupe, così cara a Mons. Staglianò.
Nel secondo anniversario della nascita al cielo di Mons. Nicolosi
A Pozzallo l’annuale convegno di studi su Giorgio La Pira
Noto. Inaugurazione comunità incontro “C. Paradiso”
Martedì scorso, 22 dicembre, il Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, ha tagliato il nastro dei locali della Fondazione del Centro “C. Paradiso” di Noto, della Comunità Incontro di D. Pierino Gelmini, ristrutturati secondo le più recenti prescrizioni normative. Attorno al Vescovo si sono riuniti gli ospiti del Centro, il Sindaco della Città, Corrado Bonfanti, i tecnici che assicurano la loro consulenza per le varie esigenze della struttura, tra i quali il Dr. Andrea Mingo, agronomo,il Sig. Francesco Caristia, nonché un folto numero di amici e sostenitori. Ha fatto gli onori di casa Mons. Angelo Giurdanella, Vicario Generale e assistente spirituale della Struttura. Prima di procedere al rito della benedizione, Mons. Vescovo ha voluto sottolineare come la protezione venga invocata per le persone che sono chiamate a vivere ed operare nei locali appositamente approntati dal lavoro e dalla fatica dell’uomo. Nessun rito magico, quanto piuttosto la richiesta di una larga benedizione di tutte le attività- recupero umano e sociale dei giovani ospitati, coltivazione e trasformazione dei prodotti della terra lavorati per il sostentamento dell’opera ed altre ancora – che si svolgono in una delle più belle e suggestive, anche dal punto di vista paesaggistico, proprietà della Diocesi messa a disposizione di tanti giovani cui, nel tempo, è stata offerta l’opportunità di recuperare il senso della vita che avevano smarrito e che li ha portati all’illusione di colmare i vuoti esistenziali ricorrendo all’alcool, alle droghe, alle pasticche, alla ricerca di paradisi artificiali. Un momento particolarmente benedetto questo che sta attraversando la nostra Chiesa locale che, sotto la spinta propulsiva del suo Pastore e con la generosa collaborazione di tanti volontari, vede ogni giorno sorgere una nuova opera a tutto vantaggio di chi fa fatica a camminare. E’ stato il Vicario generale a narrare le tante vicissitudini che hanno contraddistinto il cammino della Comunità incontro che si avvia a celebrare i trent’anni dalla fondazione. Era il lontano 27 aprile del 1985, ha raccontato Don Angelo, quando a seguito del decesso di un giovane di Noto – Corrado Paradiso- i suoi amici fecero trovare nei pressi della Cattedrale una lettera con la quale chiedevano aiuto alla nostra Chiesa. Fu l’intuizione del Vescovo di allora, S.E.mons. Salvatore Nicolosi di v.m. che, sollecitato dalla morte per droga del giovane netino , volle dare una risposta concreta ad un fenomeno che rapidamente assumeva proporzioni devastanti anche nel nostro territorio. Interpellò allo scopo don Pierino Gelmini, fondatore della Comunità Incontro, che già da anni portava avanti proficuamente l’esperienza in Italia e all’Estero, il quale accolse prontamente l’invito e diede vita al Centro di Noto, inviando subito dopo, nel gennaio 1986, i primi sette ragazzi. Durante questi anni, la Comunità è stata punto di riferimento per tante famiglie e giovani che vivevano il dramma della solitudine, della disperazione a motivo della droga; inoltre, essa ha rappresentato un chiaro messaggio di vita e di speranza, perché, come diceva don Pierino, non ci sono persone irrecuperabili; solo l’amore permette di rinascere, di ripartire, di dare nuovo slancio alla vita.