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Atti celebrazioni ventesimo anniversario gemellaggio (2008)

Atti delle celebrazioni in occasione del ventesimo anniversario del gemellaggio tra Noto e Butembo-Beni. Si tratta delle relazioni pronunciate durante il Convegno “La cooperazione missionaria tra le Chiese e la nostra esperienza del gemellaggio” che si è tenuto a Noto presso il Semianario Vescovile il 20 aprile, l’omelia e il saluto conclusivo di S. E. Mons. Mariano Crociata durante la Messa del 21 aprile nella Cattedrale di Noto, e gli interventi dei Vescovi emeriti di Noto S. E. Mons. Giuseppe Malandrino e S. E. Mons. Salvatore Nicolosi.
 
 

Presentazione del nuovo sito diocesano


E’ stato presentato il 28 aprile scorso www.diocesinoto.it, il nuovo sito internet della diocesi di Noto.  «Una opportunità umana, sociale ed ecclesiale di singolare portata» lo ha definito, nella sua relazione, il Vescovo S. E. Mons. Mariano Crociata, innanzitutto perché «un sito internet integra in sé diverse dimensioni dei media più avanzati, abilita ad una comunicazione ricca e completa, offre un costante aggiornamento, consente una interazione continua tra emittente e utente, fa entrare in comunicazione con un mondo vivo di persone e di comunità». In particolare, per Mons. Crociata le indicazioni da raccogliere all’avvio del nuovo strumento sono tre: impegno della comunità diocesana, e non solo, a seguire con attenzione il sito; di quanti sono impegnati nei vari ambiti della vita diocesana a far sì che il sito contribuisca, secondo i requisiti tecnici che gli sono propri, a rendere integrata e organica la vita e l’attività della diocesi per una Chiesa sempre più viva e partecipata; responsabilità dal punto di vista dei contenuti perché tutte le informazioni e le comunicazioni riconducono al compito dell’evangelizzazione che rappresenta la cifra riassuntiva dell’identità e di tutte le attività ecclesiali.

 

«Il profilo architettonico della cattedrale che campeggia nell’home page del sito è come unificare mondi e linguaggi separati da secoli – ha detto nel suo saluto il direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana, don Domenico Pompili – eppure sorprendentemente capaci di dialogare. Mi pare che dentro questo mix di tradizione ed innovazione ci sia dentro il rapporto tra nuovi media e nuova evangelizzazione che oggi siamo chiamati ad interpretare con slancio ed entusiasmo».

 

Un rapporto complesso che su internet «delinea uno spazio più ampio di quello che si può definire con lo sguardo, più ampio del territorio in cui si nasce, della città in cui si vive e si lavora – ha sottolineato nel suo intervento Vincenzo Grienti, giornalista dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei -. Anche il tempo non viene scandito più come prima: siamo in presenza di una accelerazione continua che restringe tutto al presente, quasi che i fatti vengano osservati mentre avvengono, “in tempo reale”». In questo contesto, come comunicare in maniera efficace il Vangelo? «Occorre inquadrare tutto nella logica dell’incarnazione – ha detto Grienti -. Il cristianesimo si è sempre incarnato e inserito nelle culture del suo tempo. Anche oggi, dunque, nel tempo della Rete Internet non possono mancare le condizioni perché il servizio possa meglio svolgersi con la conoscenza e con l’uso corretto delle nuove tecnologie, che non introducono solo un metodo di lavoro, ma incidono sulla mentalità e sul costume delle persone. In poche parole incidono sulla cultura. Si comprende bene, allora, l’impegno della Chiesa italiana, dal Convegno ecclesiale di Palermo del ’95 in poi, sul fronte del progetto culturale orientato in senso cristiano».  

 

In particolare, Giovanni Silvestri, responsabile del Servizio Informatico della Cei ha sottolineato il carattere “sperimentale” del sito della diocesi, che è tra i dieci progetti pilota scelti in tutta Italia per il 2008. Questa esperienza è importante perché «è la prima volta che, usando strumenti realizzati dal Servizio Informatico della Cei, una diocesi si coinvolge in modo così ampio e profondo in un progetto web: a partire dal vescovo, dagli operatori di comunicazione, ma anche dei Beni Culturali e dei vari settori pastorali della diocesi. Intendiamo quindi ricevere indicazioni e suggerimenti basati sull’esperienza di un’intera diocesi, da riferire e promuovere in altre diocesi. Il grado di completezza conseguito, in poco più di due mesi ma con l’impegno di alcune persone molto determinate e motivate, infatti, è di grande livello e può essere in qualche modo esemplare».

