Author:

Il 4 Giugno i giovani delle diocesi di Noto e Ragusa si incontrano

L’Ufficio Diocesano di Pastorale Giovanile e il Centro Diocesano Vocazioni organizzano, in collaborazione con la Diocesi di Noto, per venerdì 4 giugno c.a. un Incontro Interdiocesano per tutti i giovani delle due diocesi. Questo appuntamento sarà occasione per riscoprire la vitalità della nostra Chiesa locale in quanto darà ai giovani partecipanti la possibilità di conoscere ed affrontare se stessi e il mondo circostante, attraverso testimonianze di laici impegnati, e di esprimere la loro sequela a Cristo attraverso una marcia che partirà dalla Cattedrale S. Giovanni Battista verso il Duomo di S. Giorgio a Ibla; inoltre questo evento sarà momento di incontro e di festa per tutti, con il concerto, a conclusione, del giovane gruppo locale “Area Sud” presso i giardini Iblei.

Di seguito, il programma:

ore 19;30 Appuntamento presso la Cattedrale S. Giovanni Battista di Ragusa;
ore 20:00 Accoglienza e momento di preghiera iniziale a cura di S. E. Mons. Paolo Urso;
ore 20;30 pellegrinaggio animato verso il Duomo di S. Giorgio;
ore 21;30 momento di preghiera conclusivo a cura di S. E. Mons. Antonio Staglianò;
ore 22;00 cena a sacco;
ore 22;30 concerto presso i Giardini Iblei con il gruppo “Area Sud” (che suoneranno cover di Ligabue, Bennato, Negramaro e altri cantanti famosi) e Adorazione Eucaristica presso la chiesa di S. Giacomo (all’interno della villa comunale), con l’opportunità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione.

Gli organizzatori allargano l’invito a questo importantissimo momento per le nostre Chiese locali a tutti i vostri contatti, ai vostri gruppi e alle vostre realtà.
Iscriviti alla nostra NewsLetter, sarai sempre aggiornato sulle ultime novità dalla Diocesi


CNAL a Roma il 16 maggio insieme al Papa

Due settimane fa la Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali (CNAL), organismo che raduna una sessantina di associazioni e movimenti ecclesiali, ha invitato tutti a partecipare alla recita del Regina Coeli domenica 16 maggio 2010, in Piazza San Pietro. L’iniziativa parte dalla Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali, ma è rivolta a tutti coloro che desiderano testimoniare in questo momento il proprio affetto e la vicinanza al Santo Padre.

«In questo modo – spiega la Segretaria Generale della CNAL, Paola Dal Toso –, vogliamo, provenienti da tutta Italia, stringerci visibilmente intorno a Benedetto XVI come figli col padre, desiderosi di sostenerlo nel suo impegnativo ministero, esprimendogli affetto e gratitudine per la sua passione per Cristo e per l’umanità intera. Si tratta di un gesto molto semplice rivolto a tutte le persone di fede o di buona volontà che vogliono unirsi al momento ordinario della preghiera domenicale in Piazza San Pietro».

La Segreteria Generale del CNAL Invita tutti a farsi promotori dell’iniziativa nei vari ambienti di vita comunitaria: scuole, parrocchie, associazioni, oratori, movimenti, coinvolgendo, colleghi di lavoro, amici. 

Iscriviti alla nostra NewsLetter, sarai sempre aggiornato sulle ultime novità dalla Diocesi

Presentazione nuovo libro del Vescovo su Maria madre di Dio

Lunedì 3 maggio, alle ore 18, a Noto, nella Chiesa Cattedrale, sarà presentato l’ultimo libro del Vescovo Mons. Antonio Staglianò. 

Il volume dal titolo “Madre di Dio. La mariologia personalistica di Joseph Ratzinger”, edito dall’editrice San Paolo, sarà presentato dal Prof. Padre Stefano De Fiores, ordinario di Mariologia Sistematica alla Pontificia Facoltà Teologica “Marianum” di Roma. Alla presentazione sarà presente l’Autore.

Iscriviti alla nostra NewsLetter, sarai sempre aggiornato sulle ultime novità dalla Diocesi


Nuove pubblicazioni su Chiesa e Internet

Il rapporto tra Chiesa e Internet oggi vive una nuova fase: il messaggio evangelico, dopo duemila anni di storia in cui si è sempre incarnato nelle società del tempo, entra in uno spazio di condivisione, partecipazione e convergenza grazie al Web 2.0 e alle sue opportunità di interazione on line attraverso i social network. 

