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SECONDO RADUNO DI PENTECOSTE DELLE AGGREGAZIONI LAICALI E GIORNATA DEL GEMELLAGGIO

Domenica prossima, 24 Maggio, Solennità della Pentecoste, nella nostra Diocesi avrà luogo, a Noto, il raduno di tutte le Aggregazioni Laicali (Associazioni, Movimenti, Cammini, Gruppi), con la presenza del Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, che nella Chiesa locale, riconosce e ordina i carismi a servizio dell’unità.
 
 
“Il comune convenire non annulla lo specifico di ogni carisma ma offre il vero e unico fondamento -si legge nella recente circolare del Vicario Generale, Mons. Angelo Giurdanella – e fa risaltare la peculiare ricchezza dei diversi doni dello Spirito, poiché, come esorta l’Apostolo Paolo, «a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune»(1Cor 12,7)”
 
Il ritrovo avrà inizio alle ore 9 nella Basilica Cattedrale, da dove, dopo il saluto del Delegato diocesano don Gaetano Asta, ci si recherà nelle diverse chiese vicine per i cenacoli di preghiera. Alle ore 11,30, in Cattedrale, Mons. Staglianò presiederà l’Eucaristia, con i sacerdoti e i diaconi presenti.
 
Nella nostra Diocesi, inoltre, secondo una consolidata tradizione, il giorno di Pentecoste è dedicato al Gemellaggio con la Chiesa congolese di Butembo-Beni da ben 28 anni, segno tangibile di comunione solidale tra le Chiese, auspicata dal Concilio Vaticano II, tenacemente promossa da Mons. Nicolosi, e rilanciata da mons. Staglianò.
 
Pertanto, Domenica 24 Maggio, in tutte le chiese e oratori, non solo si pregherà per i nostri fratelli della Chiesa gemella africana, ma saranno anche raccolte le offerte per sostenere le diverse realizzazioni e progetti, che da diversi anni don Salvatore Cerruto sta coordinando con generosità e dedizione.
 
Questo raduno tutto “ecclesiale” nel giorno di Pentecoste, vuole essere una forte ed incisiva esperienza di comunione. Da questo il mondo conoscerà discepoli di Cristo e il vero volto della Chiesa.
 
 

NOTO. Il 19 Maggio alle 18,00 su Radio Maria 2° Speciale sul Convegno Ecclesiale di Firenze: conduce Massimiliano Casto in collaborazione con l’UCS di Noto

Tra gli ospiti in diretta nazionale dallo Studio mobile di Noto: Marco Tarquinio direttore di “Avvenire” e sr Pina del Core Preside della Pontificia Università Auxilium di Roma. Dopo il grande successo – in termini di ascolto e di interesse – del primo Speciale sul Convegno Ecclesiale che si terrà a Firenze il prossimo novembre, Radio Maria, il 19 maggio dalle ore 18,00 alle 19,30 proporrà un secondo appuntamento.
 
Lo Speciale IN DIRETTA dallo studio mobile di Noto, sarà condotto da Massimiliano Casto, collaboratore di “Avvenire” e dell’Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali ed il Lavoro della Conferenza Episcopale Italiana. Nel primo speciale, Radio Maria ha voluto presentare in linea generale il Convegno, facendo una panoramica delle tracce. In questo invece porrà l’attenzione sul ruolo dei media e quindi sul contributo che questi possono dare al Convegno stesso: Il web, i giornali e la tv possono
contribuire, in maniera determinante, all’evangelizzazione. Come ha più volte detto Papa Francesco e come riportato ulteriormente da S.E. Mons. Nosiglia (che sarà ospite del successivo Speciale) con il Convegno di Firenze ci metteremo ancor più nella prospettiva di una Chiesa ‘in uscita’, fuori dalle nostre porte e dai nostri recinti e in questo i media cattolici sono fondamentali.
 
