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Il 18 e 19 Ottobre in diocesi il direttore dell’Ufficio Nazionale Missionario

 
Con due circolari, il direttore dell’Ufficio missionario don Michele Fidone, invita a vivere l’ottobre missionario culminante nella “giornata missionaria mondiale” (domenica 21 ottobre) attorno a due eventi: 1) la presenza in diocesi del direttore nazionale dell’ufficio missionario, don Gianni Cesena, che parlerà a tutti giovedì 18 ottobre alle ore 19,30 alla Domus S. Petri di Modica e ai presbiteri venerdì 19 alle ore 9 presso la Casa del Clero di Noto; 2) l’inizio di settimane di animazione missionarie nei vicariati con i quatto presbiteri della diocesi gemella di Butembo-Beni che sono tra di noi dall’anno scorso (a novembre e ad aprile si aggiungerà anche Gianni Novello). Nella prima circolare si ricorda anzitutto il Concilio Vaticano II, «che ha aiutato a sviluppare in tutti i cristiani la consapevolezza di essere responsabili del proprio Battesimo e della propria Fede, vera ricchezza da condividere e testimoniare ogni giorno nella vita personale e comunitaria. “Ho creduto, perciò ho parlato” è il tema della prossima giornata mondiale missionaria: il nostro annuncio è frutto di una ricerca personale e di un incontro con la Parola di Dio, la quale ci precede ed accompagna suscitando in noi la curiosità del bambino che chiede, che scopre e che, sentendosi accolto, “cresce nell’Amore”. L’amore a sua volta porta in sé la capacità di “ascoltare” affinché si possa diventare “adulti” nella Fede, cioè testimoni credibili del Signore Risorto». Nella seconda circolare si sottolinea come questo è anche l’anno del venticinquesimo anniversario del gemellaggio con la diocesi di Butembo-Beni. «Come Chiesa di Noto – scrive il direttore dell’Ufficio missionario – ci chiediamo cosa abbiamo maturato in tutti questi anni: è cresciuto in noi uno stile di essenzialità e di radicalità evangelica? Le persone che sono partite per Butembo-Beni – visitando una terra con scenari di violenza, soprusi e guerre – hanno trovato un popolo per il quale la fede rappresenta qualcosa di vitale, così da generare segni di speranza: siamo diventati portatori di questa speranza?». Continua don Michele Fidone: «Le settimane di animazione dovranno essere vissute, non nello straordinario, ma nell’ordinario della vita delle nostre comunità: vogliamo suggerire un confronto negli incontri presbiterali e fra gli operatori pastorali. Sarebbe anche bello nelle scuole far conoscere la cultura del continente africano favorendo gemellaggi con le classi. I ragazzi della catechesi, divisi in fasce di età (elementare – medie – medie superiori), potrebbero creare scambi epistolari. Gli incontri con i catechisti potrebbero diventare occasione di presa di coscienza sul compito missionario di tutti i battezzati; si potrebbero anche organizzare incontri nei quartieri, nelle comunità di base, con i movimenti e le associazioni ecclesiali».
 
– Le offerte della giornata missionaria, che sarà celebrata il 21 ottobre, si possono consegnare a Mons. Francesco Guccione oppure attraverso il nuovo conto postale intestato a “Diocesi di Noto”, numero 50840826 oppure attraverso bonifico bancario (IBAN: IT-48-W-07601-17000-000050840826)
 
– L’Ufficio Missionario sarà aperto il Mercoledì e il Sabato dalle 9,00 alle 12,00
 
– Le settimane di animazione missionaria saranno guidate dai quattro presbiteri di Butembo-Beni presenti nelle nostra diocesi, da Gianni Novello, da don Salvatore Cerruto e dal direttore dell’Ufficio missionario. I vicariati che hanno dato la disponibilità sono: Pozzallo dal 8 al 14 Ottobre; Modica, con la presenza di Gianni Novello, dal 19 al 24 novembre; Pachino dal 12 al 24 Novembre; Avola dal 16 al 26 Febbraio.
 