Sono usciti nelle libreirie nel mese di aprile due importanti pubblicazioni su questo tema, la prima è: “Chiesa in rete 2.0″ (San Paolo), il volume che raccoglie gli interventi e le relazioni del convegno nazionale “Chiesa in rete 2.0” promosso dall’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali e dal Servizio informatico della Cei. Il convegno si è tenuto a Roma il 19-20 gennaio 2009 e si è aperto con il saluto del vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei, che firma la prefazione del libro.
“La diffusione pervasiva della Rete, che ha caratterizzato il primo decennio del millennio, non costituisce soltanto una risorsa per l’intera umanità, ma anche – come rileva Benedetto XVI – “una grande opportunità per i credenti”, un contesto da abitare con l’attenzione a “farsi sempre più prossimi all’uomo” ed essergli “testimoni della vita sempre nuova, generata dall’ascolto del Vangelo di Gesù” si legge nella quarta di copertina.
Questa prospettiva attraversa i diversi contributi che animano la pubblicazione riguardante un convegno nazionale che si è svolto a quasi dieci anni dal primo intitolato “Chiesa in rete”. 

La seconda pubblicazione di Vincenzo Grienti con il libro “Chiesa e Internet. Messaggio evangelico e cultura digitale” (Academia Universa Press – Firenze, 2010, pp.gg 144 Euro 16,50) ricostruisce gli ultimi dieci anni di questo rapporto tra la Chiesa e Internet. Un periodo che va dal 1999 al 2010, caratterizzato dalla crescita della cultura digitale tra gli utenti della Rete sotto il profilo tecnologico, da incisivi mutamenti sociali e da novità come Facebook, My Space, Twitter, Wikipedia e tanti altri fenomeni che, approdati in Italia da qualche anno, coinvolgono soprattutto i giovani ma anche organizzazioni e istituzioni. Una nuova fase della Rete che è destinata a ulteriori sviluppi: non a caso si parla già di Web 3.0.
Il volume approfondisce i documenti del magistero e le esperienze compiute in questo decennio rileggendo iniziative, seminari e convegni, ma anche le modalità con cui la Chiesa comunica all’interno di questo rinnovato «cyberspazio» ricco di enormi opportunità e di inevitabili rischi fino all’ultimo convegno nazionale “Testimoni digitali” che ha raccolto a Roma oltre 8mila operatori della comunicazione e della cultura.
Per Sergio Belardinelli, professore ordinario di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Bologna, che firma la prefazione del libro “Esperta di umanità”, la Chiesa “non poteva restare indifferente a questi cambiamenti. L’attenzione particolare ai rischi, realissimi, di un uso dei media tradizionali, di Internet e dei new media irrispettoso della dignità dell’uomo non ha mai impedito al magistero di vederne le enormi potenzialità positive. Dal libro di Vincenzo Grienti ne esce un rapporto tra Chiesa e Web per molti versi inedito e sorprendente. Grazie a questo libro, il lettore può entrare così nei meandri del rapporto tra Chiesa e mondo del Web, prendendo confidenza con i documenti magisteriali, col contesto socio-culturale nel quale essi nascono, nonché col contesto antropologico che essi tentano di delineare, forse il capitolo più interessante del libro, sempre al servizio dell’uomo e della sua dignità”. 
Iscriviti alla nostra NewsLetter, sarai sempre aggiornato sulle ultime novità dalla Diocesi

Scongelare la figura dell’animatore della Cultura e della Comunicazione

Si è tenuto a Roma dal 22 al 24 Aprile 2010 il Convegno Nazionale organizzato dall’Ufficio   Comunicazioni Sociali della CEI dal titolo slogan: “Testimoni digitali”. La rete internet nel tempo del web 2.0 è stato uno dei temi forti e centrali ripresi anche dal Papa nel suo discorso all’udienza concessa a tutti i convegnisti l’ultimo giorno. Il Papa ha ricordato che “la rete manifesta, una vocazione aperta, tendenzialmente egualitaria e pluralista, ma nel contempo segna un nuovo fossato: si parla, infatti, di “digital divide”. Esso separa gli inclusi dagli esclusi e va ad aggiungersi agli altri divari, che già allontanano le nazioni tra loro e anche al loro interno”. Ci ha colpito la sollecitudine che il Papa ha fatto a tutti gli animatori della Comunicazione e della cultura, ai quali ha detto di non esitare nel valorizzare i percorsi formativi proposti dalle Università Pontificie ed ecclesiastiche, destinandovi con lungimiranza persone e risorse. L’intervento del Santo Padre si è concluso con un pressante invito, far si che “il mondo della comunicazione sociale entri a pieno titolo nella programmazione pastorale”.  