Gli ospiti della trasmissione speciale in diretta saranno numerosi ed autorevoli: Marco Tarquinio direttore di Avvenire, Don Guido Colombo sacerdote paolino giornalista di BenEssere, Nicola Morcavallo giornalista di Padre Pio Tv, Suor Pina del Core preside della Pontificia Universita Auxiulium e membro del comitato preparatorio del Convegno, Don Ignazio Petriglieri vicario episcopale per la cultura della Diocesi di Noto e Don Rosario Sultana Direttore dell’ufficio Comunicazioni Sociale della diocesi di Noto.
 
Con questo secondo appuntamento di Radio Maria in diretta radiofonica, si vuole offrire all’attenzione di tutti gli ascoltatori un ulteriore spunto di riflessione per poter entrare sempre più approfonditamente dentro il tema e la prospettiva pastorale del Convegno Ecclesiale di Firenze.
 
Tra l’altro Radio Maria sta già preparando un terzo grande appuntamento radiofonico che avrà come ospiti il presidente del Comitato Preparatorio del Convegno Ecclesiale S.E. Mons. Nosiglia, S.E. Mons. Domenico Pompili Vescovo di Rieti e sottosegretario della Cei e Mons. Fabiano Longoni Direttore dell’UNPSL della Cei.
 

Ottava Giornata Diocesana della Gioventù, intervista a Mons. Antonio Staglianò e ai giovani

In occasione dell’ottava Giornata Diocesana della Gioventù, svoltasi a nel Corso principale di Modica sabato 9 maggio 2015, dedicata al delicato tema della bellezza e dei nuovi registri comunicativi per raggiungere i giovani, abbiamo riservato un momento di riflessione attraverso alcune interviste. L’intervista a Mons. Antonio Staglianò, svolta dopo il momento di gioia e condivisione sul palco in cui le canzoni cantate da Sua Eccellenza hanno unito il messaggio cristiano a quello giovanile, ha evidenziato la sua visione moderna della comunicazione del Vangelo ai giovani. Subito dopo, rivolgendoci ad alcuni giovani intervenuti alla giornata, abbiamo trovato opinioni molto positive colme di entusiasmo e offerte con grande collaborazione, testimonianza di un forte desiderio di comunicazione da parte dei ragazzi a dire la propria sui temi salienti.

 
 
 
Sua Eccellenza, in questa ottava Giornata della Gioventù, qual’è la sua idea di bellezza legata al nuovo registro comunicativo per i giovani?
Beh, già il canto è bello, crea emozioni, crea ritmo interiore, la bellezza ha a che fare con questi movimenti, non solo del corpo ma anche dell’anima, dell’intelligenza e della parola. Ci siamo sforzati anche quest’anno di scoprire parole con grande significato umano, lavorando su queste canzonette di Sanremo che come stiamo dicendo “non sono solo canzonette”, nella misura in cui interpretano aspirazioni, ansie, talvolta anche sofferenze degli esseri umani, sono parole attraverso le quali noi vorremmo poter comunicare il Vangelo. È chiaro che noi interpretiamo queste parole a partire dal messaggio di Gesù, quindi leggiamo alla luce del Vangelo tutto ciò che attraverso queste parole interpretiamo nell’esistenza dei giovani di oggi. L’aspetto interessante di questa comunicazione sta nel fatto che queste parole i giovani già le hanno dentro, ce le hanno nella testa e ce le hanno anche nell’anima, perché le cantano quotidianamente, le hanno già memorizzate, quindi senza nemmeno pensarci le utilizzano nella loro vita. Quindi farle in qualche misura venir fuori, portare fuori, e far capire loro che hanno un contenuto umano e perciò hanno un contenuto cristiano, questo è molto significativo per portare i giovani al Vangelo e il Vangelo ai giovani.
 
La bellezza di essere umani e la bellezza di essere guerrieri, ringraziamo Sua Eccellenza per questa intervista e procediamo adesso con le interviste ai giovani.
Grazie a voi.
 