Modica onora i testimoni che riscattano il nostro Sud

La casa centrale della rete di pronta accoglienza denominata “Portico di Betsaida”, venerdì sarà intitolata a don Peppe Diana (l’appuntamento è prima alle 19,30 nella chiesa del Sacro Cuore, alle 21,15 nella vicina via Achille Grandi). E questo avviene dopo che già negli anni scorsi a Modica una piazza è stata intitolata a Falcone e Borsellino e recentemente due vie sono state intitolate a Peppino Impastato e don Pino Puglisi. Si onorano così i martiri del nostro Sud e lo si fa accogliendo i testimoni, quelli che ne hanno accolto il messaggio e lo continuano con coraggio e generosità. Saranno infatti presenti all’inaugurazione l’assistente sociale Simmaco Perillo e il giornalista Antonio Esposito. Il primo è impegnato in esperienze sociali nelle terre confiscate alla camorra, in particolare nella cooperativa “Al di là dei sogni, in cui si trovano accolte persone provenienti da situazioni difficili o con malattie psichiatriche e si pratica agricoltura biologica, alternativa all’inquinamento dei terreni che uno dei tanti modi con cui la camorra devasta il territorio. Il giornalista Antonio Esposico è impegnato soprattutto nella battaglia culturale e ogni anno è tra i promotori del “Festival dell’impegno civile”. Sarà un’occasione per tutta la città e in particolare per i giovani. Tra l’altro sabato alle 11 vi sarà un incontro con gli studenti del Liceo Scientifico come occasione di educazione alla legalità e saranno presi contatti con le realtà di economia sociale e di impegno civico del nostro territorio. In un tempo difficile, i testimoni aiutano a sperare e a “mirare in alto” – diremmo con don Diana e don Puglisi – per amore dei nostri popoli, per amore dei nostir giovani. Come amava dire don Tonino Bello, speriamo per il Sud che dopo l’età dell’erba che si piega, ovvero della rassegnazione, subentri l’età del grano maturo, dei frutti di quanti nel silenzio seminano il bene, e della convivialità delle differenze.

 
 
 
 

Ai giovani diamo modelli forti che richiamano il Kerigma della Pasqua

Mons.Antonio Staglianò, Vescovo della Diocesi di Noto- componente della Commissione Cultura e Comunicazione Sociali della C.E.I e Guida spirituale del Centro Studi Parlamento della Legalità ha partecipato con il Pres. Nicolò Mannino all’Inaugurazione dell’Anno Scolastico presso il Cortile d’onore del Quirinale, portando il suo messaggio e la sua “solarità” a tanti studenti che hanno “colorato” questo singolare e annuale appuntamento di impegno e di gioia.

 Un saluto cordiale al Ministro della Pubblica Istruzione- Università e Ricerca Francesco Profumo il quale ha assicurato al Vescovo di una delle Diocesi più belle ( anche dal punto di vista artistico)d’Italia di visitare quanto prima la terra del “Barocco siciliano”, poi l’incontro con Maria Falcone, sorella del magistrato Giovanni Falcone assassinato venti anni fa dai carnefici della mafia.
Un Vescovo che riscuote simpatia, cordialità, fascino e convinzione: questo è Mons. Antonio Staglianò, un Uomo che serve la chiesa partendo sempre dai principi delle Beatitudini che trovano forza nel Kerigma Pasquale e nel servizio ai poveri più poveri.
Nicolò Mannino e Mons. Antonio Staglianò hanno così tagliato il nastro del “via si parte” ,insieme, dal Quirinale, per arrivare al cuore di ogni giovane del Parlamento della Legalità e non solo…un impegno per una Evangelizzazione a tutto spiano in questo anno particolare che richiama il tema della Fede …e se Credere è sinonimo di bellezza allora noi ci stiamo e ci sentiamo a casa nostra ovunque, specie dove ci sono i giovani che con le loro urla di speranza e di libertà invocano un’Alba Nuova.
 
 

Chi dirà i “no” che fanno crescere?

