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LETTERA PASTORALE “MI SARETE TESTIMONI” DI MONS. GIUSEPPE MALANDRINO

 

N. 84 – Gemellaggio con la diocesi africana di Butembo-Beni: per una crescita missionaria ad gentes. La forte esperienza del gemellaggio con la diocesi di Butembo-Beni ha incrementato nella nostra comunità diocesana un intenso fervore evangelico e missionario. E’ bene sempre ribadire che il gemellaggio non deve certamente ridimensionare i nostri orizzonti missionari, ma invece può e deve validamente contribuire a dare alla nostra Missione gli stessi confini dati da Cristo Signore: “andate e ammaestrate tutte le nazioni” (Mat. 28,19)… “sino agli estremi confini della terra” (AT. 1,8). Dallo scambio di esperienze pastorali tra le due diocesi, senza alcun dubbio, dobbiamo riconoscere che ci abbiamo guadagnato soprattutto noi: per l’edificazione di vita cristiana che ci è stata offerta – pur nell’estrema povertà e tra le guerre continue – e per l’impulso missionario che ci è stato trasmesso. E’ sapienzale, pertanto, l’esortazione del nostro sinodo a questo proposito (decisione sinodale N. 34 e N. 48).

IL SINODO DIOCESANO

 
N. 14 – La scelta missionaria. La Chiesa di Noto, “con la fedeltà alla missione datale da Cristo, non può proseguire nell’attuale gestione pastorale che giudica insufficiente e non pienamente conforme al progetto di Dio”. Questo Sinodo, quindi, ritiene urgente e necessario che tutte le componenti ecclesiali della diocesi sappiano accogliere la parola di Dio, la testimonino vitalmente e acquisiscano uno slancio missionario rivolto prevalentemente al mondo degli adulti. A tal fine, tutta la Chiesa locale (e in essa ogni comunità parrocchiale, congregazione religiosa, gruppo, movimento, associazione) decide di operare questa conversione fondamentale: da una Chiesa dispersa nelle molte attività a una Chiesa che ritrovi le cose essenziali della fede e sappia comunicarle come pellegrina sulle strade dell’uomo, mediante un radicamento nel territorio.

 

N. 34 – Il gemellaggio con la Chiesa di Butembo-Beni. La comunione della nostra Chiesa locale si apra ancora di più alla dimensione universale, sviluppando iniziative che aiutino a vivere concretamente “la condivisione globale di beni, persone ed esperienza” (Cei, Comunione e comunità missionaria, 51). In particolare, sia più sentito e valorizzato il gemellaggio della Chiesa di Noto con la Chiesa di Butembo-Beni.

 

N. 48 – Passi di conversione. […] la chiesa di Noto, aprendo gli occhi, soprattutto grazie al gemellaggio con la diocesi congolese di Butembo-Beni, sul dramma mondiale della povertà, della fame, delle guerre che opprimono i figli di Dio, vuole porre con umiltà segni poveri di comunione e di ricerca della pace. Tali segni non vanno misurati in base al successo e all’efficacia umana ma esprimono l’esigenza di non conformarsi alla mentalità di questo mondo, prefigurando invece la pace del regno messianico. […].

