Aprile 2002 – Lettera di Monsignor Giuseppe Malandrino a Monsignor Sikuli Melchisedech e alla comunità diocesana di Butembo-Beni

 «Ecc.za Rev.ma Mons. Sikulí Melchì­sedech e fratelli e sorel­le carissimi della Chie­sa gemella di Butembo­ Beni, ha dato grande gio­ia a me e all’intera mia Chiesa netina il mes­saggio di auguri per la Santa Pasqua che ave­te voluto inviarci, via fax, lo scorso 28 marzo. Effettivamente, come voi ci augurate, “lo Spirito del Risorto diventi il motore di una nuova speranza”.

Perché questa vo­stra ferma speranza in Cristo risorto dai morti non venga mai meno, nel prolungato e op­pressivo “momento di guerra, molto difficile”, come ci scrivete, noi tutti vogliamo starvi fraternamente e con­cretamente accanto. Vi siamo vicini, non solo con le nostre visite periodiche (fra cui quella prevista nel prossimo mese di ago­sto), ma anche con conti­nui segni di sensibiliz­zazione e di coinvol­gimento solidale alla vo­stra sofferenza e con una maggiore tessitura di cor­rispondenza delle nostre parrocchie gemelle con le: vostre parrocchie che sentiamo tanto vicine e nel comune cammino di fede.

Vogliamo, però, esser­vi accanto anzitutto con l’incessante preghiera, specialmente nella pros­sima solennità di Pente­coste, domenica 19 mag­gio 13esima Giornata dioce­sana del nostro reciproco Gemellaggio, per sentir­ci sempre più con voi, nel Signore Risorto, “un cuor solo e un’anima sola” (At 4,32).

Intendiamo, così, es­sere partecipi della vo­stra viva fede, della vo­stra ferma speranza e della vostra ardente cari­tà, nelle vostre gravi e ingiuste sofferenze che vi rendono vivamente inne­stati nella morte di Cri­sto e nella sua gloriosa e salvifica risurrezione (cfr Fil 3,10‑11).

Con un rinnovato ab­braccio di affetto, che mi ricorda in modo ancora tanto vivo la vostra calorosa accoglienza a Butembo nel gennaio del­l’Anno giubilare, e a nome dell’intera Chiesa netina, saluto Lei, Eccel­lenza Reverendissima e carissimo fratello, e bene­dico, assieme a Lei, l’in­tero popolo di Dio della diletta Diocesi gemella di Butembo-Beni».


 +Giuseppe Malandrino, Vescovo di Noto