TERREMOTO IN TURCHIA E SIRIA. COME AIUTARE? COSA POSSIAMO FARE?

La Caritas a sostegno delle popolazioni colpite. Le raccomandazioni per un aiuto concreto, immediato, efficace

Immagine da Flickr Caritas

Oltre 16mila i morti accertati, almeno 65mila i feriti e ancora migliaia le persone intrappolate sotto le macerie.

Questo l’ultimo bilancio, ancora provvisorio e destinato a crescere drammaticamente, del terremoto di magnitudo 7,9 ha colpito alle 4:17 del 6 febbraio la zona al confine tra la Turchia e le Siria, con epicentro nel distretto Pazarcık di Kahramanmaraş. Dopo il terremoto si sono verificate molteplici scosse di assestamento, tra cui una molto forte, di magnitudo 7,7.

LE ZONE COLPITE

In Turchia la zona interessata è molto vasta e difficile da raggiungere, anche per le rigide condizioni climatiche. In Siria il sisma ferisce un Paese dilaniato da circa un decennio da una guerra civile e dove oltre l’80% della popolazione vive in povertà.Immagine da Flickr Caritas

In molte aree del nord-ovest della Siria, in particolare, cioè quelle controllate dai ribelli e proprio quelle più colpite dal terremoto, l’accesso dei soccorsi è complicatissimo e possibile solo attraverso il confine con la Turchia, e comunque con percorsi lunghi e parzialmente danneggiati dal terremoto.


LE TESTIMONIANZE DAL POSTO

«La Cattedrale di Iskenderun è crollata, scuole ed episcopio non sono agibili, anche la chiesa della comunità siriaca e quella ortodossa sono andate totalmente distrutte. Manca l’acqua potabile, l’elettricità, le vie di comunicazione sono interrotte, c’è bisogno di tutto», fa sapere il Vescovo Paolo Bizzeti, Vicario apostolico dell’Anatolia e Presidente della Caritas in Turchia.

In Siria, il direttore della Caritas nazionale Riad Sargi, raggiunto al telefono, dichiara che «la situazione è drammatica. Colpite duramente anche le città di Aleppo, Lattakia, Hama e Tartous, almeno un centinaio di edifici crollati. Macerie che si sommano a quelle della guerra. Caritas Siria si è prontamente mobilitata per portare conforto e organizzare i primi soccorsi».
Da sottolineare come gli sfollati debbano fare i conti con il gelo particolarmente pungente in questa stagione.


LA PREGHIERA DI PAPA FRANCESCO

«Il mio pensiero va, in questo momento, alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto, che ha causato migliaia di morti e di feritiha detto nell’Udienza generale di mercoledì 8 febbraio, papa Francesco -. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità. Ringrazio quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori, in parte già martoriati da una lunga guerra. Preghiamo insieme perché questi nostri fratelli e sorelle possano andare avanti, superando questa tragedia, e chiediamo alla Madonna che li protegga».Immagine da Flickr Caritas


GLI AIUTI CEI: INDETTA COLLETTA NAZIONALE

Facendo proprio l’appello di Papa Francesco, la CEI ha disposto un primo stanziamento di 500.000 euro dai fondi dell’8xmille per iniziative di carità di rilievo nazionale.
Tale somma sarà erogata tramite Caritas Italiana, già attiva per alleviare i disagi causati dal sisma e a cui è affidato il coordinamento degli interventi locali”.
La Presidenza della CEI ha deciso inoltre di indire una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 26 marzo 2023 (V di Quaresima) come “segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni terremotate. Sarà anche un’occasione importante per esprimere nella preghiera unitaria la nostra vicinanza alle persone colpite. Le offerte raccolte dovranno essere integralmente inviate a Caritas Italiana entro il 30 aprile 2023”.


COSA POSSIAMO FARE

Caritas Italiana, impegnata da anni nei due Paesi, è in costante contatto con Caritas Turchia, Caritas Siria e la rete Caritas internazionale per offrire aiuto e sostegno. Il direttore, don Marco Pagniello, fa appello a “un’attenzione solidale da parte di tutti verso aree del mondo già segnate da conflitti dimenticati e da povertà estrema”.
Due operatori di Caritas Italiana sono giunti ad Istanbul per affiancare Caritas Turchia nella gestione dell’emergenza considerata la complessità e la dimensione della crisi.
Al fine di un sostenere gli interventi e il coordinamento, si propongono alcune modalità operative e indicazioni, tra le quali:

  • Avviare una raccolta fondi a livello territoriale in favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Turchia e Siria.
  • Rilanciare le informazioni provenienti dal territorio che saranno condivise da Caritas Italiana ed in linea con i criteri di Caritas Internationalis.

È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto Turchia-Siria 2023” tramite:

  • Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
  • Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
  • Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
  • UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U020 0805 2060 0001 1063 119
    Immagine da Flickr Caritas

RACCOMANDAZIONI

  •  Non effettuare raccolte di beni materiali. Entrambe le Caritas nazionali hanno espressamente richiesto di non inviare beni dall’estero. Per le comunità italiane la forma di aiuto più opportuna resta la colletta in denaro.
  •  Sostenere tramite Caritas Italiana gli interventi che si stanno attivando in loco nei due paesi.
  •  Ogni eventuale richiesta da parte di realtà locali è importante sia segnalata e coordinata con Caritas Italiana, tenendo conto in ogni caso che al momento si raccomanda di non recarsi nei due Paesi.
  •  Al momento non viene richiesto l’invio sul posto di personale espatriato dall’Europa in aggiunta a quello già concordato con le rispettive Caritas nazionali. Disponibilità in tal senso vanno gestite opportunamente illustrando le difficoltà e le esigenze reali. Tali raccomandazioni sono particolarmente importanti in questa emergenza data la complessità del contesto socio-politico nei due Paesi e nell’area colpita in particolare nonché il delicato equilibrio in cui operano le Chiese.

Per qualsiasi ulteriore informazione, contattare Caritas Italiana all’indirizzo mail TerremotoTurchiaSiria@caritas.it

Tel. +39 06 66177259 / 247 / 501 / 268