parrocchie gemellate

1 Parrocchia Cattedrale BUTEMBO con Parr. e zona Pastorale della cattedrale NOTO
2 Parrocchia di LUKANGA con Parr. S. Pietro / M. delle Lacrime MODICA
3 Parrocchia di MAVOIA con Parrocchia S. Giuseppe PACHINO
4 Parrocchia di LUBERO con Parrocchia S. Giorgio / S. Teresa MODICA
5 Parrocchia di LUBANGO con Parr. Madonna delle Grazie / Annunziata / S. Antonio ISPICA
6 Parrocchia di MASEREKA con Chiesa Madre ROSOLINI
7 Parrocchia di MBINGI con Parrocchia Ecce Homo NOTO
8 Parrocchia di BENI CITE’ con Parrocchia S. Maria di Gesù AVOLA
9 Parrocchia di KANYABAJONGA con Parrocchia S. Giovanni Battista POZZALLO
10 Seminario min. di MUSINIENE con Sem. min. / S. Famiglia / S.Giuseppe NOTO FRIGINTINI PACHINO
11 Parrocchia di MANGINA con Parrocchia S. Anna MODICA
12 Parrocchia di BINGO con Parrocchia Sacro Cuore MODICA
13 Parrocchia di BENI/PAIDA con Parrocchia Sacro Cuore AVOLA
14 Parrocchia di MUHANGI con Parrocchia S. Giovanni Battista AVOLA
15 Parrocchia di LUOTU con Parrocchia Cuore Immacolato di Maria ROSOLINI
16 Parrocchia di KIPESE con Parrocchia Madonna della Catena MODICA
17 Parrocchia di MUTWANGA con Parrocchia Chiesa Madre PACHINO
18 Parrocchia di BIANGEWE con Parrocchia Carmine AVOLA
19 Parrocchia di MAGHERIA con Parrocchia S. Paolo POZZALLO
20 Parrocchia di BULEMA con Parrocchia S. Giuseppe ISPICA
21 Parrocchia di MANGEREDJIPA con Parrocchia SS. Crocifisso ROSOLINI
22 Parrocchia di MUHANGA con Parrocchia SS. Salvatore MODICA
23 Parrocchia di MUSIENENE con Parrocchia SS. Salvatore e Madonna di Fatima SCICLI
24 Parrocchia di KASANA con Parrocchia S. Cuore di Pozzocassero MODICA
25 Seminario Maggiore BUTEMBO con Parrocchia S. Gaetano PORTOPALO
26 Parrocchia di BUNIUKA con Parrocchia S. Gaetano PORTOPALO
27 Parr. Universitaria BUTEMBO con Parrocchia S. Maria Maggiore ISPICA
28 Parr. Tamende BENI periferia con Parrocchia S. Caterina da Siena ROSOLINI 
29 Seminario maggiore di BUTEMBO
30 ParrOCCHIA di BUISEGA
con Parrocchia S. Gaetano PORTOPALO 
con Parr. S. Caterina da Siena DONNALUCATA

Monsignor Emmanuele Kataliko

Nato nel 1932 a Lukole (Diocesi di Butembo-Beni), è stato ordinato sacerdote il 20 dicembre del 1958 a Roma. Nominato Vescovo di Butembo-Beni il 17 maggio del 1966 è stato consacrato Vescovo di Butembo-Beni l’11 ottobre del 1966.


Nominato Archivescovo di Bukavu il 22 marzo 1997, è stato intronizzato Archivescovo di Bukavu il 18 maggio1997. Nato al cielo a Roma il 4 ottobre 2000.


Motto episcopale: “Duc in altum – Mater Ecclesiae”.

statistiche – tabella 2



























parrocchie

98 (8 vicariati )

(9 comuni)

sacerdoti

98 secolari e 27 regolari
1.803 battezzati per sacerdote

27 religiosi 233 religiose 16 diaconi

212.546 abitanti in 1,355 km²
211.000 battezzati (99,3% del totale)

Eretta:

15 maggio 1844

rito:

romano

cattedrale:

S. Nicolò

Santi patroni:

San Corrado Confalonieri (patrono principale)

Maria Scala del Paradiso (patrona secondaria)

 

statistiche tab1

 



























































































































































anno

popolazione

sacerdoti

diaconi

religiosi

parrocchie

 

battezzati

totale

%

numero

secolari

regolari

per
battezzato

 

uomini

donne

 

1950

190.400

190.800

99,8

179

115

64

1.063

 

70

160

53

1969

201.165

201.675

99,7

162

131

31

1.241

 

49

68

79

1980

195.465

200.116

97,7

121

91

30

1.615

 

37

330

88

1990

207.500

208.950

99,3

118

82

36

1.758

 

