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GMG 2023: IL VESCOVO RUMEO PELLEGRINO CON I GIOVANI A LISBONA

La lettera del nostro Pastore: «Anche noi, come la Vergine Maria partiamo alla volta di Lisbona per confermare ed essere confermati nella fede»

Il Vescovo di Noto, Mons. Salvatore Rumeo, ha inviato ai giovani della Diocesi, in partenza per la GMG (Giornata Mondiale della Gioventù) – Lisbona 2023, un messaggio nel quale saluta il nutrito gruppo (114 partecipanti) che dall’1 al 6 agosto, vivrà questo importante evento di Chiesa, occasione di crescita nella fraternità e nella comunione, nel segno della fede.

Carissimi giovani, siamo pronti a partire per vivere in Portogallo questa nuova esperienza ecclesiale – scrive mons. Rumeo – in comunione con i giovani provenienti da ogni parte del mondo. Abbiamo accolto l’invito di Papa Francesco e ora ci muoviamo per iniziare il nostro pellegrinaggio della fede.

Il Presule netino auspica che la GMG possa essere uno stimolo a vivere la fede con molta semplicità perché il Vangelo è dei piccoli, dei semplici e degli umili” e parlando direttamente al cuore dei giovani, aggiunge:

Abbiamo bisogno di voi, perché siete importanti non solo per le nostre comunità ma per la nostra stessa vita, per la nostra giornata terrena. Insieme dobbiamo tornare a dire il Vangelo a tutti presentando la testimonianza di Maria che ha affrontato le fatiche di un lungo viaggio per amare e servire: questo è il vangelo di Gesù.

La partenza del gruppo della Diocesi di Noto per il Portogallo, sarà preceduta da una celebrazione, il prossimo 20 luglio 2023, presso la parrocchia del SS. Crocifisso in Rosolini, nella quale il Vescovo darà il “mandato missionario” ai giovani in partenza, con la consegna del “kit del pellegrino”.

Alessandro Paolino
Direttore UDCS


FARE STRADA INSIEME: È NATO UNO SPORTELLO MIGRANTI ANCHE A MODICA

Aperto due giorni a settimana, è un centro di ascolto e di supporto. Ma soprattutto un luogo in cui sperimentare la relazione. Ne abbiamo parlato con il nostro direttore Fabio Sammito

Anche a Modica, al nr 59 di via Grimaldi, è operativo da qualche settimana uno Sportello per migranti. Un percorso che rende visibile, nella cura quotidiana, l’attenzione di Caritas verso quei soggetti (volti, storie, famiglie… e non solo numeri) che scontano maggiormente difficoltà di orientamento (sociale, economico, burocratico) dentro le nostre comunità.
Aperto due giorni a settimana, con una mail (modicapresidio@gmail.com) e un numero di telefono (+ 39 379 1387 430) dedicati, lo Sportello intende essere un centro di ascolto e di supporto ma soprattutto un punto di riferimento anche per quelle realtà che si occupano di offrire servizi (sociali, di tutela sindacale, di supporto psicologico, di aiuto economico) agli immigrati che approdano e si stabiliscono nel nostro territorio.
Per conoscere più nel dettaglio il progetto, abbiamo posto qualche domanda al direttore di Caritas Noto, Fabio Sammito. Ecco cosa ci ha risposto.


Qual è il significato profondo di questo secondo Sportello per migranti, attivo a Modica, dopo quello che, da anni, opera a Pachino?

Lo sportello è anzitutto un luogo in cui sperimentare la relazione. Quindi: uno spazio in cui ci si incontra da fratelli, per fare strada insieme. Non è un ufficio in cui si trovano tutte le risposte o tutti i servizi ma vuole essere invece un elemento collante che può aiutare i fratelli migranti presenti nel territorio a “orientarsi” nei meandri della burocrazia e dei servizi attorno a loro. È un segno della nostra Chiesa che sta a fianco, accompagna questi nostri fratelli troppo spesso vittime di emarginazione. È anche un faro e un punto di osservazione e raccolta di dati sul fenomeno migratorio nel territorio, che può aiutare a riflettere su bisogni e servizi. Infine, lo Sportello si inserisce all’interno del più ampio Progetto Presidio che sta per partire nella nostra diocesi e che prevederà altri segni di attenzione al territorio.