Anche Mons. Crociata ha sottolineato questo aspetto facendo notare la difficoltà che molte chiese locali vivono nel non riuscire a “mettere a fuoco, all’interno dei piani pastorali, un progetto organico per le comunicazioni sociali, che integri queste ultime negli altri ambiti. – Affermava Crociata con forza e convinzione che – “dobbiamo smetterla di considerare la comunicazione come «un ulteriore segmento della pastorale o un settore dedicato ai media», per intenderla invece come «lo sfondo per una pastorale interamente e integralmente ripensata a partire da ciò che la cultura mediale è e determina nelle coscienze e nella società». Le nuove tecnologie digitali rappresentano una nuova opportunità, che è necessario “abitare” e non semplicemente “occupare”, portando dentro la nostra testimonianza e dando un anima al nuovo continente digitale. E’ stato ricordato che questo è stato anche il decennio delle migliaia di siti internet di ispirazione cattolica, come il nostro sito diocesano (www.diocesinoto.it progetto pilota nazionale nel 2008) che costituiscono ormai una presenza qualificata e matura. 

Per essere autentici Testimoni digitali bisogna – affermava nella sua relazione Mons. Giuliodori – “abitare il nuovo territorio o ambiente digitale, camminare sulle vie digitali, pensare attraverso le sequenze digitali senza perdere di vista la natura propria della testimonianza cristiana che non può in alcun modo prescindere dalla peculiarità dell’incontro e della sequela di Gesù Cristo e da una concreta esperienza di vita nella fraternità del suo corpo ecclesiale”. Oggi si parla molto dei social network (facebook etc.) che fanno intravedere il profilarsi di un “nuovo umanesimo sociale”;  nuove piazze virtuali dove ci si incontra e si costruiscono relazioni più o meno stabili, dove prendono corpo nuove esperienze di aggregazione e di organizzazione sociale. Bisogna stare attenti a nuovi rischi – come ha detto Mons. Giuliodori – “la rete può certamente esaltare la natura sociale dell’uomo e moltiplicare all’infinito le possibilità di relazione, ma la quantità illimitata di contatti, la possibilità di comunicare da un capo all’altro del mondo, non equivalgono alla realizzazione di relazioni qualificate e non garantiscono sempre una reale crescita umana”. 

A questo riguardo il Cardinale Bagnasco ci ha ricordato che –  La nostra è anzitutto testimonianza di Gesù, cioè capacità di rimandare, di rinviare alla trascendenza della sua opera e della sua missione. Un problema bisogna tener presente che – ha ricordato Bagnasco – “la Rete, pur essendo un’ occasione per ritessere la dinamica relazionale, se da una parte fa sì che gli interlocutori si “avvicinino”, dall’altra però essi rimangono facilmente estranei nella  chiacchiera di superficie e nella curiosità senza interesse” con il rischio di una assenza di “Prossimità”.

Un “compito per casa” ci è stato consegnato a tutti i “Testimoni digitali”, studiare e preparare un progetto organico per le comunicazioni sociali, che sia capace di coinvolgere tutti gli ambiti pastorali e di incidere sulla cultura della società. Sarà la sfida della Chiesa italiana nel prossimo decennio incentrato sull’educazione. Ci piace concludere con le parole del Segretario della CEI che sono un accorato invito a “«scongelare» veramente la figura dell’animatore della cultura e della comunicazione, figura sulla quale finora si è investito ancora troppo poco o comunque con scarsa convinzione”.  

  Iscriviti alla nostra NewsLetter, sarai sempre aggiornato sulle ultime novità dalla Diocesi

“Testimoni digitali”. Roma dal 22-24 Aprile

La rete sta cambiando non soltanto il nostro modo di informarci e di comunicare ma anche le nostre relazioni affettive. Questa consapevolezza porta la Chiesa ad interrogarsi sulla potenzialità che il “continente digitale” offre anche all’annuncio del Vangelo.