51

286

98

1999

207.000

209.000

99,0

115

84

31

1.800

7

40

255

98

2000

207.000

210.825

98,2

119

88

31

1.739

10

40

255

98

2001

207.000

210.825

98,2

120

90

30

1.725

10

39

255

98

2002

209.500

210.825

99,4

119

90

29

1.760

14

38

255

98

2003

211.000

212.119

99,5

117

90

27

1.803

14

43

233

98

2004

211.000

212.546

99,3

117

90

27

1.803

16

47

233

98

La diocesi di Butembo-Beni

La diocesi di Butembo-Beni si trova nel Nord della Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire), nella regione del Kivu. Confina a Nord con la diocesi di Bunia e di Wamba; a Sud con la diocesi di Goma; a Est con l’Uganda e a Ovest con la diocesi di Kisangani. La prima evangelizzazione è avvenuta per opera dei Sacerdoti del Sacro Cuore che si trovavano a Stanleyville (Kisangani) e che vennero a Beni nel 1906. Nel 1929 i Sacerdoti del Sacro Cuore furono sostituiti dai Padri Agostiniani della Assunzione. Il 9 aprile del 1934 fu emessa la Bolla della Missione “Sui Juris” di Beni. Questa parte di territorio si separò dal Vicariato Apostolico di Stanley-Falls (Kisangani) e furono fissati i limiti di questa missione. Qualche anno dopo, con il decreto 890/38 la Missione “Sui juris” divenne Vicariato Apostolico di Beni. Nel 1959 tutti i vicariati apostolici del Congo Belga divennero diocesi. Con il decreto della S. Congregazione di Propaganda Fide n° 737/67 del 7 febbraio 1967 la sede episcopale si trasferì da Beni a Butembo e la diocesi si chiamò di Butembo-Beni. Il territorio diocesano si estende sull’equatore, su un altopiano a circa duemila metri sul livello del mare, per una superficie di 45mila chilometri quadrati e ad oggi conta 36 parrocchie. Altre otto nuove parrocchie saranno istituite a breve, sei entro la fine del 2008.

 

Microrealizzazioni sociali

Tra i frutti di questi venti anni di gemellaggio ci sono molte opere materiali nel territorio delle parrocchie gemellate e a Butembo. Soprattutto si tratta di scuole, ospedali per l’infanzia e iniziative di adozioni a distanza, segno di una attenzione particolare della Chiesa di Noto e di quella di Butembo-Beni nei confronti dei bambini e della tutela dei loro diritti.


Una classe di bambini in una scuola di Magheria. Fuori dalle finestre altri bambini che non frequentanoLA SCUOLA. Secondo i dati dell’ispettorato per l’istruzione del governo di Kinshasa, confermati da padre Omero responsabile delle scuole della parrocchia di Butembo, nel nord Kivu, come nel resto della Repubblica democratica del Congo, solo il 50 per cento della popolazione infantile va a scuola. La retta è di circa 18 dollari l’anno per la scuola primaria e 28 per quella secondaria. Una spesa eccessiva per molte famiglie che devono scegliere di mandare a scuola solo uno dei figli, o per quelle che devono rinunciarvi del tutto. Per questo motivo, nell’ambito del gemellaggio diocesano, si è incoraggiata l’iniziativa dell’adozione a distanza delle classi, e ad oggi su 280 classi che rischiavano di essere soppresse se ne sono state adottate 170. La spesa è di 21 euro per sostenere il lavoro di un’insegnante per un mese, o di 250 euro per adottare una classe per tutto l’anno.


La responsabile del Centro nutrizionale “G. Cerruto” illustra i segni della malnutrizione sul corpo di un bimbo di cinque anniLA SANITA’. Molte microrealizzazioni sono sale per la maternità, case del fanciullo e ospedali per la più basilare assistenza sanitaria. Strutture costruite in quasi tutte le parrocchie gemellate grazie al sostegno delle comunità parrocchiali della diocesi di Noto. Considerato che la principale piaga sanitaria del Paese riguarda la malnutrizione, nel 2001 è stato costruito a Butembo un Centro nutrizionale che funge da progetto pilota e funziona in collaborazione con l’Università Cattolica del Graben. Intitolato a “Giorgio Cerruto”, giovane agronomo di Modica scomparso prematuramente, il Centro è stato inaugurato nel gennaio del 2003 e da allora sono migliaia i bambini salvati. Oltre alla cura dei bambini, durante i tre mesi della loro degenza, il Centro nutrizionale si occupa della formazione delle mamme ad una corretta educazione alimentare. In particolare, le mamme vengono dotate di una zappa e vengono organizzati corsi per insegnare loro la coltivazione dei frutti della terra. Accanto al Centro nutrizionale, nel 2006, sempre l’Associazione onlus “Giorgio Cerruto” che ha costruito il Centro nutrizionale, ha inaugurato una Clinica pediatrica per quei bambini che oltre alla malnutrizione presentano patologie che necessitano di cure specifiche, soprattutto malaria, verminosi, diarrea, morbillo, polmonite, tubercolosi, hiv e varie forme di micosi agli arti inferiori. Nel 2006, inoltre, è stata posta a Butembo la prima pietra per la costruzione di una Clinica ginecologia che funzionerà, anche questa, in collegamento con la facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Graben. La clinica è intitolata a Grazia Minicuccio, giovane di Modica scomparsa prematuramente.