Ragazzi cosa vi ha lasciato questa giornata della gioventù?
• Innanzitutto l’amore che Dio ha per noi, un amore infinito, che secondo me noi non ce ne accorgiamo. Purtroppo non ce ne accorgiamo perché, io credo che Gesù sia anche un po’ pazzo, pazzo d’amore per noi, fino ad arrivare a morire in croce, quindi, penso che la croce già e tutto quello che c’è prima, la flagellazione, la condanna, sono già segni di quell’amore infinito che Gesù ha per noi e credo che questo già serva a tutto e secondo me non bisogna magari vergognarci perché se Lui è morto e ha fatto questa fine, Lui che era il re e poteva dire “chi me lo fa fare”, poteva dire benissimo “Dio manda i tuoi angeli, salvami” e non l’ha fatto, quindi a noi non costa nulla magari batterci un po’ per Gesù.
 
• A me ha lasciato un messaggio fortissimo, quello intanto di amare sempre, amare indifferentemente chi ti piace e chi non ti piace, tralasciando i pregiudizi che sono una cosa molto brutta. Quando tu con i pregiudizi non puoi più riuscire ad amare una persona se hai già un’idea di essa, perciò amare incondizionatamente come ha fatto Dio e come ha detto il mio amico prima, amare sempre.
 
• Mi ha lasciato molto, soprattutto mi ha insegnato a saper mettere una pietra sopra su una discussione, un litigio, perché comunque quello che ci insegna Gesù e quello che vuole è che noi siamo come Lui e Lui sicuramente non si metteva magari a insultare qualcuno, oppure non aveva pregiudizi su qualcuno e quello che dovremmo fare tutti noi è che dovremmo seguire sempre la Sua strada, perché quando abbiamo bisogno di qualcuno e di parlare con qualcuno sappiamo che Lui c’è sempre ed è sempre accanto a noi, quando vogliamo rivolgerci a Lui sappiamo dove andare, la nostra seconda casa è sempre la nostra parrocchia. Magari quando ci sentiamo un po’ sporchi dentro, perché tutti siamo in grado di peccare, tutti lo facciamo, sappiamo che Lui ci perdona sempre, per noi è come una gomma che cancella i tutti i nostri peccati.
 
Ragazze, siamo qui per sapere da voi cosa ne pensate del nuovo registro comunicativo del Vescovo, le canzoni e il nuovo modo di coinvolgere i ragazzi.
• Sicuramente è un mezzo di comunicazione molto più vicino a noi giovani, perché la classica omelia spesso un pochino ci annoia, vuoi o non vuoi ti distrai, invece in questo modo si arriva direttamente al cervello giovane.
 
• Sono d’accordo, sicuramente è un mezzo molto più diretto, i ragazzi sono anche un po’ più coinvolti e poi, almeno da parte mia, ho visto che a lui piace, si ritrova molto in quello che fa, gli piace molto cantare e questo passa anche ai ragazzi.
 
• Beh sì, in effetti la penso come loro, è un modo per attirare un po’ tutti noi, per farci stare comunque attenti ad ascoltare i messaggi che vuole trasmetterci col canto è più semplice.
 
Adesso chiederemo ai ragazzi, in merito anche all’intervento di Ezio Aceti, cosa hanno imparato oggi sulla bellezza.
 
• Abbiamo capito oggi che la bellezza è qualcosa di innato, che è dentro di noi e che dobbiamo riuscire a tirar fuori con l’amore e con la comunione verso il prossimo.
 
• Abbiamo imparato soprattutto che ognuno di noi ha una bellezza, sta però noi a concretizzarla, esternarla, perché talvolta non ci piacciamo anche per merito degli altri, ma ognuno ha una bellezza, sia interiore che esteriore.
 
• Grazie all’intervento anche del nostro Vescovo abbiamo capito che la bellezza la possiamo trovare in Dio e in Gesù Cristo dove, appunto, possiamo trovare conforto e una fonte di bellezza come simbolo di vita umana e di ispirazione per tutti noi.
 
 
 

“Peregrinatio” diocesana delle reliquie di Santa Bernadette Soubirous

Ogni passaggio lascia tracce! Il passaggio dei Santi di Dio prepara un terreno migliore alla Sua Grazia. Nel quadro del 65° anniversario di presenza in Diocesi dell’Unitalsi, un evento importante segnalerà tale ricorrenza: il passaggio delle reliquie di Santa Bernadette Soubirous nella nostra Chiesa locale.