Nella notte del 25 Settembre è stata imbrattata la facciata di una delle tre case che si stanno approntando per la pronta accoglienza: la casa Sorelle Giurdanella, in pieno centro storico, sulla scalinata laterale della chiesa di San Pietro. Come tanti muri di scuole, case, piazze … con immagini che avranno avuto bisogno di un po’ di tempo, in netto contrasto con lo sforzo di questi giorni per ripulire, risistemare, ristrutturare questa casa (insieme ad altre due) e così accogliere che fa più fatica. Anzi, nella stessa notte c’era chi imbrattava e chi confrontava preventivi per l’arredamento e scriveva appelli per i fondi necessari. Rispondendo qualcuno che lo riceveva via mail (e che fa parte della Modica che sta bene): “dillo a tua madre!”. A dire come l’abbrutimento sembra più ampio, senza considerare cosa si trova sulla scalinata di san Pietro dopo i sabati e le domeniche sera: cartacce, bottiglie rotte, vomito … Ritorna il problema del vandalismo giovanile e non solo (anche ai ragazzini le famiglie permettono di stare fuori fino a notte inoltrata) e, poiché non è legato ad eclatanti azioni di criminali, si rischia di sottovalutarlo. Forse occorre invece vigilare perché indicativo di un lento ma sempre più consistente degrado, ma anche perché ancora forse lo si può fermare. Certo, ci vuole per questo un convinto e corale impegno, perché a questo livello ciò che più sembra mancare è l’educazione: quella che già ai bambini, a tutti i bambini, sa dire “no” per far comprendere i pericoli a cui stare attenti e i limiti da non superare, quella che ai giovani offre occasioni di crescita vera e luoghi di relazione, quella che impegna gli adulti a fermarsi per chiederci non “come ce la caveremo noi” ma “quale futuro per le nuove generazioni”. Rivolgiamo allora nuovamente un invito a tutti i soggetti educativi (famiglie, scuole, parrocchie) a ridare centralità alla riflessione educativa, a non tematizzare solo competenze, benessere, successo, forza, crisi, ma vita buona, rispetto, legalità, solidarietà, tenacia, sobrietà, bellezza. In una città in cui resta vivace la cultura, auspichiamo che essa diventi diffusa prevenzione, con la capacità di cogliere e accogliere anzitutto i più deboli, di guardare anche alle periferie. Il nostro cantiere educativo “Crisci ranni”, da questo punto di vista, non è solo una concreta, faticosa e povera esperienza di servizio educativo, ma anche un segno per tutta la comunità e, per noi stessi, un continuo interrogarci su come raggiungere tutti per prevenire e su come ritrovare un’anima per la nostra città, così che ragazzi e giovani non abbiamo più bisogno di dirci il loro disagio con la violenza o, peggio, con l’apatia.

 
 