 

Otto punti fondamentali per lo sviluppo del gemellaggio e Nuovo Protocollo

 La Diocesi di Noto (Italia) e la Diocesi di Butembo-Beni (R.D.Congo) hanno da anni realizzato un gemellaggio che nel tempo ha dimostrato segni di fecondità nell’arricchimento reciproco, nello sviluppo di esperienze di cooperazione, di integrazione, di dialogo, di interscambio culturale e spirituale. Considerata la bontà di questa iniziativa ed attese le incessanti trasformazioni culturali delle società globalizzate, le due Diocesi gemelle intendono ripensare e rilanciare il gemellaggio.

Premesso che:

– “Lo sviluppo dei popoli, in modo particolare di quelli che lottano per liberarsi dal giogo della fame, della miseria, delle malattie endemiche, dell’ignoranza; che cercano una partecipazione più larga ai frutti della civiltà, una più attiva valorizzazione delle loro qualità umane; che si muovono con decisione verso la meta di un loro pieno rigoglio, è oggetto di attenta osservazione da parte della chiesa” (Paolo VI, – Populorum Progressio) 
– La cooperazione missionaria tra le chiese, promossa e incoraggiata dal Concilio Vaticano II,
trova alimento e sostegno nella Dottrina Sociale della Chiesa e nel magistero di Benedetto XVI,
nell’Enciclica – Caritas in Veritate.
– restano confermati, benché bisognosi di approfondimento e di ulteriori precisazioni, gli “otto punti per lo sviluppo del Gemellaggio” qui riportati e contenuti nel precedente protocollo firmato il 13 gennaio 1988, dall’allora Vescovo di Noto S.E. Mons. Salvatore Nicolosi e il Vescovo di Butembo-Beni S.E. Mons. Emanuele Kataliko. Rilanciati dai loro successori S.E. Mons. Giuseppe Malandrino, S.E. Mons. Mariano Crociata e S.E. Mons. Melchisedeck Sikuli.

1. Rapporto spirituale
Un intenso rapporto spirituale attraverso anzitutto la preghiera vicendevole, nella profonda convinzione che fonte sicura di ogni opera di bene è Dio nostro Padre, in Cristo Signore e nel suo Spirito.

2. Conoscenza reciproca
Sviluppo di iniziative che permettono alle due Chiese gemellate di conoscersi a vicenda, di conoscere cioè sempre meglio l’una la situazione pastorale e sociale dall’altra, nonché le aspirazioni e i problemi vicendevoli.

3. Scambio di presenze
Incremento dello scambio di presenza di persone dell’una e dell’altra Chiesa, allo scopo di favorire maggiormente la conoscenza, l’aiuto e l’arricchimento reciproci.

4. Scambio di persone
Offerta di ospitalità a qualche alunno del seminario maggiore della Diocesi di Butembo-Beni presso il Seminario teologico di Noto e scambio temporaneo di presbiteri e di operatori pastorali laici tra le due Diocesi gemellate.

5. Scambi di specialisti
Scambio periodico fra le due Chiese di specialisti in discipline teologiche, pastorali, e sociali,allo scopo di tenere corsi di aggiornamento nelle rispettive Chiese gemellate.

6. Gemellaggio fra le parrocchie
Sviluppo del gemellaggio articolato fra parrocchie delle due diocesi, sotto il discernimento dei due Vescovi, di cui esiste già qualche esempio.

7. Microrealizzazioni sociali
Incremento di microrealizzazioni sociali  da parte della Chiesa di Noto nella Chiesa di Butembo-Beni, tenendo conto delle più urgenti priorità di quest’ultima.