Se ne sentiva davvero la necessità?
Assolutamente sì. A poco più di un mese dall’apertura abbiamo già accolto 16 casi, anche molto diversi tra loro,  che testimoniano nell’immediatezza quanto sia essenziale ed importante la creazione di strumenti come lo Sportello per accompagnare i migranti nelle varie esigenze che ogni giorno devono affrontare.

Perché a Modica?
Nasce a Modica perché qui si sono create le condizioni adatte all’apertura ma anche perchè è la città più grande nella zona ragusana della diocesi. È comunque dedicato a fratelli che possono arrivare dalle altre città della diocesi, come Pachino funge da riferimento per la zona di Siracusa.

Quali sano le richieste più frequenti che state ricevendo?
A oggi, una delle richieste maggiormente emergenti è quella di poter usufruire di una scuola di italiano per stranieri. Insieme a questo ci sono poi numerose difficoltà legate al rinnovo di permessi di soggiorno, causate in buona parte da una mancanza di comunicazione negli uffici preposti. Ci accorgiamo che spesso sono anche problemi di semplice risoluzione ma se non correttamente seguiti possono poi diventare insormontabili. Altri temi frequenti: la ricerca di lavoro e della casa. Il tema dell’abitazione è ovviamente trasversare anche alle famiglie italiane ma nel caso di cittadini stranieri si manifesta in maniera ancor più virulenta ed urgente. Siamo, ad esempio, a conoscenza di molte famiglie, anche con minori, che vivono in “case” , che sarebbe più giusto chiamare “ruderi”, in cui a volte si annidano anche comportamenti di sopraffazione da parte dei proprietari . Un tema molto ampio, delicato e complesso: ne siamo consapevoli.

Operativamente, come funziona lo Sportello?
Lo sportello ha al momento due giorni di apertura: il martedì dalle 09.00 alle 11.00 e il mercoledì dalle 18.00 alle 20.00. È coordinato da una piccola équipe in cui è presente una mediatrice culturale, un giovane laureando in giurisprudenza che da anni si occupa di accompagnare i migranti dal punto di vista amministrativo, un operatore che si occuperà di aspetti logisitici (accompagnamenti presso uffici, visite a domicilio, altre varie ed eventuali). All’interno di questo team anche io stesso sarò presente, almeno nei primi mesi di apertura. Si è costituito anche un gruppo di circa 15 volontari che si incontreranno per la prima volta lunedì 3 luglio per un momento di formazione e di conoscenza.

Avete ricevuto feedback positivi alla notizia dell’apertura dello sportello?
Al momento dai vari uffici con cui ci troviamo a fare rete abbiamo ricevuto segni di apertura e di soddisfazione per l’avvio di questo progetto. Anche la disponibilità di volontari di cui sopra è un segno che c’è voglia di mettersi a disposizione da parte di uomini e donne di buona volontà. C’è da dire che lo sportello è partito da poco tempo, per cui ci renderemo conto giorno dopo giorno di come verrà accolto e visto dalla comunità modicana in particolare e del territorio diocesano in generale.

A quali difficoltà vanno incontro i migranti che scelgono di fermarsi nel nostro territorio? Riescono a inserirsi nella comunità? La comunità riesce a mettere in atto percorsi di accoglienza e integrazione?
Il fenomeno della migrazione è estremamente complesso e costituito da tantissime variabili. Guardando al nostro territorio, però, possiamo individuare alcuni temi ricorrenti in quanto a difficoltà: abitazione, lavoro, accesso ai servizi. È importante dire che il nostro sguardo è rivolto non solo al vicariato di Modica bensì, come detto sopra, a tutto il territorio diocesano. Ed è altrettanto chiaro che già spostandosi di vicariato in vicariato sono parecchie le differenze di natura sociale, economica, culturare.