 
Bernadette morì il 16 aprile 1879. Dopo trent’anni dalla morte fu effettuata una ricognizione del corpo, che si rivelò intatto. Dal 3 agosto 1925 il corpo fu conservato in un’urna a Nevers. Dall’urna sono state prelevate alcune reliquie.
 
Esse giungeranno per la quarta volta in Italia e dopo essere state venerate a Roma e in Vaticano, saranno presenti anche nella nostra Diocesi, da sabato 30 maggio a domenica 7 giugno prossimi, facendo sosta a Modica, Frigintini, Pozzallo, Pachino, Rosolini e Noto.
 
Dio scegli gli umili ed i piccoli. Dimostrazione di questo è proprio il fatto che la Madonna apparve a Bernadette che si definiva: “La più ignorante di Lourdes”, una ragazza intelligente, ma senza cultura, che non sapeva né leggere, né scrivere.
 
Attorno alle sue reliquie, tutta l’Unitalsi Netina si ritroverà per rinnovare il proprio impegno al servizio fraterno e generoso di coloro che sono malati e sofferenti. È un dono che ci esorta a seguire le orme di santa Bernadette per riscoprire il messaggio di Maria Santissima, Nostra Signora di Lourdes, che ci conduce all’incontro con il Signore.
 
In allegato il programma completo della “Peregrinatio”
 

Conclusa l’ottava Giornata Diocesana Giovani “La bellezza tra il cantiere e le stelle”

Migliaia di giovani provenienti da tutta la Diocesi di Noto hanno preso parte all’ottava Giornata dei Giovani svoltasi a Modica nel Corso principale, gremito di ragazzi a perdita d’occhio. Le maglie gialle degli animatori e quelle blu dei partecipanti riportavano la scritta “la bellezza tra il cantiere e le stelle”, a ricordare il tema principale della giornata: la bellezza.

 
Dalle 15,30 balli e canti hanno animato la folla intervenuta, con una rappresentazione del passaggio della Giornata da parte del Vicariato di Ispica a quello di Modica e il lancio del tema da parte del Vicariato di Avola, con una suggestiva scena sul trionfo della croce incentrata sulla bellezza dei colori. Dopo questo festoso momento di aggregazione ha preso la parola lo psicologo Ezio Aceti, il quale con un intervento accorato e intenso ha ricordato la bellezza della positività della vita come parabola che inizia dai progetti e dagli ideali della giovinezza sino alle bellezze della maturità. “La bellezza di conservare il corpo nella sua purezza e spontaneità, la percezione positiva del sé ci aiutano ad amare per primi”, ha ripetuto più volte, citando personalità forti nella fede come don Luigi Ciotti, Chiara Lubich e Madre Teresa, esempi femminili di grande bellezza interiore. Seguito con grande attenzione, l’intervento si è concluso con un momento di animazione che ha anticipato l’atteso arrivo di Mons. Antonio Staglianò, affettuosamente accolto con l’appellativo di Don Tonino, in grado subito di coinvolgere i ragazzi in applausi e cori affettuosi. Imbracciando la chitarra ha subito aperto il suo momento con la canzone “non c’è Nerone”, metafora di come in realtà occorra sempre stare in guardia da chi minaccia di guastare la bellezza della vita. Proseguendo sul tema dell’essere umani: “Dio crede negli esseri umani e noi crediamo in Lui. Non siamo solo fragili come esseri umani, ma siamo amore e capacità di amare, in tutto questo sta la vera bellezza”. Dopo aver intonato “Esseri umani” di Marco Mengoni, ha chiesto ai giovani di levare la voce sulle parole di Nek: “Fatti avanti amore, l’amore c’è ed è Dio”, ricordando l’importanza dell’amore della famiglia e del dolore di perdere i genitori e, citando la parabola del figliol prodigo, ha sottolineato che il ruolo degli avi è fondamentale per andare verso il futuro portando con sé gli insegnamenti del passato, al fine di resistere alla cultura dell’ipermercato con un occhio a chi è in difficoltà. Cantando la canzone del vincitore di Sanremo Roberto Caccamo, giovane siciliano, ha proseguito parlando della bellezza che si esterna nella cura degli altri. Sulle note di “La Cura” di Franco Battiato ha ricordato: “Siamo esseri speciali perché siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio che splende nella nostra bellissima fragilità, bisogna essere guerrieri. Cristo è il nostro guerriero che ci abbraccia per vivere in questa società. Bisogna vincere la morte con l’amore, perché Gesù l’ha vinta per noi con un amore che dà speranza a tutti”. Dopo aver coinvolto i giovani nel canto di “Guerriero” di Marco Mengoni ha ringraziato Modica per aver organizzato con grande amore la Giornata della Gioventù, recitando alcuni versi della poesia da lui composta e dedicata alla città “presepe” che ha accolto i festeggiamenti. Il momento si è concluso con un rap improvvisato da Mons. Staglianò sul palco, tra i giovani animatori che con gioia gli hanno chiesto di partecipare a un selfie di gruppo. Successivamente il momento di adorazione Eucaristica e di preghiera, partecipato in un silenzio raccolto, ha introdotto l’inizio delle Fontane di Luce curate dalle cellule di evangelizzazione e diffuse lungo il Corso, seguite poi dallo spettacolo dei talenti giovanili che ha riportato la musica e il ballo sul palco. Il momento comico finale della Giornata ha offerto spunti e sorrisi di riflessione ai giovani che sono rimasti presenti fino al termine, adesso accompagnati anche da molte famiglie e adulti. L’equipe della pastorale giovanile ha ringraziato i responsabili don Giovanni Lauretta e Nicoletta Di Maria per l’organizzazione dell’evento, accogliendo insieme a loro la preghiera del Mandato e la benedizione.
 