8. Doppio comitato diocesano
Creazioni di un comitato o gruppo ristretto, composto da elementi dei rispettivi Consigli presbiterali e pastorali delle Due Diocesi che, in piena collaborazione con i due Vescovi e in profondo collegamento con le rispettive basi ecclesiali stimoli, coordini, e concretizzi sempre meglio il gemellaggio fra le due Diocesi, alla luce dei punti sopra esposti.
Tutto ciò premesso e considerato:
la Diocesi di Noto, nella persona di S.E. Mons. Antonio Staglianò e la Diocesi di Butembo-Beni nella persona di S.E. Mons. Melchisedeck Sikuli, manifestano la volontà di rinnovare il gemellaggio stabilendo nuove condizioni per una più precisa e reciproca assunzione di responsabilità, per la determinazione di più ampie modalità di mutua collaborazione.
Con il presente protocollo di cooperazione si intende:
– confermare gli 8 punti per lo sviluppo del gemellaggio concordati nel 1988 – in tutti gli aspetti che hanno attualità – e riportati integralmente nel presente protocollo;
– integrare il primo protocollo con le seguenti nuove proposte per una sua più ampia articolazione, organizzazione e sviluppo, attraverso le seguenti azioni:

1. Promozione del volontariato internazionale come risorsa specifica per lo sviluppo umano, nella società civile e nella comunità ecclesiale, italiana ed internazionale;

2. Promozione della concertazione tra gli Enti ed Organismi locali, nazionali ed internazionali stimolando azioni comuni tra i suoi membri e con altre organizzazioni che perseguono gli stessi obiettivi in un’ottica di cooperazione decentrata;

3. Raccolta fondi per il perseguimento degli obiettivi del presente protocollo, attraverso campagne istituzionali o specifiche che possano prevedere anche manifestazioni, spettacoli, vendite e iniziative varie;

4. Promozione e realizzazione di programmi e progetti di sviluppo tesi al miglioramento delle condizioni materiali e spirituali della popolazione delle due Diocesi gemelle;

5. Promozione di microimprese ed altre realtà imprenditoriali legate al territorio attraverso l’attuazione di attività finanziarie, etiche e di iniziative di microcredito;

6. Realizzazione di una struttura organizzativa idonea al perseguimento degli obiettivi del gemellaggio, attraverso la creazione di una O.N.G e l’istituzione di una segreteria operativa per singola Diocesi, con il ruolo di:
a. coordinamento, sviluppo, monitoraggio e controllo di tutte le iniziative progettuali;
b. attività di comunicazione e promozione delle iniziative del gemellaggio;
c. attività di educazione e sensibilizzazione sui temi della cooperazione internazionale e delle attività del gemellaggio all’interno dei territori delle Diocesi gemelle, con particolare attenzione ai giovani;
d. miglioramento delle sinergie;
e. realizzazione, implementazione ed organizzazione di un archivio, “memoria storica” delle attività, attuate, in itinere e di prossima realizzazione.

7. Realizzazione di progetti di carattere formativo, formativo-produttivi e formativoimprenditoriali nei seguenti ambiti:
a. Alfabetizzazione di base, educazione degli adulti, formazione dei formatori;
b. Formazione universitaria;
c. Formazione di quadri;
d. Sostegno alle associazioni locali per l’acquisizione di competenze gestionali.
e. Promozione delle minoranze etniche;
f. Formazione scolastica (qualificazione e aggiornamento degli insegnanti a tutti
i livelli);
g. Formazione professionale specifica in campo sanitario, agricolo-ambientale, economico, cooperativo e delle comunicazioni sociali;
h. Formazione e promozione della donna;
i. Sviluppo dell’artigianato locale;
j. Sistemi di risparmio e credito;
k. Attività cooperative;

8. Strutturazione, organizzazione e gestione di singoli accordi di programma e convenzioni su ogni singolo punto oggetto del presente protocollo d’intesa.
Sede di Bingo (R.D.Congo) lì, 16 gennaio 2010, Letto, sottoscritto e confermato S.E. Mons. Antonio Staglianò S.E. Mons. Melchisedeck Sikuli