“VOLERE VOLARE”. TRA CIELO E TERRA, CRESCERE PUNTANDO IN ALTO

Presentiamo il libro del e sul cantiere di Ispica, la cui pubblicazione è stata annunciata in occasione della conferenza su don Milani lo scorso 26 maggio

“Volere Volare”. Tra cielo e terra… crescere puntando in alto.
Dal titolo si intuisce già il motivo del nostro agire quotidiano e silenzioso tra i bambini e le loro storie, coltivando sogni col desiderio di crescere in una comunità che si fa tutta casa e famiglia.

In questo ci aiuta lo sguardo rivolto al cielo, perché stare in alto è possibile se tutti lo vogliamo: da lì su tutto diventa più leggero e bello, senza confini, differenze, diversità.
Il libro è il risultato di un lavoro artigianale fatto a più mani: descriverne la ricchezza risulta quasi impossibile, perché scritto da chi del cantiere ha fatto e continua a fare esperienza diretta.

Racconti, immagini, disegni e parole, toccano alcuni temi molto cari a tutti noi: la città, la scuola, lo sguardo dei bambini, le esperienze dei nostri giovani, l’uguaglianza: tutti aspetti che a Volere Volare sono quotidianamente vissuti, curati e coniugati attraverso la pedagogia dell’amore.

Il libro si conclude con alcuni articoli pubblicati su Annunziando, il giornale online della parrocchia SS. Annunziata e che ripercorrono momenti particolari vissuti al cantiere e testimonianze dei nostri giovani che vi hanno fatto esperienza.

Grazie allora a quanti hanno collaborato e reso speciale questo piccolo sogno che si realizza: insieme a noi animatrici del Cantiere, è stata preziosa la collaborazione di Evelina Barone, Marinella Sacchetta, Angela Micieli, oltre ai contributi iniziali di Fabio Sammito, Direttore Caritas della Diocesi di Noto ed il nostro Vescovo, Mons. Salvatore Rumeo.

Un vivo ringraziamento va alla Banca Agricola Popolare di Ragusa e alla sua Direzione, per aver creduto al progetto ed averne finanziato in parte la stesura e la pubblicazione del testo.

Volere Volare… una sintesi di un sogno, un’immagine di futuro, un luogo del cuore che mette radici in quanti proprio del sogno si fanno maestri, che mette le ali a quanti desiderano continuare a sognare.

Gli animatori di Volere Volare

CARITAS PRESENTA IL BILANCIO SOCIALE ’22 E IL REPORT STATISTICO SULLE POVERTÀ

Ecco i dati del report "La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas", e il Bilancio sociale 2022

Si è svolta martedì 27 giugno, dalle ore 10.30 alle 12.30 presso la sede di Caritas Italiana (via Aurelia 796 a Roma), la presentazione congiunta del Bilancio Sociale 2022 e del primo Report statistico nazionale sulle povertà dal titolo “La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas”.

Il Report statistico segna poi una novità assoluta per Caritas Italiana, che per la prima volta sceglie di presentare già a giugno, invece che nella tradizionale Giornata mondiale di lotta alla povertà del 17 ottobre, i dati riferiti al 2022 raccolti nei Centri di Ascolto e servizi Caritas.

L’analisi (la sintesi, scaricabile, è in calce a quest articolo) che ne emerge fornisce quasi in tempo reale la situazione delle 255.957 persone che nel corso del 2022 si sono rivolte ai Centri d’ascolto diocesani e parrocchiali in rete con la raccolta dati. Emerge un aumento del 12,5% delle persone ascoltate rispetto all’anno prima, anche per effetto, ma non solo, dell’accompagnamento dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina.