Modica. il 9 maggio l’ottava edizione della Giornata diocesana dei Giovani

Sabato 9 maggio 2015 a Modica, in Corso Umberto I, si svolgerà l’ottava edizione della Giornata Diocesana dei Giovani. Il tema di quest’anno è in sintonia con la proposta del servizio nazionale per la Pastorale Giovanile e Vocazionale, ma soprattutto racchiude il tema che Papa Francesco ha consegnato in preparazione alla GMG di Cracovia: “La via della bellezza attraverso le Beatitudini”.

 
 
I giovani e gli adolescenti della nostra diocesi si stanno preparando a questo evento divenuto ormai una bella e consolidata consuetudine. La giornata diocesana dei giovani sarà un incontro di festa, condivisione e di esperienze di vita vera e gioiosa, nella testimonianza della fede. I giovani si incontreranno per le strade di Modica, che sono le strade della quotidianità, dove vivono la loro vita. “La Bellezza tra il cantiere e le stelle”, ecco lo slogan e il tema di questa giornata.
 
Tra i testimoni quest’anno ci sarà ancora il Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, con un momento di riflessione: “musica e Parola”, durante il quale presenterà il tema con alcune significative canzoni italiane di musica pop, utilizzando un nuovo registro comunicativo per l’annuncio del messaggio cristiano. Un altro testimone sarà il dott. Ezio Aceti (esperto in psicologia dell’età evolutiva) che tratterà il tema: “Generazione 2.0: verso un futuro di luce”. L’animazione sarà a cura di Creativ che concluderà la serata con uno spettacolo sulle beatitudini: “in cammino verso Cracovia”.
 
 

Il Vescovo di Noto a “Domenica In”: “Non sono canzonette, ma un modo diretto ed efficace di parlare di Dio ai giovani”