Il Portico di Betsaida: per accorgersi e accompagnare

È stata fissata per venerdì 12 ottobre alle ore 19,30 nel salone del Sacro Cuore l’inaugurazione della rete di pronta accoglienza “Il Portico di Betsaida”. L’esigenza è nota alle forze dell’ordine come alle parrocchie, ai servizi sociali come a singoli cittadini: una mamma litiga con il marito o la famiglia e resta per strada lei e soprattutto il bambino o i bambini, una famiglia subisce uno sfratto e resta per strada … Poi accade di tutto: scopri che il caso è più complesso di quanto non sembrasse, trovi una casa ove collocare la famiglia e questa la occupa e non puoi più accogliere altri … Ecco allora quanto maturato nel vicariato di Modica e annunciato lo scorso Corpus Domini insieme al microcredito per le famiglie dei piccoli commercianti colpite dalla crisi: una rete di tre case per l’accoglienza ma anche criteri che permettano passaggi controllati e tesi a sviluppare percorsi di promozione e inclusione. Una di questa case viene messa a disposizione dal Comune con l’impegno delle parrocchie – preso sia nel consiglio presbiterale che nel coordinamento vicariale – di pensare ai lavori necessari, risparmiando per questo sulle spese delle feste religiose; due, frutto di donazioni per i poveri più soli, vengono messe a disposizione dalla parrocchia di San Pietro (casa Sorelle Giurdanella) e dall’associazione don Puglisi (casa Anna Polara) e risistemate grazie al signifiativo e consistente contributo della Fondazione San Corrado Onlus che ha tra gli scopi proprio quello di promuovere segni nuovi della carità. L’intitolazione della casa centrale a don Giuseppe Diana, e la testimonianza di quanti nel suo nome lottano la camorra ricostruendo tessuti accoglienti ed economia sociale, ricorda la “misura” della carità evangelica, che parte dall’aiuto ma diventa condivisione e dono della vita. Ogni percorso di accoglienza comporterà peraltro una rete di relazioni ed una capacità di ritrovarela via della fraternità, della condivisione, dell’ospitalità, del mettersi in gioco, in alternativa alla mentalità mondana individualistica e strumentale (la crisi sta servendo anzitutto per diminuire la solidarietà, senza misurarsi con i più poveri ma con standard di vita ecessivi rispetto alle povertà del territorio e del mondo). Il “Portico di Betsaida” vuole anche rafforzare la logica del lavorare insieme guardando anzitutto al fine – avere a cuore i più deboli, nei quali per i cristiani c’è la visita del Signore. Si spera che si sviluppi, insieme a una solidarietà più convinta e coerente alla coscienza umana e cristiana, più cordialità, più misericordia, più franchezza, più correzione fraterna, più collaborazione, più ecclesialità. Il 12 ottobre gli interventi conclusivi del Sindaco, Antonello Buscema, e del nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, aiuteranno a ricordarci che c’è un “Patto contro la crisi” firmato due anni fa da Comune e Diocesi, con l’impegno a ritrovare – come amava dire Giorgio La Pira – l’anima delle nostre città nella capacità di volersi bene a partire dai più poveri, e di farlo con i fatti e con una lettura di ciò che è necessario per la crescita del territorio ritrovando anche il senso della politica vera nel bene comune.


Un affetto aperto può rigenerare relazioni e città

Sono state giornate intense e belle quelle della visita degli amici di Paganica, storica frazione dell’Aquila, nella città di Modica e nella diocesi di Noto. Il primo messaggio è che, quando l’affetto è vero e ben radicato, esso rigenera rapporti e vita sociale, culturale, politica. Quanto alle radici che rendono vero l’affetto esse sono da ritrovare in una fede e in una vita veramente adulte, che hanno permesso e permettono ai nostri amici di affrontare le ferite gravi del terremoto e del dopo terremoto. Fede che, nella visita, si è rinsaldata a contatto con nostre esperienze di condivisione radicate nel Vangelo, come le famiglie aperte della Comunità Papa Giovanni di Scicli o i Piccoli fratelli, la Cooperativa Portogallo, la Casa don Puglisi, il Cantiere educativo Crisci ranni di Modica. Fede confessata e celebrata insieme alla parrocchia di San Pietro, alla Comunità monastica delle Benedettine, alla comunità diocesana attraverso l’incontro con il vicario generale a Noto. Fede adulta, che rende capaci di coinvolgersi nelle relazioni e di apprezzare la carità tradotta in “fatti”! Cosa che non accade facilmente: non solo, infatti, tanti restano a distanza ma soprattutto non si sanno leggere i segni che – per i credenti – sono segni di Dio. Perché – ha detto nel suo saluto don Angelo Giurdanella – il Vangelo è consegnato ai poveri, nel senso che solo nella relazione con loro si ritrova la verità della vita e della fede. Entro questi orizzonti, la mattina del 7 settembre a Noto nell’incontro con il sindaco Corrado Bonfanti e la sera dell’otto settembre a Modica in un incontro pubblico al cantiere educativo Crisci ranni, si sono delineati i messaggi che possono rigenerare anche le nostre città. Come ha detto Ugo De Paolis, per molti anni delegato della Circoscrizione, all’Aquila dopo il terremoto restano tanti problemi, perché un tetto non basta e occorrono luoghi comunitari, ma sostengono l’affetto di amici e il pensiero che bisogna ricostruire pensando soprattutto ai giovani. Questa cura per chi soffre e per i giovani – ha sottolineato Goffredo Palmerini, scrittore e giornalista – diventa la vera Italia, “l’altra Italia”, quella della solidarietà (che si accompagna all’altra Italia degli italiani che vivono fuori dalla nostra penisola e che spesso tengono alto il nostro Paese più di noi che lo abitiamo), ricordando altresì come sia importante offrire ai giovani esperienze forti come quella – ipotizzata nel gemellaggio – in luoghi come Marzabotto ove si uniscono ricordo delle vittime, spiritualità e riferimento alla Costituzioni, resi vivi dalla presenza della comunità di don Giuseppe Dossetti. Con attenzione a tutti i problemi, come i morti sul lavoro oltre ai morti del terremoto, che non nascono dal fato ma da precise responsabilità: lo ha detto con commozione e passione civica Alfredo Montesanti. A cui ha fatto eco,da Modica, Piero Paolino del “Clandestino”, ricordando quest’impegno di giovani modicani con cui si vuole creare un presidio di vigilanza sul territorio. Il vicario foraneo don Corrado Lorefice, da parte sua, ha sottolineato cosa si apprende dalla visite a Paganica e da Paganica: il forte senso di appartenenza e la grande capacità di ospitalità e convivialità che ci rendono tutti più umani (recupero di umanità che era stato anche il messaggio del sindaco di Noto nel suo saluto il giorno prima). E Antonello Buscema – che è stato a Paganica lo scorso anno da sindaco e da amico – ha rilevato quanto sia importante questo gemellaggio perché in primo piano non sono i soldi ma le relazioni. Pur essendo vero che i soldi ci vogliono per tanti servizi e per la crescita delle nostre città, non sono essi però la vera fonte della ripresa, quanto la tenacia, il disinteresse, il “crederci”. Come accade spesso nella storia, nell’umiltà dei luoghi e delle persone che caratterizzano i rapporti di fraternità tra Paganica e Modica (e la diocesi di Noto) si sono “mostrati” valori grandi e genuini, che possono dare speranza alla nostre città. Una “via” antica e nuova – la “via” degli affetti che generano sostegno e responsabilità – è stata focalizzata e attende che persone sagge e coraggiose sempre più la percorrano con impegno personale e comunitario.