Un altro aspetto sottolineato è la multidimensionalità della povertà, ossia il fatto che chi si rivolge ai servizi Caritas vive una situazione di povertà a causa di più motivi concomitanti e manifestando due o più ambiti di bisogno. In questo senso prevalgono, come di consueto le difficoltà legate a uno stato di fragilità economica, i bisogni occupazionali e abitativi; seguono i problemi familiari (separazioni, divorzi, conflittualità di coppia), le difficoltà legate allo stato di salute (disagio mentale, problemi oncologici, odontoiatrici) o ai processi migratori. I dati dicono anche di una “cronicizzazione della povertà”, riportandoci ad una situazione pre-pandemia.

Sempre all’interno del Report è riportato l’esito di una articolata analisi statistica multivariata – la prima nel suo genere realizzata su dati di fonte Caritas – che ha consentito di estrapolare cinque profili o cluster di beneficiari (i vulnerabili soli, le famiglie povere, i giovani stranieri in transito, i genitori fragili e i poveri soli), andando oltre la semplice analisi descrittiva delle tante variabili a disposizione nella banca dati Caritas (complessivamente oltre 300).

«I dati sono importanti», ha sottolineato don Marco Pagniello, Direttore di Caritas Italiana: «ma lo sono ancora di più le persone. Occorre ripartire dai poveri e dalle loro priorità e bisogni, che come abbiamo visto possono essere molteplici e complessi, più che concentrarci sulle sole azioni”.

Alla presentazione sono intervenuti mons. Carlo Roberto Maria Redaelli (Presidente di Caritas Italiana), padre Vyacheslav Grynevych (Direttore Caritas Spes in Ucraina), Massimo Ciampa (Segretario generale Mediafriends), Roberto Leonardi (tra i vincitori del bando Cre@ttività), Walter Nanni e Federica De Lauso (Ufficio Studi di Caritas Italiana), Monica Mondo (TV2000).

L’evento è stato trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook e YouTube di Caritas Italiana. Eccolo:


“PRONTI, VIA”: IL MESSAGGIO DEL VESCOVO RUMEO PER IL GREST 23

Il nostro pastore, in occasione dell'inizio delle attività estive, scrive a bambini e animatori: "Diamo il meglio di noi stessi per dire a tutti che ci siamo anche noi!"

Anche le temperature – oltre alla chiusura delle scuole – ormai dicono che l’estate è arrivata. E nelle parrocchie e nei cantieri educativi della nostra diocesi si sta camminando e lavorando per offrire ai più giovani la possibilità di vivere al meglio il loro tempo di vacanza, perché non sia “vacatio”, ossia vuoto e ozioso, ma permetta loro di esercitare la loro #creatività, coltivare nuove #amicizie, dedicarsi all’aggregazione e alla condivisione di un’idea di divertimento e gioco che portino con sé parole di speranza e di bene.

Negli otto vicariati della Diocesi sono già iniziati infatti le attività prepratorie (corsi di formazione per animatori, progetti, percorsi) del GREST, insieme ad altre iniziative pastorali, quali Oratori Estivi, e Campi Scuola.

Il nostro Vescovo, Mons. Salvatore Rumeo, particolarmente sensibile alla realtà dei nostri ragazzi, con alle spalle la lunga esperienza di parroco, approssimandosi le attività estive, ha voluto consegnare ai “grestini” e a quanti si impegneranno ad animare i centri estivi, un messaggio (lo si può scaricare in fondo alla pagina) dal titolo “Pronti… via”, augurando loro di vivere con entusiasmo e passione questo tempo di amicizia, di fede, di condivisione, con queste parole: “Diamo il meglio di noi stessi per dire a tutti, anche ai grandi, che ci siamo anche noi!

Pubblichiamo di seguito il calendario delle Attività Pastorali Estive 2023, per ragazzi e giovani, nei Vicariati della Diocesi e in allegato il messaggio del Vescovo per i ragazzi e i loro animatori.