 Mons. Staglianò, ospite della trasmissione “Domenica in” del 3 maggio 2015, su RAI 1, intervistato dalla conduttrice Paola Perego, ha parlato della sua ormai celebre abitudine di parlare di Dio ai fedeli, soprattutto ai giovani, usando le parole di canzoni attuali, dei più popolari artisti: da Nek, a Marco Mengoni e Noemi (che gli pure ha inviato un videomessaggio per ringraziarlo). Il Vescovo di Noto ha spiegato come queste canzoni dentro le omelie, rappresentino un nuovo registro comunicativo che serve a mediare il messaggio cristiano, per renderlo più vicino al mondo giovanile, che di fronte a questa iniziativa risponde con entusiasmo e trasporto.
Nella medesima intervista, il Vescovo di Noto ha anche voluto fare da Cicerone, alla scoperta della magnifica Cattedrale di Noto. Mons. Staglianò ha dunque parlato di bellezza: quella dell’arte, quella degli occhi, la bellezza intesa come la intendevano i greci.
“Non c’è bellezza senza bontà” – ha fatto presente il vescovo di Noto – dopo avere svelato che, per le sue omelie, per la scelta delle canzoni da cui prendere spunto, consulta i giovani, da cui si fa segnalare pezzi particolarmente emozionanti. “L’amore è l’unico grembo che genera bellezza”.
Anche passaggi intimi quelli raccontati da Mons. Staglianò, come il racconto della recente perdita del padre. “Mi ha educato alla disciplina – ha detto – e al senso del lavoro. Quando mi sono ‘convertito’ allo studio, non avevo di certo bisogno di essere legato alla sedia. Avevo il pensiero dell’amore di mio padre, che ha fatto tanti sacrifici per la nostra famiglia. Nell’ultimo anno ho pregato perché il Signore lo chiamasse a sé, perché soffriva. Oggi mi manca, ma a volte il dolore ci salva la vita – ha continuato il vescovo di Noto – se ci da il senso dell’umanità. Da quando è morto mio fratello – ha ammesso ancora, parlando con il cuore in mano – percepisco la morte degli altri come fosse la sua, conosco bene quel tipo di dolore. Il dolore è un dono”.
La redazione di “Domenica In” ha anche voluto sentire i fedeli, tutti concordi nel riconoscere che il Vescovo di Noto parla al cuore, in maniera tanto diretta e semplice, quanto efficace. A lui, Paola Perego, ha affidato lo sfogo di una giovane, tormentata da un rapporto particolarmente difficile e doloroso con il padre. Mons. Staglianò ha usato ancora una volta, per darle conforto, le parole di uno spezzone di una canzone di “Nek” (“Se un pianto ci fa nascere, un senso a tutto il male forse c’è. Io sono pronto a vivere, ti guardo e forse so perché. Fatti avanti, amore”). Poi un momento per parlare di felicità, della sua ricerca. “Si compie anche il male per arrivare alla felicità – ha detto il vescovo di Noto- La questione è trovare la via e capire cosa sia. È l’amore, come esperienza vera, in cui mi dono e sono disposto anche a morire per l’altro. Il momento massimo e sommo della felicità di Gesù è stato, non è un caso, donare la sua vita”.

Noto. Celebrata in Cattedrale la Messa in suffragio del Sig. Gregorio Staglianò, papà del nostro Vescovo

 È stata celebrata, nel primo pomeriggio di sabato 2 maggio, una Santa Messa in suffragio del Sig. Gregorio Staglianò, papà del nostro Vescovo Antonio, tornato alla casa del Padre lo scorso 20 aprile. A presiedere l’Eucaristia il Vescovo, con la presenza di Mons. Giuseppe Malandrino, Vescovo emerito, di tanti sacerdoti diaconi e fedeli laici della Diocesi.
 
Nella sua omelia, Mons. Staglianò ha anzitutto ringraziato quanti hanno espresso la loro prossimità nella dolorosa circostanza della dipartita del padre, ricordando quanto il Sig. Staglianò fosse legato alla comunità diocesana di Noto e in modo particolare ai presbiteri, ai quali voleva sinceramente bene, anche a motivo della loro comunione con il figlio Vescovo.
 