E’ questa la frontiera sulla quale si muoveranno oltre 1200 persone provenienti dalle 227 diocesi italiane per prendere parte al Convegno nazionale “Testimoni Digitali: volti e linguaggi nell’era crossmediale” che si terrà all’Hotel Summit di Roma dal 22 al 24 aprile 2010. Il Convegno si concluderà nell’Aula Paolo VI in Vaticano con l’udienza di Benedetto XVI ai partecipanti. All’incontro con il Papa sono attesi circa 8mila operatori della comunicazione e della cultura delle 36mila parrocchie presenti sul territorio italiano. Il convegno è promosso dalla Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali ed è organizzato dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e dal Servizio nazionale per il progetto culturale della Cei. Il convegno è stato lanciato domenica 24 gennaio 2010 dopo la celebrazione eucaristica presieduta da S.Em.za Card. Angelo Bagnasco, Presidente della CEI, nel Teatro delle Vittorie in Roma, trasmessa in diretta su RaiUno e su TV 2000. Una scelta dettata dal luogo legato all’attività del servizio pubblico televisivo e alla ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e delle comunicazioni sociali. Il convegno di aprile si aprirà con l’introduzione di S.E. Mons. Mariano Crociata, Segretario generale della CEI, e con Nicholas Negroponte, tra i massimi esperti di Internet mondiali, fondatore e Direttore del Media Lab del MIT. Seguiranno gli interventi di Mario Calabresi, direttore de La Stampa, del massmediologo all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Ruggeri Eugeni, di Paolo Peverini, semiologo della Luiss, moderati da Mons. Dario Edoardo Viganò, preside dell’Istituto pastorale Redemptor Hominis alla Pontificia università lateranense. Tra i relatori che si alterneranno nel corso delle giornate convegnisti che ci sono S.E. Mons. Claudio Giuliodori, Presidente della Commissione Episcopale per la Cultura e le Comunicazioni sociali della CEI, Chiara Giaccardi, docente di sociologia e antropologia dei media (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), padre Antonio Spadaro, redattore de La Civiltà Cattolica, padre Roderick Vonhoegen, fondatore e Ceo di The Star Quest Production Network, Guido Gili, sociologo della comunicazione alla Luiss di Roma, S.E. Mons. Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, Francesco Casetti, direttore del dipartimento di Scienza delle comunicazioni all’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano, Michele Sorice, docente di sociologia della comunicazione e media research alla Luiss di Roma. 

Il momento clou sarà però sabato 24 aprile in Aula Paolo VI. Qui si terrà la sessione finale del convegno dal titolo “Il tempo dei testimoni digitali”. Introdurrà Mons.Domenico Pompili sul tema “Vino nuovo in otri nuovi”. Seguirà la tavola rotonda con Lorenza Lei, vicedirettore generale della Rai, padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, Radio Vaticana e Ctv, e Marco Tarquinio, direttore di Avvenire. Sarà S.Em.za Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente della CEI a porgere il saluto dei partecipanti al Santo Padre Benedetto XVI. 
Tutte le sessioni del convegno saranno trasmesse in diretta on line dal sito internet www.testimonidigitali.it dal quale è anche possibile reperire tutte le informazioni sul programma e compilare il modulo di accreditamento per i giornalisti e gli operatori radio-televisivi.

L’attuale versione del sito www.testimonidigitali.it gestita dallo staff di chiesacattolica.it e curata dal Servizio Informatico della CEI in collaborazione con la SEED Edizioni Informatiche è presente on line dal 24 gennaio 2010. Ad oggi ha registrato più di 400mila accessi e circa 63mila utenti unici.