Noto:
Parrocchia SS. Ecce Homo, GREST (Oratorio, dal 19 al 30 giugno 2023 – ore 15:30/18:00)

Avola:
Associazione METER, Campus estivo integrato (dal 3 al 28 luglio 2023, ogni mercoledì, giovedì e venerdì – ore 9:30/12:00)

Pachino:
Parrocchia San Giuseppe (Chiesa M. di Pompei, dal 12 al 30 giugno 2023, mattina e pomeriggio)
Parrocchia San Gaetano – Portopalo (dal 3 al 28 luglio 2023 – ore 9:00/15:00)
Parrocchia San Corrado (dal 12 giugno al 14 luglio 2023 – ore 9:00/12:00 – 16:00/19:00)

Rosolini:
Parrocchia Cuore Immacolato di Maria (dal 17 al 30 luglio 2023)
Parrocchia Santa Caterina da Siena (dal 10 al 22 luglio 2023)

Modica:
Parrocchia Maria Ausiliatrice (dal 29 giugno al 29 luglio 2023, ore 16:00/19:30)
Parrocchia San Massimiliano Kolbe (dal 21 luglio al 26 agosto 2023, ore 9:00/12:30)
Parrocchia Sant’Elena (dal 19 luglio al 4 agosto 2023, ore 16:00/19:30)
Parrocchia S. Famiglia – Frigintini (dal 26 giugno all’8 luglio 2023 – ore 16:00/20:00)
Parrocchia S. Cuore – Modica Sorda (dal 20 giugno all’1 luglio 2023 – mattina)
CRISCI RANNI (dal 22 giugno al 31 luglio 2023, ore 16:00/19:30)
Summer Camps, 12-23 giugno; GREST (elementare e media), 26 giugno-14 luglio; Micro Grest (15 mesi- 3 anni) e Mini Grest (3-5 anni), 3-29 luglio.

Scicli:
Parrocchia SS. Salvatore – Villaggio Jungi (dal 13 giugno al 4 luglio 2023 – ore 16:00/19:00)

Pozzallo:
OraFest 2023 – Oratorio Francescano Estivo (Madonna della Fiducia, dal 26 al 30 giugno 2023 e dal 3 al 7 luglio 2023 – ore 10:00/12:00)
Oratorio Salesiano (Figlie di Maria Ausiliatrice – Chiesa Madre, dall’1 al 28 luglio 2023 – ore 8:30/13:00)

Ispica:
GREST, Parrocchia SS. Annunziata (dal 12 giugno al 30 giugno 2023, ore 9:00/12:30)
SERATA GREST FAMILY, 23 giugno 2023, ore 20:30
Finale GREST, 30 giugno 2023, ore 21:00


MIGRANTES E CARITAS: LA TERRA È DI TUTTI E OGNI PERSONA HA DIRITTO DI MUOVERSI LIBERAMENTE

Una tragedia tra le più dolorose e gravi degli ultimi dieci anni. Così Fondazione Migrantes e Caritas Italiana commentano la strage di migranti avvenuta nel Mar Egeo davanti alle coste greche

Al largo del Peloponneso, in Grecia, sono ancora in corso le ricerche in mare delle centinaia di persone migranti che si trovavano a bordo di un barcone affondato nella notte tra martedì e mercoledì.

Nell’esprimere dolore per questo ennesimo tragico naufragio, nel quale sono morte almeno 78 persone e 104 sono state soccorse, Migrantes e Caritas sottolineano «la necessità di canali regolari d’ingresso in Europa che evitino la morte a uomini, donne e bambini costretti a fuggire per vivere una vita più dignitosa. Occorre una maggiore consapevolezza a livello europeo, affinché si superi presto il regolamento di Dublino e non si chiudono le frontiere».

La terra è di tutti e ogni persona ha diritto di muoversi liberamente senza alcuna limitazione. Papa Francesco – ricordano Fondazione Migrantes e Caritas Italiana – nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebrerà il prossimo settembre, sottolinea questa libertà a partire dal titolo “Liberi di scegliere se migrare o restare”.
Due diritti fondamentali come «il diritto di vivere nella propria terra o migrare liberamente. Diritti oggi a rischio perché spesso non si conoscono – o non si vogliono conoscere – le reali motivazioni delle partenze specialmente da luoghi dove c’è guerra o si vivono situazioni di estrema povertà. Dovrebbe essere chiaro per tutti che per comprendere bisogna conoscere».