 

Concluso il III Convegno Internazionale di Bioetica

Si è concluso il III Convegno Internazionale di Bioetica, tenutosi nelle giornate di venerdì 14 e sabato 15 settembre presso l’Aula Magna “Giovanni Paolo II” del Seminario Vescovile di Noto. I lavori della manifestazione, dal titolo “Venire al mondo: i luoghi dell’invisibile – l’umiltà ed il trascendente come esercizio di cura e ospitalità”, hanno visto illustri esperti discutere diverse tematiche inerenti il vasto campo della Bioetica, con interventi e dibattiti capaci di coinvolgere il pubblico di uditori che ha partecipato al Convegno.

 
Alla manifestazione, patrocinata dal Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, hanno relazionato alcune tra le più illustri personalità del settore, tra le quali il prof. Pierluigi Bruschettini, docente di Pediatria, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Genova; il prof. Bruno Dallapiccola, Direttore Scientifico Ospedale Bambin Gesù, Roma; il prof. Gian Antonio Dei Tos, medico, bioeticista, Direttore del Servizio “Qualità, etica e umanizzazione” ULSS 7 del Veneto, Veneto; il prof. Graziano Martignoni, docente di Psicopatologia, Università di Friburgo, Svizzera; il prof. Fortunato Di Noto, Presidente dell’Associazione Meter, Avola; il prof. Pietro Grassi, ISSR all’Apollinare, Pontificia Università della Santa Croce, Roma, nonché membro del Comitato scientifico del Convegno, insieme al prof. Antonio Stefano Modica e a Mons. Staglianò.
Durante i lavori del Convegno, strutturato in quattro sessioni (I: Venire al mondo – II: Dall’emozione alla parola – III: La vita alla prova del tempo – IV: Quando il dolore diventa muto), la riflessione bioetica è stata delineata dall’apporto scientifico delle relazioni esposte su temi come nascita, vita e cura del malato, unitamente a momenti di dibattito unitario tra scienza, teologia e spiritualità, perché «senza il rapporto con l’infinito e la trascendenza – ammonisce Mons. Staglianò – la nostra natura umana si avvia alla degenerazione e all’impoverimento». Si è dato atto dunque, come ormai tradizione, ad un discorso libero da luoghi comuni e dogmatismi, tentando di giungere ad una visione equilibrata dell’esistenza, una visione in cui, secondo il prof. Modica, «Il Magistero della Chiesa incoraggia la scienza biomedica affinché sia veramente rispettosa della dignità di ogni essere umano e del suo venire alla luce […] con la volontà di preservare il bene più prezioso: la vita umana».
Il Convegno, aperto a tutti, ma rivolto in particolare a medici, infermieri, farmacisti, ostetrici, biologi, tecnici di laboratorio, psicologi e personale operante nelle strutture socio-sanitarie, nelle due giornate ha visto la partecipazione di 320 uditori in totale, tra i quali 220 convegnisti, 55 accreditati E.C.M. (secondo le norme del Programma Nazionale per la Formazione degli operatori della sanità), 15 seminaristi e 20 studenti della 5a classe dell’Istituto Superiore “Matteo Raeli” di Noto, nonché giuristi e insegnanti, numeri che confermano la costante crescita del Convegno netino e la progressiva internazionalizzazione dell’evento stesso.
 