 

 «In questi mesi di lavoro si è compreso che un sito internet come il nostro è impossibile da realizzare senza la sinergia di diversi soggetti che a vario titolo sono stati coinvolti nel gruppo di lavoro. Abbiamo sperimentato di persona come la comunione e la condivisione possa essere alla base anche di un progetto come il sito internet diocesano – ha detto don Rosario Sultana, responsabile web -. Un’esperienza che continueremo non solo perché lungo quest’anno il Servizio Informatico della Cei continuerà ad affiancarci nello sviluppo del sito, ma perché è nostra intenzione fondare proprio sulla comunione e la condivisione in sinergia con tutti la nostra metodologia di lavoro anche per il futuro».

 

Moderatore dell’incontro, che si è concluso con la “navigazione” guidata del sito curata da Leo Spadaro responsabile marketing Seed-Ids Informatica, è stato il direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali di Noto, don Umberto Bonincontro.

«La presenza di un testo in cinque lingue sulla storia della diocesi è uno dei segni concreti della particolare apertura alla globalità della diocesi di Noto, che poi è insita nel concetto stesso della rete», ha sottolineato Leo Spadaro, il quale ha aggiunto come già dalla sua prima messa on line il sito si è caratterizzato anche per il suo voler essere «strumento per la costruzione di memoria storica e nello stesso tempo di costante aggiornamento».


SANTA MARIA DEL SOCCORSO


Sorta nel 1630 attigua al Collegio dei Gesuiti, col titolo dei SS. Maria e Gesù, più nota come chiesa del Collegio, nel 1927 venne riaperta e vi fu trasferito il culto della Madonna del Soccorso dopo la demolizione dell’omonima chiesa.


All’interno a tre navate, a croce latina, sono collocate varie tele, tra cui sull’altare maggiore la Gloria di Sant’Ignazio, sull’altare laterale destro la Presentazione al tempio e in quello sinistro l’Adorazione, sul lato destro la Deposizione e su quello sinistro San Francesco Saverio. Da notare la scultura in marmo della Madonna del Soccorso degli inizi del secolo XVI (attualmente presso la chiesa di San Pietro).

SANTUARIO MADONNA DELLE GRAZIE


Iniziato nel sec. XVII, non venne mai portato a compimento. La decisione di erigere una chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie risale al sec. XVII quando, il 4 maggio 1615 fu rinvenuta l’immagine della Madonna col Bambino dipinta su una tavola d’ardesia. I lavori iniziarono su progetto e sotto la direzione dell’architetto siracusano Vincenzo Mirabella Alagona. Il 29 luglio 1627 la Madonna delle Grazie fu eletta Patrona della città di Modica. Della chiesa si occuparono fino al 1645 i Padri Minimi di San Francesco di Paola, poi i sacerdoti secolari, dal 1650 i Padri Carmelitani Scalzi e dal 1681 al 1866 e poi dal 1912 al 1960 i Padri Mercedari, i quali nel 1718 costruirono un nuovo convento. Il 22 luglio 1914 fu decretata l’incoronazione solenne dell’immagine della Madonna delle Grazie. Il prospetto della chiesa risalente  alla prima metà del sec. XVIII; vi si evidenzia il portale d’ingresso sormontato da uno scudo con lo stemma della città di Modica e la cella campanaria collocata sul secondo ordine rimasto incompleto. Da notare  l’altro portale ormai murato, sul lato ovest, probabilmente risalente al sec. XVII.


L’interno è a croce latina a tre navate. Le navate laterali sono suddivise in quattro campate per lato.


Alle spalle del presbiterio una scala interna consente l’accesso ad una piccola cripta con volta a botte.


Nella navata laterale sinistra sono collocati il Monumento funebre di Gaspare Sortino Trono (+ 1630) in marmi policromi, l’acquasantiera in pietra pece, la statua di S. Antonio, la cappella del Sacro Cuore e le tele: Transito di San Giuseppe,  Le anime purganti, Apparizione della Madonna a S. Pietro Pascasio, S. Pietro Nolasco riceve dalla Vergine lo scapolare.