VOLONTARI SCU: COME AL PRIMO GIORNO DI “SCUOLA”

Sono i giovani che - dopo aver vinto il bando di concorso del 15 dicembre '22 e superato le selezioni - cominciano ora il lor percorso nei progetti Caritas

E così diamo il nostro caloroso “Benvenuto” ai giovani che – dopo aver vinto il Bando di Servizio Civile Universale del 15/12/2022 del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale e e superato le selezioni effettuate in presenza, cominciano ora il loro percorso nei progetti SCU della nostra Caritas diocesana.

«Confortati dal sentirsi accompagnati, in movimento, in riflessione e condivisione», sono questi alcuni degli stati d’animo che i volontari hanno espresso alla fine della prima giornata di formazione generale. Un primo, necessario e fondamentale, momento di conoscenza e confronto su aspettative e timori che li accompagnano all’inizio di questo percorso.

Samantha, Maddalena, Miriana, Linda in servizio presso l’Associazione Piccoli Fratelli di Modica, (per il progetto di 12 mesi: “L’amore qui non passa”) hanno espresso il desiderio di riuscire ad avere un altro sguardo, più libero, sulla disabilità, augurandosi che questo percorso le ammorbidisca nella vita.


Egle, Federica, Alessia in servizio presso il Centro di ascolto di Pachino (per il progetto: “Diamo una mano“, in assistenza a donne con minori a carico e donne in difficoltà, della durata di 12 mesi), si sono augurate di riuscire a trovare il giusto linguaggio per comunicare con i più fragili e sensibilizzare il territorio.

Manuel, Giovanni e Ylenia in servizio presso l’Ass. Agape di Pachino (per il progetto di 12 mesi: “L’amore qui non passa”), hanno espresso la speranza di essere un valido sostegno per i ragazzi che accompagneranno.

Giulia, Gloria, Riccardo, Veronica e Arianna, in servizio presso la Casa Don Puglisi di Modica, (per il progetto “Il nome del padre e le benedizioni della madre”, in Assistenza a minori e giovani in condizioni di disagio o di esclusione sociale, della durata di 12 mesi), si sono augurati che questo percorso permetta loro di riuscire a vivere l’esperienza di servizio senza lasciarsi sopraffare dalle aspettative altrui, quanto piuttosto mettendosi in gioco per imparare ad essere presenza piena e sensibile.

Ognuno con una personalità diversa, ciascuno con le proprie aspettative e i propri timori che “messi in comune, sembrano più facili da affrontare”.
E allora, di nuovo: benvenuti, ragazzi! Buon lavoro e buona strada, perché «L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo» diceva Sofocle…

INTORNO ALLA CASA DI BETANIA: IL PODCAST DEL RITIRO CARITAS

L'audio delle due lectio della biblista Rosanna Virgili, al Santuario Maria SS. Scala del Paradiso - Noto