Ministri: Uomini di fede e di preghiera

Come ogni anno la comunità diaconale, insieme al proprio assistente, don Corrado Lorefice, si è data appuntamento presso la casa Mater Dei a Siracusa dal 24 Agosto al 26 Agosto 2012 per un periodo di Esercizi spirituali.

 
Essa, in un incontro precedente si era interrogata sul tema da trattare e su cui riflettere ed in linea di massima ed era convenuta nell’affidare al predicatore il tema della fede nello specifico del diacono ed anche in considerazione dell’indizione dell’anno delle fede da parte dal Santo Padre Benedetto XVI.
Quindi è stato individuato il Biblista don Angelo Passaro a cui affidare le meditazioni il quale, con sapienza e competenza, ci ha aiutato a percorrere un cammino articolato in quattro riflessioni in cui ha messo in evidenza la relazione tra fede, preghiera e vita ministeriale.
Il brano del Vangelo di Marco sulla professione di fede di Pietro a Cesarea di Filippo, (8,27-33), ha fatto da tema di fondo al fine di fare emergere gli aspetti salienti di un cammino di fede che trova nella sequela e nella preghiera gli elementi costitutivi.
La fede non si acquisisce attraverso conoscenze, ancorché teologicamente profonde, ma è frutto di riconoscimento della messianicità di Gesù attraverso il dono di Grazia, che può essere donato solo dallo Spirito di Dio. Pietro, infatti, riconosce per Grazia che Gesù è il Cristo, ma razionalmente non ammette che il Figlio dell’uomo potesse soffrire. Gesù lo redarguisce e gli ordina di stare retro e di mettersi alla sua sequela. Le fughe in avanti, anche con affermazioni che hanno origine da “rivelazioni” se non sono correttamente collocate all’interno del Mistero di Cristo, possono essere fuorvianti e possono condurre a delle forme di religiosità che trasportano verso la idealizzazione del Mistero stesso.
Il relatore quindi ci ha invitati a riflettere sul fatto che spesso il nostro modo di essere anche se teologicamente è ineccepibile, può non corrispondere ad una vera vita di fede perché non inserita in un vero cammino di sequela di Cristo che implica l’abbraccio della Croce.
Ciò richiede tanta preghiera autentica non fatta da formule imparate a memoria, che spesso sono sterili, ma frutto del dimorare con il Signore e del dialogare con Lui in modo vero e sincero. In questo ci sono di aiuto i Salmi che insegnano a pregare e come fare del Signore il centro della esistenza. La fatica del quotidiano così è alleviata perché il Signore è colui che guida ed orienta nelle vicende.
La Preghiera allora è il criterio della fede in Cristo. Se Gesù è il Cristo della nostra vita non è possibile non parlare con Lui e di Lui e non può non essere il criterio dell’agire del discepolo. Questi il Lui trova la forza dell’essere autenticamente cristiano, capace di chinarsi sul fratello sofferente non curante delle regole del mondo che magari non permetterebbero certi comportamenti, ma che in una logica di fratellanza diventano la testimonianza di una appartenenza.
Il Predicatore quindi a conclusione ha invitato tutti ad essere attenti più che alle cose da fare, perdendo di vista spesso quale è lo specifico del ministro, al modo di essere seguaci autentici di Cristo facendo della fede non un ideale religioso, che spesso diventa fuorviante, ma la regola di vita.
 
