«Ecc.mo e carissimo e Confratello, mi è giunta graditissima la Sua lettera, inviatami anche a nome della Chiesa gemella, in occasione del mio doppio giubileo del 25° episcopale e del 50° sacerdotale.
Al termine di queste celebrazioni giubilari anch’io sento viva l’esigenza di scrivere a Lei e all’intera Chiesa gemella di Butembo‑Beni, per rinnovare e incrementare i nostri vincoli di reciproca comunione ecclesiale e missionariae di fraterna solidarietà evangelica ed umana.
Intendiamo suggellare ulteriormente questa comunione in occasione della solennità della Pentecoste (il prossimo 15 maggio) nella contemporanea celebrazione della sedicesima Giornata Diocesana del Gemellaggio. Carichi ancora della forte emozione per la grande eredità di abbraccio universale del Vangelo, lasciataci da Giovanni Paolo Il, è nostro vivo desiderio incrementare il gemellaggio ravvivando e sviluppando ancor più iniziative che aiutino a vivere concretamente la condivisione globale di beni, persone ed esperienze, come è stato auspicato dai Vescovi italiani riguardo alle iniziative dei gemellaggi missionari (CEI, Comunione e Comunità, n. 51) e come è stato recepito dalla nostra Chiesa netina anche attraverso il secondo Sinodo Diocesano (Decisione n. 34).
In tale prospettiva consideriamo fruttuoso il servizio pastorale nella nostra Chiesa netina dei tre presbiteri della sua Chiesa di Butembo Beni e stimiamo pure benefici i viaggi di comunione e di solidarietà che il nostro Centro Diocesano per le Missioni e per il Gemellaggio organizza frequentemente nella vostra Chiesa. Riteniamo, inoltre, opportuno incrementare l’ulteriore sviluppo del Centro Nutrizionale “Giorgio Cerruto”, collegato con nostre Università e con la vostra Università Cattolica, per una maggiore cura e salvaguardia della vita e della salute nel Vostro territorio.
Ci sentiamo sempre molto vicini a voi, nell’affetto e nella preghiera, e ci edifica la vostra fede, la vostra speranza e il vostro coraggio nell’annunzio e testimonianza integrale del Vangelo, nella perdurante e difficile situazione di disordine e di guerriglia che opprime ancora il vostro popolo.
L’ardore dello Spirito della Pentecoste, che ha tanto operato in Giovanni Paolo II e che continua ad operare incessantemente e con abbondanza nei suoi Santi di ieri e di oggi, dia ulteriore coraggio a noi tutti per vivere e per testimoniare il Vangelo di Cristo, unica salvezza integrale di ogni uomo e della umanità intera.
Nel ricordo vivo di Vostra Eccellenza e della Sua Chiesa, formulo cari e santi auguri e saluti, assieme al nostro Vescovo emerito di Noto, Mons. Salvatore Nicolosi, iniziatore provvidenziale di questo nostro gemellaggio, con l’indimenticabile Mons. Emanuele Kataliko».
+ Giuseppe Malandrino, Vescovo di Noto