1 e 2 giugno: al Santuario Maria SS. Scala del Paradiso di Noto, due giorni di ritiro spirituale diocesano. Tema delle riflessioni: la Casa di Betania, in sintonia con il #cammino delle Chiese d’Italia.
Qui alcuni spunti che il nostro direttore, Fabio Sammito ci propone:
«Che differenza c’è tra i giovani volontari che spalano fango in Romagna e i volontari Caritas che si incontrano per ascoltare la Parola di Dio? Il fatto che Qualcuno ci ha chiesto di collaborare con Lui. Non si risponde solo a un bisogno dal basso ma a una richiesta di collaborazione da parte di Dio».
«Tutto parte, nella Bibbia, da un grido della terra, dopo che il fratello uccide il fratello. Il grido della terra, che è madre e non sopporta che il grembo diventi sepoltura, è ascoltato da Dio. Che, per questo, scende e chiede a Caino: “Dov’è tuo fratello?”».
«Un altro grido: quello del popolo d’Israele schiavo in Egitto. Dio lo ascolta e interviene, prendendosene cura. E la cura è la terra promessa, bella e spaziosa. Per questo chiama Mosè… Dio va verso i poveri e ci chiama a collaborare con lui, per loro. Con un’opera comune, perché Dio non si presenta come un leader ma come uno che chiede, un questuante».
«Ma Dio non può essere imprigionato nemmeno in un tempio. Ha accompagnato il suo popolo restando in una tenda. A Davide, che vuole fargli una casa, Dio dice di no. Sarà lui stesso a costruire come casa una discendenza».
«Quando Zaccaria nel tempio non trova fede, l’angelo di Dio va in una casa, quella di Maria. Che dice il suo sì, diventa alleata del Signore, e canta nel Magnificat la rivoluzione che Dio opera dalla parte dei poveri».
«La Caritas è proprio questo: andare con Dio verso i poveri e cantare il Magnificat, cantare la rivoluzione di Dio».
«Eccoci alla Casa di Betania, dove Marta vive l’ospitalità. Fede e ospitalità sono generate da un cristianesimo che nasce dal sud, dal Mediterraneo. È questo che rischia di mancare ai nostri figli se, come sta accadendo, si perde Dio, si perde la pietà e l’ospitalità proprie della fede cristiana».

Qui a seguire i podcast delle due lezioni tenute dalla biblista Rosanna Virgili, docente di Esegesi presso l’Istituto Teologico Marchigiano (Pontificia Università Lateranense).👇

Ascolta “1 Giugno 2023 Ritiro spirituale della Caritas diocesana sul tema: la Casa di Betania, in sintonia con il cammino delle Chiese d’Italia” su Spreaker.

Ascolta “2 Giugno 2023 Ritiro spirituale della Caritas diocesana sul tema: la Casa di Betania, in sintonia con il cammino delle Chiese d’Italia” su Spreaker.

VOLERE VOLARE: “LA PAROLA FA EGUALI: DON MILANI E LA SUA SCUOLA”

La conferenza al Cantiere Educativo di Ispica in occasione del centenario della nascita del priore di Barbiana

Si è svolta, lo scorso martedì 30 maggio, la conferenza su Don Milani, promossa e voluta dal nostro Cantiere Educativo “Volere Volare” in occasione del centenario della nascita del priore di Barbiana. Relatore della conferenza è stato il prof. Sergio Tanzarella, ordinario di Storia della Chiesa presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli, che ci ha condotto attraverso l’esistenza di don Milani alla luce dei suoi scritti.
La grandezza non si misura dalla grandezza del luogo in cui si è svolta”.
Questa frase, che don Milani scriveva in una lettera alla madre, ci fa entrare con forza dentro ciò che lo animava in tutta la sua vita trascorsa a Barbiana. Un esilio in un luogo con meno di cento abitanti, trasformato in vita che germoglia e rende nuove tutte le cose.
MANI allenate a sciogliere i nodi dell’esistenza umana e dei suoi drammi.
PIEDI che hanno camminato e accompagnato le fatiche del popolo.
LA PAROLA, donata e trasmessa, come mezzo per formare una coscienza critica e storica, diventa strumento di uguaglianza civile e sociale, di un pensiero critico, di espressione di ciò che si ha dentro per tutti quei bambini e ragazzi a cui don Milani dedicò l’intera sua esistenza.
«L’arte dello scrivere è la religione, il desiderio di esprimere il nostro pensiero e di capire quello altrui è l’amore. E il tentativo di esprimere le verità che solo si intuiscono le fa trovare a noi e agli altri. Per cui essere maestro, essere sacerdote, essere cristiano, essere artista, essere amante o essere amato, sono in pratica la stessa cosa».
Così l’esempio di don Milani e della sua cura diventano invito per tutti noi a fare nostro il suo CORAGGIO per avere a cuore la formazione e la crescita delle nuove generazioni.
La stipula della convenzione tra il nostro cantiere e gli istituti scolastici di Ispica Istituto Comprensivo “Padre Pio da Pietrelcina”  e Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” Ispica non poteva essere inserita in una occasione migliore. L’impegno è di tutti, crediamoci!
Ha fatto seguito la presentazione del libro del Cantiere Volere Volare. Tra cielo e terra…crescere puntando in alto, che ripercorre questi primi tre anni di vita del cantiere a Ispica. A conclusione della serata è stata presentata anche una piccola mostra fotografica realizzata dai bambini del cantiere e che espone il loro pensiero sulla città, su come la vivono e come la vorrebbero: abbiamo voluto dare loro la parola perché arrivasse a tutti.
Grazie a quanti sono intervenuti: le maestre dei nostri bambini, compagne e sostegno del nostro operato, i volontari, le famiglie dei bambini, i cantieri educativi, gli insegnanti, gli amici, i presidi degli istituti scolastici, il prof. Alberto Moltisanti e la prof.ssa Elisa Faraci, il signor Sindaco, dott. Innocenzo Leontini, Fabio Sammito, direttore della nostra Caritas di Noto, il prof. Giovanni Peligra e il prof. Sergio Tanzarella per averci donato una bella, ricca e radicale conoscenza di don Milani.