Il Pastore della Chiesa netina ha confidato ai presenti come sia vivo in lui il ricordo del caro papà, della sua sofferenza, vissuta con grande dignità e ha rivelato quanto sia forte il dolore per la sua dipartita. Un dolore che non si cancella – ha sottolineato Staglianò -che non si deve tentare di “anestetizzare” o raggirare. Esso va invece “attraversato” e rivela tutta la fatica della vicenda umana, di una vita che deve sì fare i conti con la morte, ma che per questo non scivola nel non-senso, poiché un’esistenza pienamente e degnamente vissuta, sconfigge la paura della morte, in Cristo per sempre illuminata e votata alla salvezza. La morte come il dolore – ha dichiarato ancora Mons. Vescovo – non si può eludere; diversamente non avrebbe senso la vita, che si comprende solo alla luce di questa quotidiana “morte”, che è il consumarsi dell’esistenza nell’amore, come il chicco di grano marcisce, per rinascere in un frutto di risurrezione.
 
Infine il Vescovo ha ricordato come la fede cristiana è annunzio di questa risurrezione. Questa fede nella vittoria pasquale è tutta “ecclesiale”, cioè ha una natura eminentemente comunitaria; essa è la fede della Chiesa, professata da tutti i credenti insieme. Ecco la grande consolazione del Vescovo, della sua famiglia e di tutto quanto il popolo di Dio: questa fede comune, questa speranza che unisce nel dolore e lo pacifica, nella certezza che – qui il Vescovo ha citato il grande Agostino – “Non si pèrdono mai coloro che amiamo, perché possia¬mo amarli in Colui che non si può perdere”.
 

Modica. il 4 maggio il Santuario della Madonna delle Grazie sarà elevato a Basilica

Il prossimo 4 maggio ricorre il IV Centenario del prodigioso rinvenimento del quadretto della Madonna delle Grazie in mezzo ad un cespuglio di bosso che bruciava sulla collina di Monserrato, a Modica. La Comunità si è preparata all’evento con un Giubileo, aperto il 4 maggio dello scorso anno dal Vescovo Mons. Antonio Staglianò, con l’incoronazione della venerata immagine della Vergine. L’anno giubilare è proseguito con una “Peregrinatio” del Quadro che è stato accolto da 12 Comunità parrocchiali, 4 Comunità religiose e tre Residenze per anziani.
 
Lunedì 4 maggio, alle ore 19, il Vescovo di Noto, presiederà la solenne Concelebrazione durante la quale proclamerà ufficialmente l’elevazione del Santuario a Basilica e consacrerà l’artistico altare in marmo. A conclusione sarà inaugurato con un concerto il vetusto organo restaurato.
L’indomani, 5 maggio, alle ore 19, presiederà l’Eucaristia il Card. Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, e inaugurerà una mostra di foto e disegni dei ragazzi ospiti del Centro di accoglienza per immigrati di Pozzallo.
 
Sono inoltre in programma tre conferenze: mercoledì 6 maggio, don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter relazionerà su: “Non lasciamo i nostri figli soli nel buio della rete”; mercoledì 13 il prof. don Chino Biscontin, docente di Teologia a Venezia, parlerà su “Dio ha guardato l’umiltà della sua serva” e infine venerdì 22 il prof. don Corrado Lorefice, docente di Teologia morale all’Istituto Teologico S. Paolo di Catania, tratterà su “La Chiesa, popolo di Dio in uscita”.
 
Giovedì 21 si terrà la rappresentazione del Rosario antico “La cruna, u Verbu e la Maronna” e sabato 23 il Concerto, per coro e orchestra, del Coro Claudio Monteverdi.
 
La festa, domenica 17 maggio, vedrà un susseguirsi di Celebrazioni Eucaristiche dalle ore 6 alle ore 19. L’ultima sarà presieduta dal Vescovo emerito Mons. Giuseppe Malandrino. A seguire la processione con il simulacro della Vergine. Martedì 26 il Santuario ospiterà la Giornata Mariana Sacerdotale regionale. La sera, alle ore 19, il Vescovo di Ragusa, Mons. Paolo Urso, presiederà l’Eucaristia. Lungo il mese si susseguiranno i pellegrinaggi delle Comunità parrocchiali. Domenica 24 sarà inaugurata una mensa per persone in difficoltà.
 