Nella navata laterale destra sono collocati un’acquasantiera in pietra pece, il monumento funebre dell’architetto Vincenzo Mirabella Alagona (+1624), le tele di S. Vito, di S. Teresa del Bambino Gesù, di S. Raimondo Nonnato, un crocifisso  e la cappella del gruppo statuario del Cristo con la Vergine su un basamento riportante gli stemmi dei Padri Mercenari e della Contea di Modica.


Nell’abside, sull’altare maggiore, in una cornice dorata è inserita la tavola d’ardesia l’immagine dalla Madonna con il Bambino ritrovata nel 1615. Le pareti dell’abside sono suddivise in quattro riquadri dove sono rappresentate scene bibliche ispirate alla vita di Maria.

“La Chiesa di Noto on line. Impegni, sfide e prospettive”


La prospettiva di un mondo in cui non esistono distanze incolmabili e dove la libera circolazione delle idee sia la norma condivisa da tutti i membri della comunità umana, è senza dubbio affascinante ma comporta impegni, sfide e prospettive. A questo proposito viene in aiuto il messaggio di Benedetto XVI per la 42ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali «il ruolo che gli strumenti della comunicazione sociale hanno assunto nella società va ormai considerato parte integrante della questione antropologica, che emerge come sfida cruciale del terzo millennio». A queste parole del Santo Padre e all’intuizione del nostro Vescovo Mariano Crociata, che qui ringrazio per la fiducia accordatami, la nostra diocesi si ispira per affrontare tutto ciò che comporta lo stare ‘on line’. Gli obbiettivi principali che questo progetto vuole raggiungere sono: parlare un linguaggio adeguato al tipo di strumento per annunciare con efficacia la ‘buona notizia’ e toccare il cuore dei navigatori della rete.


 


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“Le nuove tecnologie e le diocesi italiane. La Cei al servizio delle Chiese Locali”


  1. Per le Comunità ecclesiali, e in particolare per le Diocesi, le Nuove tecnologie sono un’opportunità per le finalità di Gestione, di Comunicazione, Collegamento, Valorizzazione del Patrimonio Culturale, Presenza nel Territorio.

  2. La Diocesi è chiamata ad un impegno che valorizzi tutte le risorse locali disponibili, ma il suo compito può essere agevolato da alcuni strumenti e risorse che la CEI mette a disposizione. In questo ambito, come in tanti altri del Mondo Ecclesiale, è importante porsi in una prospettiva di collaborazione e sinergia.

  3. La Diocesi si avvale degli strumenti tecnologici per agire ‘nel proprio territorio’, ma può trarre beneficio dal suddetto atteggiamento di apertura.

  4. Gli uffici della CEI, in particolare l’Ufficio Comunicazioni Sociali e il Servizio Informatico, cercano di agevolare tale atteggiamento e i benefici che ne possono derivare, per ciascuna diocesi ma per tutta la Chiesa che e’ in Italia.

  5. Un’iniziativa nazionale può agevolare in particolare:

 


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“La Chiesa italiana e i nuovi mezzi di comunicazione sociale”


Nel portare il saluto del direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, Don Domenico Pompili, non posso nascondervi la gioia di essere qui, a Noto, per presentare il sito internet di una diocesi a me cara, sempre in prima linea sul fronte delle comunicazioni sociali. Un impegno, quello della diocesi di Noto sul versante dei media confermato ancora di più con il varo del sito internet diocesano nato dall’intuizione del vescovo Mariano Crociata al quale rinnovo la mia stima autentica e ringrazio per aver sostenuto questo nostro incontro.


Un sito internet come quello della Diocesi di Noto è già luogo telematico di convergenza cooperativa tra media nazionali come per esempio il quotidiano Avvenire, Sat 2000, Radio InBlu, l’Agenzia Sir e media locali come il periodico diocesano e i bollettini parrochiali. E’ una goccia che si aggiunge al mare magnum delle motivazioni che stanno alla base dell’interesse della Chiesa italiana nei confronti delle nuove tecnologie e in particolare di Internet, un ambiente virtuale che è possibile ‘navigare’ dotandosi di un computer, un modem e una linea telefonica veloce come l’Adsl, ma anche attraverso un semplice palmare.


 


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