ALLUVIONE IN EMILIA ROMAGNA: GLI AIUTI CARITAS

Oltre 10mila sfollati, decine di vittime, danni per miliardi di euro: ecco come sostenere gli interventi di Caritas Italiana per portare aiuti alle popolazioni dell'Emilia Romagna, devastata da forti nubifragi e allagamenti

Caritas Italiana segue con apprensione quanto sta accadendo in Emilia Romagna, devastata in questi giorni da forti nubifragi e allagamenti, dopo quelli già avvenuti ad inizio mese, ed esprime il suo cordoglio per le vittime e la sua vicinanza alle popolazioni colpite, in particolare a quanti sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni.

«Siamo in costante contatto con il Delegato regionale Caritas dell’Emilia Romagna e con i Direttori delle Caritas diocesane», dichiara don Marco Pagniello, Direttore di Caritas Italiana, «per avere un quadro aggiornato della situazione e individuare insieme le prime necessità a cui far fronte, in coordinamento anche con la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana e i Vescovi delle diocesi maggiormente coinvolte».

«I Direttori delle Caritas diocesane dei territori più colpiti, come Cesena, Forlì, Faenza e Imola, riportano una situazione ancora caotica e in cui prevale ora l’esigenza di sgombro dell’acqua e di pulizia delle case sommerse dal fango – segnala il Delegato regionale, Mario Galasso –. Molte strutture diocesane, come empori e mense sono state colpite esse stesse dalle alluvioni, nonostante questo le varie Caritas diocesane e parrocchiali sono già attive nell’ospitare famiglie e nel supportarle sui bisogni più immediati (acqua potabili, coperte, ecc…) e su questi aspetti continueremo ad operare nei prossimi giorni».

«Quella in corso è una emergenza che interpella tutti e dobbiamo prendere atto di questa realtà. Come scrive papa Francesco nell’Enciclica Laudato Si’ – aggiunge don Pagniello –, dobbiamo sempre ricordarci che “non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale” e che “le soluzioni richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della natura”. Per questo come Caritas siamo pronti a intervenire in una prospettiva di accompagnamento che, come già sperimentato in precedenti emergenze in Italia e nel mondo, metta al centro i bisogni delle persone, in particolare di quelle che vivevano già situazioni di disagio sociale ed economico e che rischiano di rimanere escluse da altre forme di supporto», continua il Direttore di Caritas Italiana.
«Accanto a questo è sempre più evidente come queste crisi climatiche vadano prevenute e occorra denunciare tutte quelle azioni di consumo, di spreco e di alterazione dell’ambiente, sia pubbliche che private, sempre più insostenibili», conclude don Pagniello.

È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line tramite il sito https://donazioni.caritas.it/ o bonifico bancario specificando nella causale “Emergenza alluvione 2023” tramite:

  • Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
  • Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
  • Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
  • UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119