 

3 maggio. GIORNATA BAMBINI VITTIME: PONTIFICIO CONSIGLIO GIUSTIZIA E PACE A METER

 È necessario impegnarsi in tutti i settori (legislativo, educativo, culturale, economico…), a tutti i livelli competenti e in tutti i Paesi a tutela dell’infanzia, a tutela del diritto di ogni bambina e ogni bambino agli elementi necessari per il proprio sviluppo armonioso e integrale”. Lo afferma il Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, in una nota emessa in vista della XIX Giornata dei bambini vittime della violenza, dello sfruttamento, dell’indifferenza, contro la pedofilia, promossa dall’associazione Meter ONLUS di don Fortunato di Noto (www.associazionemeter.org) il 3 maggio 2015 che si terrà sul tema “Non sappiamo più piangere” (Papa Francesco).
 
La GBV continua ad avere la sua risonanza a livello internazionale: nel corso della settimana dal 25 al 3 maggio (la celebrazione conclusiva a Roma, Regina Coeli con Papa Francesco, appunto il 3 maggio) si terranno delle iniziative in tutta Italia e all’estero. In particolare, hanno aderito dalla Spagna, Argentina. Sono inoltre arrivati i messaggi dalle più alte cariche dello Stato italiano (Senato e Camera) e dei Vescovi italiani.
 
Dall’importante Dicastero vaticano arriva la proposta di meditare sull’omelia pronunciata da papa Francesco a Betlemme, il 25 maggio 2014: “Chi siamo noi davanti a Gesù Bambino?”. “Sono ancora drammaticamente troppo numerose quelle situazioni in cui i bambini vengono sacrificati (l’espianto di organi, l’aborto, l’infanticidio spesso in ragione del sesso…), trattati come merce e venduti come schiavi, prostituiti e usati nella pedopornografia, arruolati come soldati o per lavori pericolosi e faticosi, reclutati da reti criminali”, prosegue il Pontificio Consiglio. Necessari, tra l’altro, il poter “crescere in una famiglia aperta alla vita”, “l’alimentazione in quantità e qualità adeguate”, l’educazione e l’istruzione, “la difesa dalle aggressioni fisiche o ideologiche”, “l’accompagnamento verso la ricerca di senso nella propria vita e della verità” (ecco il comunicato ufficiale http://www.iustitiaetpax.va/content/giustiziaepace/it/archivio/news/2015/la-tutela-dei-bambini–l-indifferenza-non-e-accettabile.html)
 
“Siamo soddisfatti per l’attenzione e il sostegno alla GBV, che da 20 anni combatte – con azione attiva e forte iniziative – la vergogna degli abusi e la pedofilia, anche nella sua forma pedocriminale, dice il presidente e fondatore di Meter don Fortunato Di Noto. Che aggiunge: “La partecipazione internazionale mostra come il nostro cammino – sempre rispettoso del Vangelo e della Chiesa a servizio della società tutta- sia sempre più conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Lo facciamo per i bambini, nel segno della missione per amore dei piccoli e deboli. Chi siamo noi davanti a Gesù Bambino? Siamo suoi innamorati che vedono in ogni bimbo il Bambino. Da difendere, proteggere, amare”, conclude.
 
“Grazie per quello che fai”. Con queste parole il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, si è rivolto a don Fortunato Di Noto, il fondatore di Meter per incoraggiare il sacerdote siciliano che con l’associazione Meter combatte gli abusi compiuti sull’infanzia.
 
In vista della Giornata delle vittime, che sarà celebrata domenica prossima 3 maggio in piazza San Pietro in occasione del Regina Caeli guidato da Papa Francesco, sono molti i vescovi italiani che, come Galantino, hanno fatto pervenire i loro messaggi di adesione. Monsignor Mauro Parmeggiani (Tivoli) ha assicurato che non manchera’ di rivolgere alla sua comunita’ diocesana “un invito alla preghiera per le intenzioni proposte da don Di Noto e perchè cessi l’immonda piaga della violenza, dello sfruttamento, dell’indifferenza… contro i bambini nonchè l’immonda piaga della pedofilia”.
 
 
Per maggiori informazioni si consulti : www.associazionemeter.org