Per ulteriori informazioni: media@testimonidigitali.it

 

Iscriviti alla nostra NewsLetter, sarai sempre aggiornato sulle ultime novità dalla Diocesi

Noto 19 e 20 Aprile con Mons. Sigalini su sinergie e pastorale integrata

Lunedi 19 aprile alle ore 19,00 in seminario ci sarà l’incontro con mons. Sigalini del consiglio diocesano di “ACI e dei presidenti parrocchiali dal tema: “ACI, parrocchia e territorio un legame da rivitalizzare”. Invece martedi 20 aprile alle ore 9,30 alla casa del clero parlerà ai presbiteri e i diaconi sul tema: “Pastorale untegrata, sinergiedi comunione tra parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali”; nella serata alle ore 19,00 in Cattedrale Mons. Sigalini incontrerà tutti i giovani della diocesi sul tema: “Alla ricerca della felicità. Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”

Iscriviti alla nostra NewsLetter, sarai sempre aggiornato sulle ultime novità dalla Diocesi

Mercoledì 21 Aprile a Rosolini incontro su “il fine della vita”

La Scuola di Formazione socio politica diocesana invita tutti all’appuntamento di Mercoledì 21, come previsto all’interno del programma della scuola. L’argomento (che verte sulle problematiche attuali inerenti alla parte terminale della vita, come l’eutanasia, l’accanimento terapeutico, il testamento biologico, ecc.), – come affermano i responsabili – è stato concordato all’inizio d’anno col nostro Vescovo, mons. Antonio Staglianò, e si rivela di estrema attualità, delicatezza e complessità.

Il titolo da noi scelto indica il taglio che abbiamo inteso dare all’argomento:  “Il fine… della vita”.  Abbiamo cioè voluto raccogliere il problema attorno all’idea che noi credenti abbiamo della vita, del suo senso e del fine che ci proponiamo nel viverla. Anche in questo caso, come per tutti i problemi socio economici, ci chiediamo anzi tutto anche adesso qual’è la visione di uomo, e di uomo credente, che deve sottostare e animarlo.

Merita l’attanzione di tutti questo argomento, e di quelli che vorrai invitare. Il relatore è Massimo Reichlin, docente di filosofia morale e di Bioetica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Vita-Salute San Raffaele. La presenza di uno degli esperti più qualificati sull’argomento dà ragione  del valore che abbiamo voluto dare a questo problema che attiene al mistero dell’uomo e della stima che nutriamo nei confronti dei membri della scuola e di tutti gli amici che la seguono con attenzione.

Vi aspettiamo a Rosolini, presso la consueta Sala Cine Teatro della Parrocchia di S.Caterina, Mercoledì 21 Aprile, alle ore 19.
Iscriviti alla nostra NewsLetter, sarai sempre aggiornato sulle ultime novità dalla Diocesi

La storia di un prete in prima linea contro la pedofilia

Nelle ultime settimane si è parlato molto di pedofilia e di responsabilità all’interno della Chiesa Cattolica. A questo proposito, l’Elledici ha pubblicato di recente un libro dal titolo “Corpi da gioco” di don Fortunato Di Noto, pioniere nella lotta alla pedofilia e fondatore dell’Associazione Meter onlus (www.associazionemeter.org).

Nello spiegare le ragioni di un libro-intervista contro la pedofilia, don Giuseppe Maria Polizza, Direttore editoriale della Elledici, ha detto a ZENIT: “Già da tempo avevamo in programma un libro su questo triste fenomeno. Gli ultimi fatti poi ci hanno convinto quanto fosse necessario far vedere che esistono anche preti che la pedofilia la combattono e da anni”.

“L’intervista poi – ha aggiunto – si presta meglio per mettere in luce i punti caratteristici di un pensiero, oltre ad essere di facile lettura e agevole per molti”.

Infatti, ha spiegato don Polizza, “c’è molta confusione su questo argomento e molta mistificazione. La piaga si nasconde in tutti gli strati della società. Un tempo anche intellettuali di fama si vantavano di questo tipo di relazione. Oggi tutto questo sembra dimenticato e si puntano i fari solo sui casi di preti pedofili”.

“Don Di Noto enuncia alcuni elementi che, a mio parere, dovrebbero esser tenuti in gran conto nelle case di formazione – ha sottolineato il Direttore editoriale della Elledici –. Inoltre, sulla sessualità la nostra società è molto confusa, procede per slogan. Senza collegare quanto detto prima con quanto detto subito dopo”.

“Ma è interessante notare come al di là delle vicende tristi, stia emergendo una profonda domanda di santità – ha osservato infine –. Dal prete ci si aspetta Dio. Se il prete non dà Dio, allora è inevitabile che offra qualcosa d’altro e talvolta questo qualcosa d’altro è soltanto la sua povertà”.

Iscriviti alla nostra NewsLetter, sarai sempre aggiornato sulle ultime novità dalla Diocesi