 

Conferita a Mons Antonio Staglianò la nomina a ‘guida spirituale del centro studi di parlamento della legalità’

Nei giorni 7 e 8 settembre Mons Staglianò è stato in visita alla sede Nazionale del Centro Studi Culturale Parlamento della Legalità a San Cipirello (PA). Ad accoglierlo, in un clima di festa, di gioia, di fraternità oltre alla delegazione giovanile del parlamento della legalità, il parroco don Pino Ingrao, il sindaco del comune di San Cipirello, Antonino Giammalva, Franca Castellese, la mamma del piccolo Giuseppe Di Matteo, bambino vittima di un’atroce vendetta della mafia, il cui corpicino fu disciolto in una vasca di acido nitrico, il vice Presidente della Provincia di Palermo Piero Alongi, il presidente dell’U.P.I. nonchè Presidente della Provincia di Catania Giuseppe Castiglione, il Sindaco della città di Rosolini Nino Savarino, il coord. del parlamento della legalità di Siracusa Salvo Latino, tutti i delegati del Parlamento della Legalità della Provincia palermitana, dell’agrigentino, di Caltanissetta e di Messina e le forze dell’ordine del territorio.

 
Da sempre Mons. Staglianò ha incoraggiato il cammino culturale del “parlamento della legalità” dando vita anche nella nostra diocesi (più precisamente a Rosolini) a una sede guidata dal giovane Salvo Latino, coordinatore del movimento nel siracusano.
L’affetto e l’amicizia con Nicolò Mannino, presidente di questo movimento apartitico, ma di forte timbro cristiano, ha visto concretizzarsi un appuntamento da tanto tempo in agenda.
Il momento più solenne della giornata è stato certamente la nomina a guida spirituale del Centro Studi Parlamento della Legalita conferita a Mons. Staglianò richiesta da tutti i coordinatori della Sicilia.
La stampa nazionale (si allega il quotidiano “la discussione” – accreditato presso la camera di deputati e al senato della repubblica) e quella locale hanno dato ampio spazio all’evento, come pure l’emittente “antimafia” tele jato. A Mons. Staglianò il grazie di cuore da tutto il parlamento della legalità pronto a farsi guidare sul cammino della speranza per diffondere la cultura della vita.
Il presidente di questo movimento Nicolò Mannino (specializzato in teologia spirituale con una tesi su “spiritualità e politica nella vita e nelle opere di don Tonino Bello”) così commenta: ” è un grande dono che il Signore ci ha fatto, avere Mons Staglianò guida e amico in questo cammino culturale, che riparte dal Kerigma Pasquale per raggiungere chi è solo e abbandonato. La semplicità, la professionalità, lo zelo per la Parola di Dio e la disponibilità al dialogo che sono pilastri di vita di Mons. Staglianò, ci hanno sempre affascinato e convinto. Si, lui sa portarci con onestà e verità a colui che è via, verità e vita.
La gioia di tutti i coordinatori del Parlamento della Legalità è grande…e oggi ci sentiamo più forti e ricchi di entusiasmo per ritornare a essere, nella Chiesa, sentinelle di un’alba nuova”.
 
 
 

Staglianò annuncia nuove nomine e trasferimenti per il clero della Diocesi di Noto

Venerdì 7 settembre alle ore 13,00 a termine degli esercizi spirituali dei sacerdoti tenuti da Mons. Domenico Cancian presso la casa delle suore domenicane di Catania, il Vescovo di Noto Mons. Antonio Staglianò, ha annunciato il nuovo organigramma pastorale con le nuove nomine per il clero della diocesi. Il Vescovo dopo aver dato lettura delle nomine ha concluso il suo discorso rivolgendo queste parole al clero: “ringrazio a nome mio personale e dell’intera comunità diocesana il servizio generoso di questi presbiteri, svolto nelle comunità parrocchiali della nostra Diocesi, nel Seminario e nella Curia. Sono grato a loro anche per la disponibilità che mi hanno offerto nell’avviare questo percorso di “cambio di destinazione” che vedrà la Diocesi arricchirsi di carismi e testimonianze di fede esemplare. Invoco volentieri su di voi e sulle comunità che avete accompagnato in questi anni e su quelle che vi accoglieranno la benedizione di Dio perché la vostra docilità e ubbidienza alla Chiesa possa contribuire alla diffusione del Regno di Dio e ad una ricezione seria del vangelo”.Qui di seguito le nomine pastorali:

CURIA
Don Nello Garofalo Direttore Ufficio Tecnico e Vice-Economo
Don Gianni Donzello Economo e Vice-direttore UfficioTecnico
Don Stefano Modica Direttore Ufficio Cultura e Consulente etico del Consultorio di Modica
Sem. Roberto Avola Segretario del Vescovo
Mons. Thomas Direttore dell’Ufficio Pastorale dello Sport e del Turismo
Don Luigi Vizzini Responsabile dei Diaconi permanenti e del giovane clero
Don Tonino Lorefice Assistente Diocesano dell’Azione Cattolica, settore Giovani
 
MODICA
Don Nunzio Di Stefano parroco della parrocchia S. Cuore
Don Giovanni Mallia amministratore parrocchiale delle comunità parrocchiali Maria Immacolata in Cannizzara e Madonna di Fatima in Commaldo. Resta vicario parrocchiale della Comunità di parrocchie S. Cuore, S. Luca e Madonna delle Lacrime
Don Sergio Boccadifuoco Parroco della parrocchia S. Famiglia in Frigintini di Modica e parroco della parrocchia S. Giuseppe in Zappulla
Fra Antonello Abate parroco della parrocchia del SS. Salvatore in Carbonaro e vicario parrocchiale della parrocchia di S. Giuseppe in Zappulla
Don Mario Martorina parroco delle parrocchie S. Filippo e Cuore Immacolato in Crocevie. (La chiesa della Trinità è gestita pastoralmente dalle parrocchie di S. Filippo, Zappulla, Madonna delle Lacrime, S. Cuore e S. Luca)
Don Giovanni Lauretta parroco delle parrocchie S. Teodoro e S. Teresa
Don Armando Fidone Amministratore parrocchiale della parrocchia Cristo Risorto in Montesano
 
SCICLI
Don Salvatore Giordanella Parroco della parrocchia SS. Salvatore in Jungi
Don Deogratias Vicario parrocchiale della parrocchia SS. Salvatore in Jungi
Don Tonino Lorefice Parroco della parrocchia Madonna di Fatima
Don Antonio Sparacino Parroco delle parrocchie Madonna del Carmine e S. Maria La Nova
Don Nello Garofalo Amministratore parrocchiale della parrocchia S. Caterina in Donnalucata
Don Giuseppe Agosta Parroco delle parrocchie in Sampieri e Madonna delle grazie in Cava D’Aliga
 
ISPICA
Don Paolo Gradanti Parroco moderatore in solidum della parrocchia Chiesa Madre con don Sebastiano Vizzini
Don Salvo Bella Parroco moderatore in solidum della parrocchia Madonna delle grazie con don Vincenzo Caccamo
 
NOTO
Don Rosario Sultana Parroco in solidum della parrocchia Madonna del Carmine con don Adriano Minardo
 
PACHINO
Don Francesco Ingegneri Amministratore parrocchiale della parrocchia Santi Pietro e Paolo e Vicario parrocchiale della Chiesa Madre
 
AVOLA
Don Vincenzo Rametta Parroco della parrocchia S. Cuore
 
ROSOLINI
Don Bruno Carbone Amministratore parrocchiale della parrocchia SS. Crocifisso
Don Alessandro Spatola Vicario parrocchiale della Comunità di parrocchie Chiesa Madre e SS. Crocifisso
Don Leonzio Vicario parrocchiale della Comunità di parrocchie Chiesa Madre e SS. Crocifisso